La vigilia del matrimonio arrivò con puntualità. Il pomeriggio stava scorrendo lentamente. Il piccolo Tempio di preghiere, all'interno del palazzo era stato addobbato con fiori, nastri colorati, stendardi. Rubellius camminò in quel luogo, l'eco dei suoi passi era l'unico rumore che poteva percepire. Il demone strinse un pugno mentre osservava la statua di un Angelo, le piccole candele poste su un tavolo di ferro illuminavano quella scultura.
Il giovane avrebbe detto la verità a Clizia e alle altre creature, sperava che quelle lettere che aveva prelevato da Ticone sarebbero servite per proteggere la sua protetta. Il demone aveva curato Ticone e lo aveva minacciato personalmente se solo avesse parlato. Rubellius si morse le labbra e schioccò le dita, facendo comparire la sua pergamena blu. La carta scivolò verso il basso, sfiorando il pavimento. Il demone toccò con un dito il nome dell'Angelo e deglutì, il Patto non era concluso. Il demone rosso spostò il suo mantello blu su una spalla e arrotolò la pergamena, si voltò lentamente sentendo dei passi all'interno del Tempio. Electre, Galene e Macaone erano vicini al portone principale del Tempio. Rubellius socchiuse gli occhi e osservò le tre figure mentre parlavano. Il demone mosse la sua tunica marrone e si avvicinò all'uscita, passando di fianco agli Angeli. Avrebbe detto a Electre la verità, la donna di colore si voltò guardando il Demone Minore.
Electre - Rubellius.
Il demone rosso si voltò lentamente e si fermò a pochi metri dagli Angeli, Macaone continuò a parlare con Galene. Electre si avvicinò al demone e guardò la pergamena blu, posò una mano sul suo braccio e l'osservò con sospetto. La donna dai corti capelli ricci indossava una tunica color pesca, le ali erano coperte da un mantello rosso.
Electre - Voglio saperlo, la pergamena che hai tra le mani ha indicato che...
Rubellius si guardò intorno e prese un braccio dell'Angelo, la spostò all'interno del corridoio e la mise dietro a una fila di colonne grigie. Electre non capì quel gesto, la donna staccò la presa e incrociò le braccia.
Rubellius - Ascoltami bene, Electre. La situazione è seria. So la verità sul Patto e su Erastos, ma devo accedere alla stanza di Clizia.
I due sussurrarono per non farsi sentire. Electre mostrò le mani in avanti e cercò di calmarlo.
Electre - Rubellius frena un secondo la tua impulsività. Lo sai benissimo che non ti è concesso vederla alla vigilia del matrimonio. Hai qualche prova? Il Patto...
Rubellius mosse la pergamena e la guardò con serietà.
Rubellius - Il Patto non si è concluso! Se dico a Clizia tutte le informazioni, allora si concluderà. Ho bisogno di vederla e d'informarla. Ho delle prove!
La donna Angelo si toccò il mento con la mano destra, socchiuse gli occhi riflettendo sul Patto. Non poteva credere al Demone Minore, anche s'era una buona opportunità per sciogliere il loro malsano legame.
Electre - Se ti concedessi di vederla e di sciogliere il tuo Patto, tutto questo finirebbe, giusto? Anche perché la situazione non è delle migliori. - Si guardò intorno - Quando mi hai avvisato sull'avvicinamento di Tarasios, la situazione qui a Callisto e al castello è diventata molto tragica. - Sospirò - pensavo che fosse una menzogna, uno scherzo, ma... mi sbagliavo.
Rubellius - Cosa stai farneticando?
Il demone alzò un sopracciglio e la guardò con sospetto. La donna lo fissò con preoccupazione e continuò la sua spiegazione.
Electre - Tarasios sta spargendo la voce del suo scontro con te. Sta raccontando su te e Clizia. - Deglutì - Presto o tardi arriverà alle orecchie di Varsos e lo sai cosa succederà?
Rubellius si agitò e indicò Electre con la pergamena.
Rubellius - Mi stai mentendo! Non può aver sparlato con i tuoi uomini!
STAI LEGGENDO
Daemon Patronum [Completa]
FantasyRubellius non aveva idea delle conseguenze che avrebbe comportato il suo Patto, pensava che fosse uno dei soliti disgraziati che lo supplicava per mantenere adeguatamente le sue coltivazioni nel mondo di Astrea. Ma si sbagliava di grosso, quando un...