Clizia andò nella sua sontuosa stanza e chiuse con rabbia la porta in legno. Le lacrime scesero sulle guance rosee, ma se le asciugò frettolosamente. Fece qualche passo verso il letto a baldacchino e si sedette. Chiuse gli occhi e si lasciò cadere, posando le braccia stanche sul materasso. Gli occhi si aprirono e fissarono le tende blu. Le pareti grigie della camera erano decorate con dei quadri. Il soffitto a volta era di un rosso porpora, mentre il pavimento era in marmo bianco. La luce del sole entrava da una finestra bifora, accanto alla scrivania in legno c'era un armadio colmo di ogni abito. La Regina si morse le labbra e richiuse gli occhi, tornando al passato.
----
Nella stanza padronale dei suoi genitori, le mani di Clizia presero con estrema cura una bambola di pezza, mentre la balia giocava con lei. Arabella camminava controllando i vari documenti, i capelli biondi scivolarono sulla schiena e le labbra lilla accennarono un'espressione incerta. La figlia la fissò ammirando l'abito blu di sua madre.
Clizia – Madre... volevo sapere una cosa.
Arabella si voltò guardandola, la balia continuò il suo lavoro.
Clizia – Come avete conosciuto mio padre?
La Regina Della Roccia socchiuse gli occhi e si sedette sulla sedia vicino alla scrivania. Clizia si alzò e andò da sua madre, Arabella la prese in braccio e la posò sulle proprie ginocchia. La balia con l'abito viola si alzò e osservò la sovrana. Arabella la mandò via ringraziandola per quel piccolo gioco che aveva fatto con la figlia.
Arabella – Come ho conosciuto tuo padre? Semplice, i tuoi nonni combinarono il nostro matrimonio. Sai... tuo padre non riusciva ad avere una moglie a causa del suo carattere freddo. I tuoi nonni mi presentarono nella sua Corte quando avevo diciotto anni, mentre lui ne aveva trentacinque. Poi a vent'anni ebbi te, – le toccò il naso ridendo – una piccola scoiattolina, vivace e piena di domande.
La Principessa rise e posò le mani sulle ginocchia. Arabella sentì qualcuno bussare e fece entrare un Messaggero.
Diego – Mia Signora. Il Re vuole parlarvi.
Arabella – Per quale motivo?
Diego – Si tratta del Consigliere. Ha portato i documenti come da lei richiesto.
Clizia spalancò gli occhi e batté le mani, era felice d'incontrare l'uomo dai capelli rossi.
Clizia – Rubellius! Sì, madre andiamo! - scese dalle ginocchia di sua madre e prendendole una mano la tirò verso la porta.
Dopo qualche minuto tutti uscirono dalla stanza e percorsero il lungo corridoio grigio, illuminato dalle torce. Quando arrivarono negli Uffici Reali mostrarono il dovuto rispetto al Re. Gregorio Della Roccia era un uomo dall'aspetto freddo e duro. I capelli neri erano corti e sul capo c'era la pesante corona d'oro. Gli occhi blu fissarono il Consigliere con tranquillità, mentre le mani indicarono alcuni documenti posti su una scrivania. I due uomini si voltarono guardando la Regina e la Principessa. Clizia fece una riverenza per salutare suo padre, Arabella si avvicinò guardando con rabbia Rubellius.
Gregorio – Arabella... avvicinati. Volevo parlare privatamente con te, ma vedo che qualcuno si è unito alla nostra conversazione - guardò Clizia con tenerezza, lei gli sorrise.
Il Re si sedette sull'elegante sedia. L'Ufficio Reale era piccolo e cupo, i dipinti d'argento sul soffitto mostravano degli Angeli.
Gregorio – Dunque... ho preso la mia decisione. Il Consigliere Rubellius sarà colui che aiuterà la Principessa Clizia a governare quando diventerà Regina. Da ciò che ci ha detto quando è venuto qui, ha salvato con estrema cura nostra figlia da quell'uomo stipulando una sorta di Patto.
STAI LEGGENDO
Daemon Patronum [Completa]
FantasiaRubellius non aveva idea delle conseguenze che avrebbe comportato il suo Patto, pensava che fosse uno dei soliti disgraziati che lo supplicava per mantenere adeguatamente le sue coltivazioni nel mondo di Astrea. Ma si sbagliava di grosso, quando un...