Capitolo 36

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"Dai piccoletta possiamo uscire a prenderci un gelato, andare al cinema, fare una partita a biliardo oppure andiamo giù in salotto a guardare la tv. Qualsiasi cosa basta che ti alzi da lì e smetti di piangere" fa un forte respiro prima di continuare la frase "sai che mi si stringe il cuore ogni volta che stai male."
Comincia a fare avanti e indietro nella stanza, si stropiccia i capelli e sbuffa.

"Non c'ho voglia te l'ho già detto" dico ormai stanca. Mi soffio il naso e cerco di nascondere le prove dei miei pianti.

"Che cos'è allora?. Preferisci stare lì, buttata sul letto a piangere e a deprimerti solo perché degli idioti ti prendono in giro?. Che cos'è che ti dico sempre?. Sei più forte di loro, Charlotte."

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Ogni tanto mi ritornano le sue parole. Il subconscio mi ricorda che lui non è più con me è che quindi adesso devo essere io a prendere le redini della mia vita ma non è facile.

È come quando ti svegli e ti devi alzare ma al pensiero di togliere le coperte ti viene da impazzire o come quando sei abituato a fare sempre una cosa e quando la salti hai quel buco allo stomaco che ti brucia. Devo rimediare, pensi.
O quando sei abituato a mangiare la stessa cosa ogni mattino prima di andare a scuola e una mattina non precisa non ritrovi più nulla sul tavolo. Quando ti abitui a delle attenzioni, a degli abbracci, a delle carezze, all'essere protetta sempre e poi come se non bastasse non le ricevi più.

Ti alzi dal letto, senti freddo ma è solo la mancanza delle coperte ma devi superarlo.

Quando quella routine che credevi ti annoiasse, ma adesso che non puoi più viverla, ti manca da morire. Quando ogni giorno aspetti qualcosa ma non accade niente.

Non ritroverai più nulla.

Solo mancanze e rimorsi.

Quella mancanza che ti logora l'anima. Quella mancanza che al pensiero di non vederlo più, ti fa venire voglia di morire.

Sai cosa vorrei fare ora?. Vorrei porvi una domanda.

Pensate ad una persona importante. Ora concentratevi ai suoi particolari al suo viso, anche ai suoi capelli, alla sua bocca.

Pensate a qualche sua abitudine o gesto che fa spesso.

Ricordate com'è stare tra le sue braccia. Alle cose che avete fatto spesso, ai casini, ai guai, alle risate, ai pianti. Anche una barzelletta stupida, detta da una persona speciale, diventa importante. Che sia un ex- fidanzato, un familiare, un migliore amico, chiunque sia la persona.

E adesso senza un motivo aprite gli occhi e quelle visioni spariscono. Era tutto un ricordo di qualcosa di speciale e adesso quella persona a cui tanto volete bene e amate non è più con voi.

Adesso vi voglio fare la mia famosa domanda. "Dopo che hai condiviso tutto con una persona e all'improvviso non c'è più, si riesce a ritornare a vivere? O detto normalmente, si può ritornare ad "essere felici?."

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"Sei bellissima, Charlotte" lo sento dire poco dopo aver chiuso la porta del mio appartamento.

Ho messo un vestito color rosa carne, ho arricciato leggermente le punte dei miei capelli e ho messo uno strato di cipria, messo un filo di eyeliner e il rossetto. Non volevo essere né troppo sportiva né troppo elegante anche perché non sapevo dove saremmo andati.

Quando guardo Sam anch'io rimango stupita.

Indossa una camicia bianca e degli jeans chiari. È molto semplice ma il modo in cui la sua camicia aderisce al suo petto è straordinario.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora