Capitolo 4 - Intrugli e Ricordi

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Avviso Prima della lettura:

Ho visto un po' di commenti positivi. Tranquilli non voglio picchiarvi o minacciarvi, volevo solo dirvi che RUbellius si scrive con Ru! Rubellius. E non con Rebellius.

Buona Lettura.

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Nella camera del Consigliere c'era un piccolo e modesto laboratorio di Magia. Egli amava trascorrere le notti a creare nuove pozioni e gestire adeguatamente i Patti.

Una notte il Consigliere stava maneggiando due ampolle, mentre controllava alcuni ingredienti su un vecchio libro. Si strofinò le mani per far comparire magicamente una pergamena bluastra. La posò sul tavolo vicino a un pentolino di ferro e prese un mestolo di legno per mescolare la strana sostanza. Il pentolino sussultò creando delle corpose bolle d'aria. Rubellius si spostò leggermente e sfogliò il libro di Magia posto sul tavolo, mentre canticchiava.

Rubellius - Un'aggiustatina e sono a posto - socchiuse gli occhi.

Qualcuno bussò alla porta della stanza. Rubellius si voltò e fece scomparire la pergamena, si sistemò i capelli nascondendo le piccolissime corna blu. Quando aprì la porta notò un bambino di dieci anni con una tunica marrone e dei pantaloni arancioni. Il Consigliere sbuffò e lo fece entrare, il bambino si avvicinò al tavolo e sorrise.

Rubellius - Dimmi un po', ti ha mandato Clizia? - si toccò i polsi sistemando le fasce che stringevano la camicia.

Elvio - Sì. Ti vuole. Alcuni Duchi sono arrivati al castello per parlare con lei - fissò i calzoni a sbuffo del demone e la camicia bianca con una scollatura a V.

Rubellius - Come mai? Le avevo detto che ero impegnato.

Elvio fece spallucce e guardò il pentolino di ferro. Rubellius sospirò e si tolse la camicia di seta, restando a petto nudo. Si avvicinò ad una tinozza d'acqua per lavarsi il viso e posò le mani sul tavolino.

Elvio - Dice che è importante.

Rubellius - Saranno venuti per chiederle la mano. Sarebbe ora che si sposasse quella stupida donna.

Elvio - Beh... è la Regina, fa ciò che vuole - camminò e osservò alcuni teschi appoggiati su una mensola.

Rubellius prese un asciugamano di cotone e si asciugò il volto. Elvio notò le lunghe cicatrici sulla schiena del Consigliere. Il piccolo era il portavoce tra la Regina e Rubellius.

Rubellius - Fa ciò che vuole? Quella donna sogna ancora il principe azzurro. Chi diavolo le raccontava queste cavolate? Sua madre, ovviamente!

Elvio - Cosa succederebbe se si sposasse?

Rubellius - Te lo dico io cosa succederebbe! Succederebbe che il povero qui presente avrebbe un po' di pace. Almeno soddisferebbe i suoi piaceri.

Elvio - Quali piaceri?

Rubellius - Lascia stare, sei ancora un bambino. - Sospirò - Voi mocciosi siete così curiosi che mi fate vomitare.

Elvio - Ehi! - incrociò le braccia, mentre suoi occhi marroni fissarono il demone.

Rubellius - Il problema non siete voi, il problema sono le vostre stupide domande. Anche Clizia era così. Era insopportabile.

Elvio - Ma la Regina è simpatica.

Rubellius - Simpatica? Simpatica? Quella non sa governare, figurati se è simpatica.

Elvio - Come l'hai conosciuta? - si sedette su una sedia e muovendo le gambe gli sorrise.

Daemon Patronum [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora