Un silenzio placido sfiorò i campi del continente Ebe, il cielo era nero e carico di pioggia. Gli artigiani si preparano per la chiusura delle loro botteghe a causa dell'imminente temporale. Quando la pioggia si scagliò su quella terra sabbiosa e rocciosa, un uomo incappucciato stava pregando all'interno di un piccolo Tempio, posto vicino ad alcuni salici piangenti. L'uomo coperto da un mantello marrone accese una candela e la posò sul candelabro vicino ad una statua di un Angelo. Il Tempio aveva solo tre statue che raffiguravano tre diversi Angeli, il soffitto a volta a sesto acuto, era decorato con disegni d'oro e d'argento, mentre il pavimento era composto dalle mattonelle in avorio. La porta della struttura si aprì facendo entrare un altro incappucciato, l'uomo con il mantello nero aveva i capelli biondi e gli occhi blu, le labbra screpolate accennarono un sorriso, mentre il viso triangolare era illuminato dalle candele di quel luogo. L'uomo dagli occhi blu si tolse il cappuccio e si affiancò all'uomo che aveva posto la candela davanti alla statua dell'Angelo. L'uomo misterioso osservò il suo compare e sorrise, la sua voce roca parlò piano per non trapelare nessuna verità.
... - Dunque, la giovane è arrivata?
L'uomo dagli occhi blu sorrise e annuì, incrociò le braccia e alla fine si toccò il mento.
Tarasios – Come avete pianificato.
... - Perfetto. Continua il tuo lavoro, Tarasios. Senza escludere nessun dettaglio.
Tarasios – E riguardo a quel demone? Le mie fonti dicono che è arrivato all'accampamento degli Angeli. Non posso prendere la giovane se Electre la protegge.
... - Non ti preoccupare, tutto ciò che deve avvenire succederà. Appena usciranno dall'accampamento, sbarazzati di lui e di quel mezzo-demone.
Tarasios si guardò attorno socchiudendo gli occhi con malignità, rimise il cappuccio e cercò di allontanarsi.
... - Sai quello che devi fare, sai dove colpire. Ormai le carte sono state rivelate, ora va.
L'uomo misterioso rise piano e a mani giunte iniziò a pregare. Tarasios uscì dal Tempio e camminò in mezzo a quella zona desolata, l'Angelo spostò il mantello nero e si sistemò la tunica viola, aprì le ali e volò via.
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Da quell'incontro al Tempio passarono alcune settimane. Rubellius e Fulke erano stati collocati a qualche metro di distanza dalle tende degli Angeli, Electre aveva dato ai due uomini una piccola e comoda tenda viola. I due uomini passarono il loro tempo tra chiacchiere, allenamenti e scritture sui libri di Rubellius. Da quando Clizia si era allontanata dal demone, il suo animo si era incupito e molto spesso non riusciva a dormire per i pensieri che lo affliggevano.
Allo scadere del ventesimo giorno i due uomini cercarono di prepararsi, Fulke uscì dalla loro tenda e si pulì le mani con uno straccio, poiché aveva dato da mangiare a Tenebris. Il cavallo era stato riconsegnato al suo padrone immediatamente, grazie alla decisione di Electre. L'uomo con indosso una tunica verde fissò l'amico, si avvicinò al piccolo falò ormai spento e prendendo un legnetto, punzecchiò una coscia di Rubellius. Il demone rosso era disteso a pancia in su con le braccia allargate, i suoi occhi ametista fissarono il cielo azzurro. Il Demone Minore mugugnò, Fulke si inginocchiò accanto a lui e piegò di lato il capo, notando la tunica arancione dell'amico.
Fulke – Ehi. Quanto ancora vuoi rimanere così?
Rubellius – Finché non passerà una bella donna prosperosa.
Fulke – Pensavo che avessi messo la testa a posto dopo il bacio con Clizia.
Le sue mani si posarono sul addome, il demone arricciò le labbra e mugugnò fissando le nuvole.
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Daemon Patronum [Completa]
FantasyRubellius non aveva idea delle conseguenze che avrebbe comportato il suo Patto, pensava che fosse uno dei soliti disgraziati che lo supplicava per mantenere adeguatamente le sue coltivazioni nel mondo di Astrea. Ma si sbagliava di grosso, quando un...