Capitolo 8

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[Capitolo modificato]

Mi giro per controllare di non aver lasciato luci accese e che la tv sia spenta e comincio a scendere le scale.

Il signor Stiv se n'è sta di spalle a sistemare delle lettere e gli sussurro una buona continuazione di serata.

Esco dal portone e già Katy è li a braccia conserte.

"Ehi ciao Charlotte" mi dice sorridendo.

"Ciao a te."

Indossa un vestito blu di pizzo che mette in mostra le sue curve ma non è esagerato. Ha fatto dei boccoli ai capelli che scendono lunghi su tutta la sua lunghezza ed è truccata perfettamente.

Metto la chiave dentro la borsa e noto che c'è un'auto fuori già parcheggiata, giustamente è quella di John. Quando riporto l'attenzione alla bionda però sembra arrabbiata?.

"C'è qualcosa che non va?" le chiedo cautamente.

Magari le ha dato fastidio che non l'abbia salutata energicamente ma per adesso ho un po' di paura.

"No, stai tranquilla" ma da come si morde il labbro e continua a giocare con la borsa capisco che non me la racconta giusta.

Ovviamente è libera di non dirmelo non ci conosciamo ma se posso fare qualcosa per lei ne sarei felice.

"Sei sicura?. Non devi dirmelo per forza" chiarisco subito ma dolcemente.

Lei annuisce e mi sorprende quando si avvicina e mi abbraccia.

"Scusa e che sai..." mi stringe forte e cerco anch'io di ricambiare l'abbraccio anche se in confronto a lei sembro un pinguino congelato.

"Va tutto bene, tranquilla" è quello che dico a lei ma dedico a me stessa.
Quando si stacca ha gli occhi lucidi e cerca di trattenere le lacrime.

"Abbiamo litigato" inizia a dire "e da un paio di settimane che continuiamo a farlo, dopo uno dei due chiede sempre scusa è tutto ritorna apposto ma ho la sensazione che qualcosa si sia rotto" tira un fazzoletto dalla sua pochette e si soffia il naso.

"È perché litigate così tanto?" continuo allora a chiederle.

Nel momento che Katy cerca di rispondermi sento John urlare dalla macchina con tono secco "dai, ragazze sbrigatevi, gli altri ci stanno aspettando."

A quanto pare anche lui è di cattivo umore.
"Te ne parlo appena abbiamo tempo" mi dice prendendo un respiro, nasconde perfettamente la tristezza del volto e riprende a sorridere.

"Ci dobbiamo divertire sta sera."

Ovviamente non abbiamo tutto il tempo che vogliamo per starcene sulla porta e mentre ci dirigiamo in macchina guardo il panorama, il vento soffia leggero, la luna piena abbaglia l'intera città, le strade sono ricoperte da dei ragazzi e la voce di Katy mi distrae.

"È a proposito sei molto carina" mi dice aprendomi lo sportello con dolcezza.

"Tu di più" dico osservando le punte delle mie scarpe.

A queste attenzioni non sono abituata, non ho mai avuto un'amica e mi prende di soppiatto.

Sembra una persona dal cuore d'oro Katy e spero che di lei io mi possa fidare.

Mi sorride sempre, addirittura ieri sera mi ha mandato il messaggio della buona notte.

Né sono rimasta sorpresa perché non ricevo mai né chiamate né messaggi se non da parte dei miei genitori e quindi sono contenta di averla conosciuta.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora