Capitolo 4

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[Capitolo modificato]

Dopo essere tornata a casa da quell'incontro con quella ragazza ho risettato tutti i vestiti che avevo ancora dentro le valigie nella cabina armadio e ho messo i jeans e le felpe in bella vista, mentre dietro ho poggiato i vestiti e qualche paio di tacchi.

Per mia personale preferenza preferisco di gran lunga pantaloni e maglie visto che sono una ragazza molto pantofolaia, ma non nego che mi piaccia mettermi ogni tanto qualcosa di elegante.

Dopo che ho sistemato casa, all'ora di cena ho fatto un bel piatto di pasta e poi desideravo i miei biscotti arduamente ma ahimè qualcuno li aveva presi prima di me.

"Anche se erano le otto e mezzo di sera?"

"Io i biscotti li mangio sempre" mi rispondo mentalmente.

Metto una canzone in sottofondo e comincio a rileggere un libro che avevo portato da casa dei miei genitori.

Verso l'una di notte mi sveglio nel divano disturbata dalla musica che echeggia nella stanza.

Mi alzo e il libro poggiato sulle ginocchia cade per terra provocando un tonfo, lo raccolgo, spengo la luce e provo a dormire.

Non prima di aver fatto una carezza a Teo.

~~~

Mi giro e rigiro sul letto, ma la luce del sole che entra dalle persiane, i miei incubi che non fanno altro che tormentarmi e il freddo, mi impedisco di riuscire a riaddormentarmi.

Quindi con la pazienza sotto zero mi alzo e vado in cucina a prepararmi una tazza di cioccolata calda.

Quando guardo l'ora mi sorprendo che siano le sette.

Alle quattro io non riesco più a dormire è un miracolo, visto che ho superato già il mio record personale.

Mi avvio nelle mensole e cerco la busta di cioccolato che ho comprato al supermercato il giorno prima, metto in un pentolino la cioccolata è faccio bollire.

Nel frattempo mi avvicino al divano, come d'abitudine prendo la coperta e l'avvolgo sul mio corpo. Accendo i riscaldamenti e spero che quel freddo cessi.

Dopo che la mia cioccolata è pronta, aggiungo un po' di latte, poggio tutto sul bancone della cucina e apro qualche merendina e faccio colazione cercando di non pensare a niente.

Le ore in certi momenti passano talmente veloci che quasi non vuoi crederci.

Ovviamente il tempo passa se sei con una persona speciale, se sei con i tuoi amici, se fai qualcosa che ti piace invece altri istanti è come se il tempo si fermasse e tu rimanga bloccata insieme ad esso. Ti è mai capitato?.

È così che mi sento da quando lui non c'è più.

Il tempo non va avanti, il tempo si è fermato quando lui ha pronunciato le sue ultime parole e ha chiuso gli occhi per sempre.

Io ero lì. È stata tutta colpa mia, dovevo tenere la bocca chiusa.

Forse è questo che mi fa desiderare di restare per sempre sola, ho tolto alla Terra la persona più speciale che c'era.

Vuota, sola, disperata e non so per quale ragione prima che amavo la luce del sole e l'arcobaleno adesso preferisco stare da sola in una stanza al buio ad autocommiserarmi.

Questa è la mia condanna.

Non mi perdonerò mai per questo.

****

"Posso dire la mia?. Stai sbagliando, stai sbagliando perché non puoi davvero rimetterti con una come lei, sai com'è fatta e ti farà soffrire, lo ha già fatto molteplici volte non ci metterà nulla a rifarlo" urlo mentre cerco di convincerlo ma lui non né vuole proprio sapere.

Lo ripeto sempre, in continuazione, che lui di lei non deve fidarsi è una poco di buono ma non mi ascolta, non mi dà mai retta.

"Charlotte per l' amor del cielo, sono scelte che devo fare io, ti voglio bene lo sai ma non ti devi intromettere nelle mie cose soprattutto se si parla di lei" dice sbuffando.

"Perché non capisci che lo faccio per il tuo bene, sei stato male, davvero male, perché stare ancora con lei se hai già la consapevolezza che ti ferirà di nuovo?" domando basita.

So che la ama, lo hanno capito tutti e per questo che lei se n'è approfitta ma né vale la pena continuare a stare con una persona con la consapevolezza che continuerà a farti soffrire?. Io non riesco a crederci.

"Non capisci che ti usa soltanto, che lei non ha cuore, lasciala perdere" proseguo arrabbiata.

"Io la amo" alza la voce "è non l'ha fatto di proposito ad andare a letto con un altro, era ubriaca" dice.

"Ubriaca un corno ti ha tradito.!"

****

"Basta, basta" cerco di riprendermi e vorrei smettere di singhiozzare.
I ricordi sono pezzi di tutto, i ricordi ti strappano le membrane, i ricordi distruggono la corazza che ti sei creato per tanto tempo in un istante, i ricordi ti corrogano l'anima.

Come fai a lasciare il passato alle spalle se tu stessa sei la prima che continua a sperare che in qualche momento tutto possa cambiare?.

Quella discussione è avvenuta qualche giorno prima del disastro poi le mie più grandi paure si sono trasformate in realtà.

Io non vivevo se non viveva lui, io morivo se moriva lui. Io adesso sono viva sì, ma come mi sento ora non è come essere morti lo stesso?.

Mentre sono immersa nei ricordi, salto in aria al rumore della suoneria del mio cellulare.

Lentamente mi alzo e controllo il mittente, noto che è un numero non salvato ma so benissimo chi potrebbe essere.

"Pronto?" rispondo cercando di apparire tranquilla.

"Ciao Charlotte sono Katy disturbo?"

"No, no tranquilla" rido leggermente per calmarmi.

"Oh menomale! Mi chiedevo se ti andrebbe di prenderci oggi pomeriggio un caffè."

Wow ha richiamato sul serio, uscire per conoscerci meglio, sono sul serio esterrefatta.

Non ho nulla da fare è un po' di distrazione non mi farà male.

"Uhm...Si. Ne sarei molto felice" le dico con entusiasmo.

"Ci rivediamo in quel posto dove ci siamo incontrate.? Sai accanto c'è un bar molto carino."

"Alle cinque sono lì" controllo l'orologio e mancano appena due ore.

"Ciao bellezza" e senza darmi il tempo di rispondere chiude la chiamata.

Scuoto la testa in segno di negazione e sbuffo.
Infilo le mani tra i miei capelli e dal nervoso potrei rifilare pugni a chiunque.

Chiudo gli occhi, riconnetto la parte intelligente del mio cervello e riprendo a respirare.

Charlotte non mollare adesso.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora