Quando arrivò l'alba a svegliare i due viaggiatori, il fuoco era già spento. Clizia non riuscì a dormire a causa delle troppe domande che le frullavano nella mente. L'unica cosa che sentì era il canto degli uccelli e il fruscio delle foglie. La giovane si sedette sul suo giaciglio e si spostò i capelli, posandoli sulla spalla destra. La fanciulla guardò Tenebris e si morse un dito, si alzò e andò a prendere il diario di sua madre conservato in una delle due borse in pelle. La ragazza si sedette di nuovo, le sue mani aprirono il diario e i suoi occhi iniziarono a scorrere le lettere.
Anno 20.519, Quarto Mese, Giovedì
Caro Diario.
E' da molto tempo che conservo un pesante segreto, so bene che gli Angeli non vengono quasi mani nel nostro mondo, siamo sempre stati soli noi umani. Ma stamattina sono andata al Monastero per le solite preghiere. Io e Fratello Filippo abbiamo parlato del passato e della saggezza Angelica. Egli sostiene che il mio corpo non sia pronto per avere un bambino. Secondo lui c'è solo una soluzione, cioè chiamare un Angelo. Lo spero con tutta me stessa.Clizia osservò le pagine e pensò al voto di preghiera che sua madre aveva fatto per averla.
Anno 20.519, Quarto Mese, Sabato
Caro Diario.
Oggi pomeriggio sono tornata al Monastero per incontrare fratello Filippo, ma sfortunatamente non c'era. Dopo un po' di tempo, presi l'iniziativa e mi avviai verso il campo di ciliegi , aspettandolo e portando con me un libro. Riflettei sulle preghiere e al sacrificio che il Sacerdote aveva fatto per me, lo aspettai ma non arrivò. La sera stava arrivando, ero delusa da quel comportamento. Diedi qualche occhiata alle colline e camminai lungo il sentiero per tornare al Monastero, improvvisamente osservai le nuvole e capii che stava arrivando un terribile temporale. Quando iniziò a piovere cercai di ripararmi sotto ad un albero, ma era tutto inutile. In quel momento qualcuno arrivò accanto a me, una voce maschile mi chiamò. Un giovane uomo dall'aspetto affascinante mi coprì il capo con il suo mantello turchese e mi disse di stare attenta che potevo prendere un malanno. Mi voltai guardando, era giovane tanto quanto me. I capelli erano di un bel castano dorato, mentre gli occhi erano marroni. Sembrava una divinità scesa su Astrea. Indossava dei pantaloni verdi a sbuffo, sotto al mantello aveva una giacca blu legata con dei bottoni in oro.La ragazza sfogliò velocemente il diario per leggere un altro pezzo.
Anno 20.519, Quarto Mese, Lunedì
Caro Diario.
Stamattina sono arrivata al Monastero e ho fatto una passeggiata all'interno del giardino. L'odore dei fiori era inebriante e i loro colori mi trasmettevano serenità. Osservai con molto interesse l'edera che cresceva su due betulle, mentre una Sacerdotessa innaffiava alcuni girasoli.
Tutto stava andando bene, finché non udì una risata vicino a me, la quale mi spaventò a morte. Era l'uomo che avevo visto pochi giorni fa, mi salutò e mi diede il buongiorno e mi chiese se stavo osservando i fiori. Mi voltai per lo spavento, lui sorrise e mise le mani dietro alla schiena. L'osservai ammirando il corpo magro e tonico, sulla cintura aveva una spada. Mi sentivo impacciata, alzai la voce e lo rimproverai, dicendogli che non era un buon comportamento presentarsi ad una signora. Il giovane sembrava curioso, aveva un accenno di barba e il volto quadrato infondeva fiducia. Mi chiese umilmente scusa per il mio comportamento e aggiunse che non era sua intenzione spaventarmi. Una sua mano prese in un aiuola dei fiori e me li porse, dicendo di accettare questo dono e le sue scuse. I miei occhi osservarono quei fiori e mi avvicinai, prendendoli. Entrambi ci fissammo con curiosità, odiai me stessa per la sensazione che provai dentro di me e quegli occhi marroni. L'uomo mi chiese come mi chiamavo, cercai una degna risposta e alla fine cedetti, dicendogli il mio nome e con chi ero sposata. Lui sembrò imbarazzato e avvilito, mentre io annusavo il profumo di quel mazzetto di fiori. Di nuovo avvertì la sua voce e con tranquillità mi chiese se ero io ad aver richiesto un suo aiuto, poichè Fratello Filippo l'aveva chiamato con urgenza. Lo fissai cercando di capire cosa volesse dire e gli chiese quale tipo d'aiuto, l'uomo fece un cenno con la mano per seguirlo e camminammo in mezzo al giardino. Non ebbi il tempo di dir qualcosa che lui mi chiese se stavo cercando di concepire un figlio con mio marito e se avessi chiesto un aiuto benedetto. Io sussultai e mi fermai, guardandolo con imbarazzo. Confermai l'aiuto Angelico e gli chiesi come poteva saperlo. Il giovane fece una smorfia e mise le mani dietro alla schiena, dicendomi che era venuto per darmi la possibilità di aver un figlio e che era un Angelo, il quale si chiamava Erastos. Il mio cuore vacillò in quell'istante.
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Daemon Patronum [Completa]
FantasyRubellius non aveva idea delle conseguenze che avrebbe comportato il suo Patto, pensava che fosse uno dei soliti disgraziati che lo supplicava per mantenere adeguatamente le sue coltivazioni nel mondo di Astrea. Ma si sbagliava di grosso, quando un...