Capitolo 27

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 [Capitolo modificato]

***

"È sempre sola, dicono non abbia mai avuto amici."

"Anche i genitori si sono pentiti di averla messa al mondo."

***

Mi alzo di soprassalto, spaventata da quei ricordi.

So bene che quelle cose le pensavano, ogni giorno, me le sentivo dire, una peggio dell' altro.

Ogni giorno all'età delle medie, quando superavo l'ingresso era guerra aperta.

Molte volte mi tiravano l'acqua è non a bottiglie è quindi ero costretta a stare giorni interi fradicia in classe poi ho imparato a portarmi sempre i ricambi a scuola e un mercoledì, me lo ricordo benissimo mi hanno tirato una secchiata piena di salsa.

I professori allora hanno iniziato a capire che soffrivo di bullismo ma non hanno fatto comunque niente.

I ragazzi all'inizio mi davano fastidio ma gli avvenimenti più pesanti sono stati quando hanno iniziato sul contatto.

Mi costringevano a fare tutto quello che volevano, sennò me la facevano pagare.

Una volta forse è stato in seconda media mi sono pentita davvero di essere nata. È stata una delle cose più umilianti che avessi mai fatto.

Per non parlare delle ragazze.

Ho passato l' inferno e loro non si sono mai sentiti in colpa.

Non ho mai capito perché c'è l'avessero tanto con me, non ho mai dato fastidio a nessuno, mi sono sempre fatta i fatti miei ma loro volevano divertirsi e io, ero la preda migliore.

A volte mi stupisco da sola, di come sono riuscita a non farmi prendere dallo sconforto, dalla tristezza a non cadere in...depressione.

O fare molte cose che ragazzi di oggi fanno per hobby.

Non mi sono mai tagliata, anzi una volta ci stavo provando ma poi mi son detta. Perché? Perché ferirsi e farsi del male?. Il dolore all' interno sarà sempre più forte di quello fisico quindi ho riposato la lametta e mi sono ripromessa di non toccarla più.

Volevo provare a fumare, ma il solo odore mi nauseava, così ho lasciato perdere anche quello.

Cercavo qualcosa per sfogarmi, qualsiasi cosa.

Così ho iniziato a leggere.

Mi piaceva scoprire storie di altre persone, mi consolava il fatto che non solo io ero sola, che altre persone subivano peggio. Che altre ragazze soffrivano quando me.

In fondo il marcio è dappertutto.

Ho cominciato e non ho più smesso poi verso metà anno, ho conosciuto lui.

Ho iniziato a vedere le cose da una nuova prospettiva, vedevo le cose con più colore. Forse grazie a lui mi sono ripresa, forse grazie a lui ora sono quella che sono.
L'ho sempre detto che quel ragazzo è stato la mia salvezza.

"Lui mi aveva salvata."

Ma adesso non né più con me e io nonostante tutto devo tirare avanti, non posso più guardare il tempo passarmi davanti e non fare niente. Devo iniziare di nuovo a uscire gli artigli, devo iniziare di nuovo a lottare.

Perché se ci facciamo abbattere e non affrontiamo i nostri problemi, verremo risucchiati e non sarà più così facile uscirne.

~~~

Il tempo sembra leggermente migliore e non avendo niente da fare afferro il primo giubbotto che trovo ed esco in strada.

Percorro le solite strade che faccio ogni giorno e in un lampo i ricordi mi riportano alla galleria che avevo visitato con Mike. Era così semplice e pure piena di vita uno spettacolo che mi ha lasciato così tanta gioia.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora