Capitolo 22

9.5K 380 6
                                    

[Capitolo modificato]

7 Novembre 2016, domenica ore 22:00.

"Guardo dalla finestra e l'unica cosa che noto è l'aria che sposta e fa volteare le foglie, il vento sembra quasi che ululi come se volesse dire qualcosa e i lampioni sono accesi per illuminare le strade.
La temperatura si sta abbassando e credo proprio che prima di dicembre possa arrivare la neve.

Non so se te lo ricordi ma l'unica volta che ha nevicato è stato anni fa' e io quel giorno ho fatto il mio primo tatuaggio.

La mattina sei venuto a casa mia correndo e ti sei buttato sul letto e hai cominciato a gridare -Se non ti conoscessi da tanto ti prenderei proprio per una dormigliona. Lotty apri quei cazzo di occhi che fuori nevica.-

È io per quando sapessi che usavi quei vocaboli in continuazione ne restavo sempre impressionata per non parlare di quando ti ho visto e sono scoppiata a riderti in faccia.

Eri lì di fronte a me alto e tonico ma con quel berretto di lana e la sciarpa colorata sembravi un gran tenerone, per non parlare che eri tutto ricoperto di puntini bianchi e che tremavi ancora di freddo. Ti sei arrabbiato così tanto che per ripicca hai cercato in tutti i modi di farmi uscire fuori dalla porta e quando c'è l'hai fatta mi hai scattato una foto in pigiama in mezzo alla neve.

Abbiamo riso tantissimo quel giorno, ci siamo buttati palline di neve addosso e quando ti ho spinto sei caduto di faccia a terra sul suolo congelato.

Ti sei voltato e hai cominciato a muovere le mani e i piedi ripetutamente, proprio come nei film e io ti guardavo mentre la neve si attaccava su di te e tu ti attutivi su di essa.

Per terra si erano formato delle specie di ali e le guardavo meravigliata come se volessero rappresentare qualcosa, ti ho aiutato ad alzarti e non non mi scordo mica che mi hai spinto tu stavolta e che sono caduta anch'io nello stesso punto.

Scattavi foto una dopo l'altra e non capivo perché eri così felice mente le guardavi solo quando le ho guardate io mi si è riempito il cuore.

Io ero sdraiata per lungo ed ero piccolina in confronto alle tue dimensioni e le forme sulla neve erano ancora fresche per potersi cancellare ed in quel momento sembrava proprio che tu eri lì con me e mi proteggevi.

Le ali da lontano assomigliavano ad una figura e quando io ero circondata da esse lì ho capito che tu eri il mio angelo.

Non per questo lo stesso giorno mi sono tatuata sul fianco destro e su po' di pancia quel disegno.

Quando ho osservato attentamente quelle immagini ho capito che tu saresti stato per sempre con me e anche se quelle ali erano finte ho capito che mi avresti protetto con cura e amore.

Adesso che ci penso rinnego di non averti detto che proprio quel giorno ho capito di volerti davvero tanto bene, te lo dicevo spesso ma quel momento mi eri entrato in pelle, in profondità.

Sai Derek adesso mi guardo intorno e l'atmosfera che avvertivo fino a tre secondi fa di gioia e felicità adesso muta in dolore e tristezza.

Se mi guardi saprai sicuramente che ancora non ho avuto la forza di appendere le nostre foto sulle pareti della mia vecchia camera dai miei, le ho tolte tutte e le ho riposte in un baule che adesso si trova sotto il mio attuale letto.

Mi manchi.

Ho conosciuto delle persone è sono molto felice di questo.

Era da tanto che non mi fidavo e chiacchieravo con qualcuno. Lei si chiama Katy e se ancora ora mi proteggi e vigili su di me ti sarai accorto di quanto sia speciale.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora