Capitolo 54

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MIKE POV'S

Con il polso cancello lo strato di sudore dalla fronte, sento caldo e sono stanco morto.
Lei però mi guarda bellissima e sono fiero del mio lavoro.
"Cazzo sei un gioiellino."
Le giro attorno e la guardo innamorato, porca troia.
"Un giorno, molto presto sarai mia."
Abbandono la stanza e mi immetto nella sala principale, la maggior parte degli uomini sono impegnati a lavorare, con un piccolo cenno saluto tutti e mi dirigo nell'ufficio del capo buttandomi sulla sedia girevole.
"Rob" urlo.
Entra nella stanza con un asciugamano sul collo e si siede nella sua postazione.
"Finito figliolo?"
"Si Rob, ho cambiato le ruote e dato una lucidata. È uno spettacolo quella macchina."
"Condivido in pieno è pur sempre un Audi 8 e poi ti dico sempre di parlare così delle ragazze non di macchine" scoppia a ridere.
"Le macchine vincono" urlo divertito.
"Cambierai idea prima o poi."
"Più poi che prima."
"Comunque vuoi anticipata la paga?"
Si, ne avrei bisogno.
"Se riesci si, avrei una cosa di cui occuparmi urgentemente."
Annuisce e mette delle banconote in una busta.
"Mamma come sta'?"
Strofino la mano sul mio viso "non hai una bella cera" continua.
"Mamma continua ad essere in quello stato, sembra rincretinita e poi non dormo da due notti."
"Mike" mi rimprovera.
"Si, lo so non se lo merita.. Ma non so più che fare."
"Dalle altro tempo"
"Grazie vecchio" sussurro con il cuore in mano.
"Sai che io per te ci sono."
Annuisco e sto per alzarmi quando mi obbliga di non muovermi.
"Voglio parlarti di un'altra cosa."
"Dimmi"
"Novità su quella ragazza?"
O Dio santo ci manca solo quello. So che si riferisce a Charlotte e quindi faccio finta di niente.
"Scusa, chi?"
"Dai quella ragazza carina, alta, capelli scuri"
"Con l'altezza avrei qualche dubbio" borbotto.
Lui mi regala quell"occhiata di chi si è appena incastrato. Coglione.
"Come si chiamava?" richiede mentre gioca con il pizzetto sul mento.
"Neanche so di chi stiamo parlando" ributto nuovamente.
"Era un nome strano tipo Alessia no, Shantel no, giuro era molto più bello ma non ricordo bene..."
"Okay, okay Charlotte non dire altre cazzate"
"Si, eccolo Charlotte. Ma sembri infastidito o sbaglio?."
"Ma figurati."
"Potresti presentarla a mio figlio, ha la tua età, potrebbe trovarla interessante."
"Ti sembro per caso Cupido?. E poi non è il tipo di Elliot."
"Ma è il tuo tipo vero Mike?"
"Sto andando via, mi stai già facendo incazzate Rob."
Mi alzo e sono come dire... infastidito, cazzo perché.
"Ma dimmi qualcosa almeno la senti?"
"Si a volte" dico menefreghista.
"Un aggettivo per descriverla?"
"Particolare."
"Come l'Audi 8?"
"Proprio come l'Audi 8" mi lascio sfuggire.

