Erano passati ormai sei mesi da quel rifiuto, l'autunno era arrivato. Alita era nervosa per le parole che Bardus ogni volta le diceva. La giovane era testarda e determinata, ma aveva il difetto di essere troppo orgogliosa. Voleva superare quella fobia, voleva dimostrare a sua sorella che poteva benissimo gestire tutto ciò che voleva. I suoi genitori cercarono di convincerla che era una follia, un Demone Minore non aveva la minima pazienza per badare a una ragazzina di ventiquattro anni.
Ma anche se i due litigavano e urlavano la loro rabbia, in alcune occasioni parlavano e dimostravano un piccolo legame che calmava la loro impulsività.
Il Demone Minore aveva uno strano modo per aspettare e comunicare il suo legame con Alita. In alcuni giorni si fermava all'interno del villaggio, rimanendo in silenzio senza parlare con quegli abitanti innocui. L'uomo attendeva come una sfida silenziosa l'arrivo della donna, Alita era l'unica che si avvicinava, al contrario degli gli uomini e delle donne del villaggio che temevano il demone.
Quella fredda comunicazione tra Alita e Bardus arrivò in un pomeriggio. La giovane uscì dalla sua dimora, prendendo il suo arco e la sua faretra colma di frecce. La fanciulla voleva andare a caccia, ma i suoi stessi passi si avvicinarono al demone. Il Demone Minore era seduto su un tronco abbattuto, vicino alla piazza del villaggio, le sue grandi e callose mani stavano pulendo una delle sue asce. La giovane mise la cintura della faretra su una spalla e si fermò accanto a Bardus.
Alita - 'Giorno.
Il Demone Minore non rispose, la giovane sbuffò e si sedette di fianco a lui, osservando il suo lavoro.
Alita - Mi stavo chiedendo, per le...
Bardus - No.
Alita -Aspetta. Non ho finito di parlare.
Bardus - Lo so. Ma la mia risposta è no.
La giovane guardò il cielo coperto dai rami dei pini che circondavano il suo villaggio.
Alita - Fammi finire. Volevo chiederti una cosa.
Bardus sospirò pesantemente, posò lo stracciò sul tronco e strinse il manico dell'ascia. Alita accarezzò l'arco e lo posò sulle ginocchia, fece un piccolo sorriso e mosse un piede.
Alita - Stavo pensando... siccome sei qui, tutto il santo giorno, tra pulizia alle tue asce e piaceri per le mie amiche. Pensavo, dico... pensavo di...
Bardus - No.
Alita - La finisci di interrompermi?! Volevo chiederti se volevi venir a caccia con me. Ti va?
Il demone la guardò e accennò un sorriso tinto d'ironia.
Bardus - Una donna che caccia? Questa è bella. Che assurdità.
Alita si alzò in piedi e strinse il suo arco con la mano sinistra, alzò un sopracciglio e lo guardò con nervosismo.
Alita - Non è assurdo! Ho una buona mira, sai?!
La faccia di Bardus era dubbiosa, rise un po' e socchiuse gli occhi.
Bardus - La mira non serve a nulla, se non hai l'agilità e l'ira di un arciere. E tu ovviamente non l'hai, sei solo una bambina.
Alita incrociò le braccia e batté un piede sul terreno, accennò un sorriso e alzò il mento con orgoglio.
Alita - Vuoi scommettere, demone guerriero?
La voce di Bardus era profonda, l'uomo indossava una tunica in lana che copriva le sue ginocchia, mentre sulle spalle aveva un mantello di cervo.
Bardus - Io non scommetto se so già che vincerò. Non ci sarebbe nessun gusto a vincere senza fatica e onore, soprattutto se si tratta di una donna.
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Daemon Patronum [Completa]
FantasyRubellius non aveva idea delle conseguenze che avrebbe comportato il suo Patto, pensava che fosse uno dei soliti disgraziati che lo supplicava per mantenere adeguatamente le sue coltivazioni nel mondo di Astrea. Ma si sbagliava di grosso, quando un...