Scendo i gradini di corsa e sorrido leggermente, sono grata di aver trovato loro, di aver conosciuto Katy e tutti gli altri ragazzi. Il solo pensiero di qualche mese fa mi fa rattristire ma non mi scoraggia, adesso ho delle persone con cui divertirmi, delle persone che forse mi apprezzano per quella che sono, delle persone che mi danno gioia.
Sam è appoggiato alla portiera del passeggero mentre in mano tiene il cellulare e smanetta qualcosa. Quando arrivo sussurro un ciao e lui alza il volto sorpreso.
"Ehi... non ti ho sentita arrivare."
Sussurro imbarazzata e annuisco "sembravi impegnato."
Mi guarda mortificato ma poi sorride "Sei bellissima."
Le sue braccia si avvolgono intorno al mio busto e io anche se titubante ricambio l'abbraccio.
Sorrido quando si stacca e saliamo in macchina.
"È lontano questa festa quindi?" chiedo mente lui si slaccia il primo bottone della camicia.
"No, arriveremo subito."
Dopo un dieci minuti si ferma e mentre lui blocca l'auto io mi guardo intorno.
Più che una villa sembra una grande casa, sul lato opposto noto delle luci basse e gente bagnata capisco che ci sarà una piscina. Non mi ci avvicinerò sicuramente.
Entriamo dal cortile e sento tutti gli occhi puntati addosso. Perché ho dato retta a Katy?. Mi rimprovero.
Faccio un respiro profondo e allungo le maniche del giacchetto e lo inizio a srotolare tra le mani.
Mi guardo un pò intorno alla ricerca di qualche viso familiare, ma non ho la più pallida idea chi siano tutte queste persone.
Appena entriamo quello che vedo non mi sconvolge per niente. Solita gente che fuma e fa uso di tutto, persone che ballano e ragazzi presi in preda agli ormoni. Solite cose, penso.
Molta gente accoglie caldamente Sam e non mancano i commentini da parte di alcune ragazze. Insomma stasera è proprio bello. Indossa una camicia di color rosso scuro e dei pantaloni verdi abbastanza stretti che fasciano perfette le sue gambe e anche i capelli tirati sú giocano a suo favore.
Mi stringe il gomito e cerco di farmi sentire nonostante la musica alta.
"Perché ti salutano tutti in questo modo strano?" dico curiosa.
Lui scoppia a ridere, attraversa una sala e si porta alle labbra di un bicchiere.
"È casa mia."
POV'S SAM
(Qualche giorno prima.)
"Perché sei scazzato?" gli chiedo mentre guarda il soffitto.
Lui solleva le spalle come sempre e sta in silenzio.
"C'è qualcosa che ti preoccupa?" proseguo."No Sam." Ribatte duro.
"Stai diventato asociale." Esclamo e il suo viso cambia espressione.
"Lanciami una sigaretta và." Mi alzo dalla sedia e afferro il pacco poggiato sul tavolo.
"Così appena si spezza è colpa mia scordatelo."
Gli porgo la stecca e lui annuisce soltando.
"Modo alternativo per dire grazie?"
"Accontentati."
"Mike?"
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Il velo del dolore
RomanceCharlotte è una ragazza timida, gentilissima sempre verso tutti e responsabile a tal punto da negarsi qualcosa pur di fare felice i suoi genitori e chi le sta intorno. Quando viene a mancare il suo migliore amico il suo cuore si spezza, il mondo le...