Esco da quel posto e il freddo mi incupisce, salgo sulla mia auto e controllo i messaggi.
Molti provengono da diversi gruppi di WhatsApp e un altro vocale da parte di John.
"Ehi amico se fai in tempo, porta il tuo culo da Jason festa in piscina, credo che andremo tutti lì, fammi sapere."
In sottofondo sento della musica strana, controllo l'ora e sono le otto dovrei dormire e riposare, ma l'idea di svagarmi non è male.
Faccio prima se vado a casa mia così controllo le mie donne e poi faccio un salto alla festa.
Quando entro poso le chiavi su una mensola e noto la tv accesa, mi avvicino e Alice dorme tutta rannicchiata.
"Tesoro mio" le bacio le guanciotte e le scombino delicatamente i capelli, fa versi a caso e me la prendo in braccio.
"Fratellino" sussurra sul mio collo.
"Non volevo svegliarti piccola"
"Mi stai portando a letto?"
"Si"
"Grazie sei il mio eroe."
"L'unico è solo."
Ridacchia e la metto sul lettino.
"Stai con me o devi fare le tue cose da grande?"
Che tenerezza che scioglie in me ogni volta.
"Piccoletta avrei da fare ma se hai bisogno, resto con te non ho problemi."
"Mm... fai quello che devi fare importante che torni da noi."
Si porta le mani sugli occhi e non posso amarla più di così. Mi siedo accanto a lei e me la porto sulle gambe, le faccio una piccola treccia laterale e la stringo al mio petto.
"Sai che torno sempre, perché me lo chiedi ogni singola notte.?"
"Perché ho paura, paura di rimanere da sola, di non rivederti più" comincia a piangere e mi si spezza il cuore "che anche mamma scompaia e che tu poi non ci sei più" ripete singhiozzando.
La riempio di coccole e solo con lei esce il vero me, dolce, affettuoso, protettivo.
"Ma io starò sempre, sempre sempre con te. Chi vuoi che ci divida?."
Mi guarda corrucciata e le bacio gli occhietti bagnati "sei una piccola fontana tu."
Riprende il sorriso e sbadiglia. "Tu non piangi mai come ti...-?"
Capisco che non le viene il termine e le suggerisco.
"Come mi sfogo amore?" annuisce e mi guarda curiosa.
"Guardo te e mi rilasso, non ho bisogno di piangere."
Sorride e le tiro su' le coperte.
"Tra un paio d'ore sarò qui con te."
"Mike" sussurra prima che chiudo la porta "mi manca Giulia."
Sbatto la porta del bagno e mi infilo in doccia, strofinando via da me paure ed insicurezze.
Mezz'ora dopo sono già pronto, ho il solito abbigliamento e nelle punte del ciuffo ho messo un po' di cera, visto che non riuscivo a domarlo.
Scendo le scale e stando cauto ancora alla ferita del piede, spengo la luce e chiudo la porta. Mamma starà dormendo.
La casa sembra ricoperta da individui, prendo dalla parte posteriore e subito sono nella zona piscina.
Un flashback mi ritorna in mente.
Mi faccio spazio tra la folla e cerco di scacciare il ricordo, di quando ho buttato Charlotte in acqua.
Nel salone ci sono molti divanetti ricoperti da ragazzi e non riesco a distinguere i miei amici, porto le mani nelle tasche e mi dirigo al tavolo, bevo solo qualche sorso di birra e mi rimetto alla ricerca.
Una ragazza picchietta sulla mia spalla "ciao" mi dice.
"Dimmi pure" sembra spiazzata dal mio tono ma si riprende.
"Vieni a farti un tuffo con me?" la guardo e indossa dei pantaloncini e un reggiseno.
Ha un corpo snello, privo di forme ed è alta quanto un'insegna autostradale.
"Non ho voglia" le faccio le spalle e ritorno a cercare i miei amici.
Non so che mi prende non ho mai rifiutato di flertare con una ragazza, ma stasera proprio non mi va'.
Mi tocco la fronte e sospiro quando credo di avere qualche linea di febbre.
Lo noto e Wild vedendomi mi saluta, un'altra ragazza mi ferma e comincio ad innervosirmi.
"E poi i puttanieri siamo noi uomini."
Lancio uno sguardo a tutti e mi accorgo benissimo che in mezzo a Sam e a Lucy c'è lei.
Deniel mi offre qualcosa da bere ma rifiuto, tutti mi guardano male ma non lei.
Dio mi sta scoppiando la testa.
"Che hai Mike?" mi chiede Katy preoccupata.
"Nulla pasticcino, solo mal di testa."
Pasticcino perché? quasi scoppio a ridere al ricordo.
John l'ha soprannominata biscottino, è una sera per farlo arrabbiare ho cominciato a chiamarla così, si è imbarazzato tantissimo.
"Sicuro Mike?" si alza dalla postazione e mi abbraccia.
"Sei un po' caldo, hai preso qualcosa?" mi sussurra preoccupata.
"Shh, non dirlo fra un po' vado via."
Sta per toccarmi i capelli ma scanso la mossa "oggi non toccarli."
Ridacchia e mi lascia un bacio.
"Dai anch'io ti voglio bene ora però smamma."
"Sissignore."
Katy credo veramente che sia oltre ad Alice e mamma la persona a cui voglio più bene.
Sarà perché è sempre appiccicata a John ma ho imparato ad apprezzare la sua presenza.
John mi guarda serio, la bionda gli sussurra qualcosa e mi guarda preoccupato. Maledetta traditrice!.
"Stai male?" mi mima.
Alzo gli occhi al cielo, faccio no con la mano e porto il mio sguardo a Deniel alla mia sinistra, anche lui se ne sta in disparte, muto, soltanto che continua a buttare giù alcool.
Fenice sta con il cellulare appiccicato al viso a smanettare tasti, con le gambe accavallate e le labbra rosso fuoco. Mi chiedo perché sono stato un sacco di volte a letto con lei, quando non mi è mai piaciuta così tanto.
Stavolta cambio lato e osservo Wild, ha schiarito nuovamente i capelli è sembra che abbia in testa un pugno di paglia, rido al paragone e osservo le sue mani occupate con i drink.
Passo a Lucy ed è ancora un mistero per me. Non ho mai avuto un vero rapporto di amicizia con lei, ci conosciamo ed usciamo insieme ma non stiamo mai a parlare più di tanto. Anche lei è impazzita visto che ha i capelli rosa.
Dovrei farmeli verdi anch'io a questo punto.
Katy è bionda tinta, l'altra rossa tinta e l'ultima rosa tinta... Continuo a rimanere sbalordito.
Ovviamente sono troppo sobrio e faccio discorsi fottutamente strani. Passo a Sam è sembra contento, seguo il suo sguardo che è puntato su Charlotte.
Una mano e quasi sopra la sua coscia è un po' mi rode. Parlano di continuo e lei sembra non avere un attimo neanche per respirare. Indossa dei leggins grigi con una maglietta elegante abbinata. Ai piedi porta le sue adidas e mi stranizzo quando tutte ai piedi portano dei tacchi. Anche lei è elegante solo che lo è nel modo suo, con garbo e riservatezza. Passo alla parte forte del suo corpo e sballo quando gliele fisso.
Giuro di essere andato fuori di testa sempre per i sederi, ma da quando la conosco sono in fissa con le sue tette, non vedo l'ora di ritoccargliele.
Passo al suo collo, alla forma del mento, alla rotondità del viso, guardo attentamente la forma delle sue sopracciglia e sorrido, sono belle folte e per niente sottili come le portano le altre, il naso è carino, sì abbastanza e bhe le labbra sono perfette.
Oggi sembrano secche ma con quel colorito naturale, belle piene, non vedo l'ora di metterle alla prova.
Si smuove i capelli e so che è l'unica in questo posto ad essere naturale, mora da perdere il fiato e due occhi così chiari che adesso che porta il suo sguardo su di me, mi mette soggezione.
Cazzo ma che dico.
Ah si, la febbre.

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