Capitolo 25

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[capitolo modificato]

"Vivere. Mi chiedevo se ti andrebbe di farmi vivere.."

È il suo sguardo sbigottito e la sua mascella semi aperta, mi fa' capire che forse, l'ho davvero sorpreso.

~~~

"Mamma oggi viene Derek, potremmo preparare una torta?." Le chiedo sperando di passare un po' di tempo assieme, lei mi guarda dubbiosa ma poi annuisce.

Capisco quando prende il grembiule che ha intenzione di farla lei e non di chiamare la cuoca.

"Dopodomani riparto." Mi dice mentre accende il forno. "Starò via per una settimana circa."

La guardo sospirando e annuisco giocando con le mie mani fra qualche mese compio sedici anni e sto diventando grande senza la sua continua presenza.

"Non hai niente da dire quindi?" mi chiede mentre esce dal frigo i pochi ingredienti per il composto.

Io alzo le spalle indifferente e la sua espressione cambia.
"Sono ormai abituata alla tua assenza" le sussurro intimorita.

"Non dire sciocchezze ci sono sempre stata per te Charlotte. Il mio lavoro non me lo permette in pieno ma credo di essere stata una brava mamma " dice convinta.

La guardo seduta dal bancone mentre lei sbatte le uova e io rifletto sulle sue parole.

"Posso aiutarti a farla?" le chiedo dubbiosa.

Lei sbuffa e nega.

"Sai che non voglio che cuciniamo insieme poi le lezioni che fai dovrebbero esserti utili, mi sta bene che guardi" dice dura.

"Che male c'è nel cucinare insieme?. Sono tua figlia" ribatto offesa.

Il suo viso diventa rosso e prima che possa scoppiare mi alzo dalla sedia per andare via.
"Sto preparando questa torta perché so che a lui piace, non essere gelosa" sgrida acida.

Un dolore al cuore mi fa fermare e una piccola lacrima esce dai miei occhi.

So che ha sempre preferito lui a me.

La incenerisco con lo sguardo e sbatto i piedi per terra.

"Non sei stata una brava mamma e non lo sarai mai" le urlo.

"È lo so che preferisci lui come figlio a me."

È detto questo non le rivolgo più la parola per settimane.

~~~

Mi sveglio sudata come sempre e cerco di calmarmi. Prendo il telefono e noto che sono quasi le sette.

Anche se continuo a sbadigliare, mi alzo dal letto e mi infilo in doccia, l'acqua mi toglie di dosso i pensieri di anni prima ma le sue parole continuano a rimbombarmi.

Ho già detto che non ho un buon legame con i miei genitori, soprattutto con mia madre.

Da quando si era licenziata era più presente è vero ma io avevo bisogno delle sue attenzioni, non dei suoi regalini. Pensava che comprandomi qualcosa ogni volta, il mio pensiero cambiava...ma non era così. Una madre ti sorride, ti abbraccia, capisce quando qualcosa non va e ti costringe a parlarne anche se tu non vuoi, perché ti vuole bene e te lo vuole dimostrare.

Forse mia madre non ha fatto nulla di questo ed è quello che mi manca. Mi stressava ma non mi abbracciava, mi sgridava ma non mi faceva ridere subito dopo, per questo sono così insicura, se preferiva un altro ragazzo come figlio, a me, qualche motivo ci deve essere.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora