Capitolo 10

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[Capitolo modificato]

Continuo a seguire i miei passi diretta verso la piscina.

Non so perché sono uscita qui fuori, sinceramente adesso che mi guardo intorno mi sento fuori luogo.

C'è gente che fuma e che rotola cartine, c'è chi beve, chi balla e chi si bacia appassionatamente. Una coppia si dà da fare perfino sopra il prato e un'espressione di disgusto si forma sul mio viso.

Penso a Katy e a John e mi chiedo cosa stiano facendo in questo momento, opto per non saperlo realmente.

Qualche ragazza mi guarda male ma non né capisco il motivo, altre sono fradicie e alcune sono addirittura in reggiseno ma è inverno e il vento soffia, si prenderanno una bella polmonite.

La maggior parte delle ragazze sono ubriache e la cosa mi turba.

C'è da mettere in conto anche che sono l'unica ragazza ancora interamente vestita e asciutta, quindi attiro quel poco in più di attenzione.

Su un piccolo tavolo c'è sopra una grande ciotola è molti sono impegnati a bere il liquido.

Mentre cammino un ragazzo alto mi  sorride e poco dopo comincia ad avvicinarsi, all'inizio sono tranquilla ma cambio subito idea.

È tanto alto ed ha una bella presenza, i suoi occhi sono rossissimi e la barba che circonda il suo viso lo fa sembrare ancora più intimidatorio, soprattutto il modo in cui cammina mi fa capire che devo allontanarmi immediatamente.

"Oh! No no" faccio qualche passo indietro e lui sembra capire il mio intendo e comincia ad innervosirsi.
"Stai ferma " sbotta "non ti faccio niente voglio solo parlare" quel sorriso non mi piace per niente.

Perché non sono andata da Sam?. A volte mi maledico da sola.

Mi giro di fretta per scappare via quando mi afferra e mi tira il braccio, comincia a stringerlo e mi spiaccica su di lui.

"Come ti chiami bellissima?" mi sussurra all'orecchio.

Lo schifo esce dalla sua bocca.

Odore di alcool mischiato a schifezze è quasi peggio dell'odore di vomito.

Sorride e i suoi denti leggermente gialli mi spaventano.

"Rispondimi" mi ordina "mi fanno perdere la pazienza le ragazze come te."

Cerco di allontanarmi dalla sua presa ma lui continua a stringere ancora più forte.

"Quanti anni hai?" continua.

"Diciotto" sussurro ormai costretta a parlare.

"Oh sei piccolina, io sono più grande non ti crea fastidio vero?. Dieci anni in più è figo" scoppia a ridere "posso insegnarti tante cose. Ho molta conoscenza su quel campo" dice leccandosi le labbra.

Ma che cosa?.

Mi guardo in giro in cerca di aiuto ma tutti sembrano troppo occupati per vedere cosa sta succedendo.

Vorrei gridare ma ho la gola completamente secca, i miei occhi sono serrati e le mie mani tremano.

Come sono finita in questa situazione?.

"Se fai la brava e ti spogli velocemente ti prometto che non ti faccio male" continua a sussurrarmi.

Le lacrime a questo punto cominciano a scendere e il terrore si espande sulla mia pelle, sbarro gli occhi e vorrei solo morire in questo momento.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora