L'uomo con il martello respirò con affanno guardando il demone appoggiato su un palo di legno che sorreggeva il tetto della stalla. Una riga di sangue violaceo sfiorò il suo viso, la sua risata echeggiò osservando il Cacciatore Bianco. Eric fece roteare su se stesso il martello e si posizionò di fronte al demone, era irritato per il comportamento di Rubellius.
Eric - Ti stavamo cercando da molti anni, demone rosso! I miei compagni ti volevano morto da due secoli e finalmente - sussurrò - stai per morire.
Rubellius si mise dritto con la schiena, solo i suoi occhi erano cambiati.
Rubellius - Morire? Tu pensi che io... - posò una mano sul petto - possa morire per mano tua? Davvero?
Eric - Ovviamente, ti ho fracassato la testa per venti minuti. Non sei così forte come i miei maestri mi dicevano.
Il demone mugugnò e camminò vicino ai box, lentamente si toccò la fronte con la mano e guardò il suo stesso sangue. Schioccò la lingua e fece spallucce, Eric era in guardia, lo aveva picchiato per una decina di volte ma il demone sembrava sanissimo.
Rubellius - Siete così ingenui - rise.
Eric - E tu così stupido!
L'uomo attaccò urlando e cercando di colpire con il martello il volto di Rubellius, ma il demone si piegò di lato e diede con tutta la sua forza un calcio sullo stomaco dell'uomo, facendolo indietreggiare. Eric cercò di ribattere il colpo alzando il martello verso l'alto, il demone si spostò di nuovo e andò dietro di lui. Rubellius era in piedi, alzò una gamba e roteando su se stesso lo colpì di nuovo sull'addome facendolo piegare in avanti. Il demone prese il manico del martello e glielo strappò dalle mani, poi lo colpì sul viso facendolo cadere a terra. Il demone appoggiò il manico del martello su una spalla e si morse un labbro.
Rubellius - Pensavo di divertirmi un po', ma invece...
L'uomo tentò di alzarsi, ma Rubellius utilizzò di nuovo il martello e lo colpì su una gamba, rompendola. Eric urlò di dolore, la forza del Demone Minore era cento volte più forte di qualsiasi uomo. Il demone camminò attorno alla sua preda e sorrise, sembrava un bambino che si stava divertendo con il suo giocattolo.
Rubellius - Mio carissimo amico, dimmi un po' chi è stato a mandarvi quella lettera? Oh fammi indovinare - agitò una mano ridendo - un pelato con strane idee di purezza? Ah... come si chiama. Non mi ricordo...
Eric posò una mano sulla gamba rotta e guardò il demone.
Eric - Uccidimi! Non te lo dirò mai. Che la tua razza sia maledetta, demone rosso!
Rubellius piegò di lato il capo e sbuffò.
Rubellius - Ho un nome, sai? E comunque... non mi hai dato ciò che volevo!
Il demone martellò la spalla destra di Eric rompendola. L'uomo urlò di nuovo e ansimò per il dolore. La sua voce era a balzi, si toccò la spalla e deglutì osservando il demone. Rubellius s'inginocchiò e posò una mano su un orecchio, come se dovesse ascoltare un sussurro.
Rubellius - Credo di sentire il nome di... Filippo. Oh sì.
Eric - P-perché mi f-fai questo s-se sai già il nome?
Il demone prese con forza il volto dell'uomo e spalancò gli occhi, il suo sorriso era gioioso di quel dolore.
Rubellius - Perché mi annoiavo e volevo giocare con qualcuno - rise.
L'uomo lo guardò e gli sputò in faccia, Rubellius sì pulì il viso e sbuffò, poi con un movimento veloce e secco, grazie alle sue mani, gli spezzò il collo. Il temporale finì e solo alcuni fulmini illuminarono quella notte.
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Daemon Patronum [Completa]
FantasíaRubellius non aveva idea delle conseguenze che avrebbe comportato il suo Patto, pensava che fosse uno dei soliti disgraziati che lo supplicava per mantenere adeguatamente le sue coltivazioni nel mondo di Astrea. Ma si sbagliava di grosso, quando un...