Erano passati ormai tre mesi da quando i viaggiatori erano arrivati al nuovo Castello Della Roccia. L'autunno era alle porte, gli alberi erano spogli, l'erba era secca e il cielo sempre nuvoloso preannunciava delle pesanti piogge. Il castello era tornato alla sua antica gloria, i Signori e le Signore più nobili del feudo avevano riconosciuto il ruolo della Regina Clizia e del Generale Varsos. Il quale aveva nascosto come nei piani di Electre, la sua vera natura. Ripopolare i villaggi e controllare i contadini non era stato facile per la giovane, ma con l'aiuto di quell'Angelo aveva superato ogni difficoltà.
Tarasios non si era presentato e la fanciulla aspettava con gioia l'arrivo di Electre, poiché l'aveva avvisata, grazie ad un messaggio dell'accoglienza al castello. Galene era rimasta con il mezzo-angelo per alcune settimane, prima di partire ed aiutare Macaone con gli ultimi dipinti. Tutto stava andando per il verso giusto, sebbene Clizia era presa con le solite cene e cerimonie, non aveva mai dimenticato ciò che sentiva per Rubellius.
Il demone rosso non sembrava sereno in quella maledetta situazione. Il suo umore era diventato sempre più chiuso e freddo. I balli, le cene e le varie cerimonie venivano evitate dalla sua presenza, poiché non sopportava di vedere quella marea di Angeli pronti a presentarsi alla giovane. L'unica soluzione che poteva attuare era andarsene per alcuni giorni e trovare in vari villaggi dei Demoni Minori. Il loro inquietate aspetto era nascosto nelle boscaglie che costeggiavano quei villaggi, la gente del posto non osava avventurarsi di notte quando i demoni si cimentavano in lotte all'ultimo sangue.
Nel boschetto vicino al Villaggio dei Sandali gli scontri tra i Demoni Minori erano sempre più cruenti. I giovani Demoni Minori erano i primi a darsi battaglia per sfidare la loro forza. Al contrario i più Anziani, erano seduti sulle pietre che delineavano l'arena. Molto spesso non sfidavano mai i più giovani, poiché il tempo per le lotte era diventato noioso.
Due demoni maschili di appena cent'anni con caratteristiche ben diverse tra di loro, stavano lottando con ira. Uno dei due aveva il fisico minuto e le corna ad ariete, mentre l'altro era molto robusto e lento. I loro capelli erano corti e le scaglie coprivano la loro schiena. Gli altri Demoni Minori che assistettero allo scontro incitarono quella spregevole violenza, finché uno dei due combattenti vinse. Un urlo di gioia e d'imprechi coprì l'arena, mentre i più Anziani commentavano le doti dei cuccioli. Un'altra sfida continuò senza esclusioni di colpi.
I Demoni Minori Anziani superavano di molto l'età dei piccoli. Gaius un demone dell'ombra stava discutendo con un suo amico, mentre si toccava la barba nera. La pelle grigia era in contrasto con le squame blu, le corna nere erano lunghe. Gaius guardò i Demoni Minori che coprivano la battaglia, le sue orecchie a punta si mossero e alzò lo sguardo verso un ramo di una quercia. Il demone dell'ombra diede una gomitata all'amico che era seduto alla sua destra e indicò una figura. Furius alzò lo sguardo e brontolò, grattandosi il capo e spostando i capelli viola. La creatura che era posta sul ramo scese a terra, piegò le ali e si avvicinò ai demoni. I suoi occhi fissarono l'arena illuminata da alcune torce. L'amico di Gaius guardò la figura e imprecò, posò le mani sulla pancia e calpestò il terreno con gli zoccoli.
Furius – Cosa vedono i miei occhi? Una meretrice, uno zoppo, un mendicante o il demone dei Patti? – Rise.
Gaius fissò la figura con i capelli rossi e inarcò la schiena, posando i gomiti sulle ginocchia magre.
Gaius – Non ti vediamo da due settimane, Rubellius.
Il demone rosso camminò guardando alla sua sinistra il combattimento, la pelle blu notte e le scaglie nere presero un vivace colore con la luce delle torce. I capelli rossi erano appoggiati sulla schiena e le ali nere si chiusero, formando il solito mantello squamato. Rubellius si avvicinò ai due demoni e si sedette con loro, accennò un sorriso.
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Daemon Patronum [Completa]
FantasyRubellius non aveva idea delle conseguenze che avrebbe comportato il suo Patto, pensava che fosse uno dei soliti disgraziati che lo supplicava per mantenere adeguatamente le sue coltivazioni nel mondo di Astrea. Ma si sbagliava di grosso, quando un...