Capitolo 31 - Sogni di Seta

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PRIMA PARTE del Capitolo

La piccola piazzetta era colma dalle varie bancherella. La giovane camminò lentamente osservando ogni singolo oggetto: abiti di seta, collane d'oro e orecchini con piccole pietre preziose. La fanciulla mise le mani dietro alla schiena e osservò con cura i gioielli. La sua lunga treccia castana scivolò sul petto sfiorando la sua pelle bianca. La giovane si fermò e guardò le varie spille su una bancherella coperta da una tenda blu. Le sue orecchie percepirono le voci di due Dame, le quali commentavano con gioia il loro splendido matrimonio. Clizia socchiuse gli occhi quando le donne elogiarono i loro mariti con grande gioia, nessuna di loro era mai stata rifiutata e dal discorso fuoriuscì una punta d'ironia del loro "amore".

La giovane chiuse gli occhi ricordando a malincuore i sui vecchi amori, la ragazza si innamorò di un Cavaliere all'età di sedici anni, ma questi non ricambiò mai il suo cuore. Il secondo amore che le fu concesso era il più forte e potente che la giovane avesse mai provato in vita sua, un amore ricambiato ed elogiato. Prima che salisse al trono, all'età di diciotto anni la fanciulla si innamorò di un giovane Duca che aveva conosciuto ad un ballo organizzato da suo padre. Il ragazzo ricambiò la sua curiosità e iniziò a chiedere di lei organizzando dei piccoli incontri nella biblioteca del castello. Il Duca e la Principessa iniziarono ad aver una piccola relazione che si trasformò in pochi mesi, in un intenso amore, tra chiacchere, letture dei vari manoscritti e passeggiate nel giardino reale. Il primo bacio che Clizia ricevette fu di quel giovane, era perdutamente innamorata di lui, tentò di chiedere a suo padre di conoscerlo e di proporre la sua presenza al castello. Il Duca fu entusiasta e cercò di farsi avanti per sposar la giovane. Ma tutto cambiò quando il Duca fu invitato per un paio di giorni al castello, poiché Clizia lo attendeva con gioia nelle sue stanze. Quando varcò la soglia della sua camera, la ragazza lo scoprì con un'ancella, e rimase sconvolta da ciò che vide. I corpi dei due amanti erano avvinghiati dalla passione e tutto ciò che fece Clizia, fu urlare contro al suo amato per poi fuggire da quell'orrore. Il giovane Duca quando vide la scena tentò di riaverla, ma fu tutto inutile, dopo pochi mesi fu mandato in una battaglia e morì per colpa di una spada.

La giovane tornò nella realtà e sospirò scacciando quel pensiero, il dolore per il suo amato non era mai passato completamente ma aveva accettato la vita per quello che era.
Quando le due Dame si allontanarono, un giovane demone si avvicinò e seguì Clizia.

Rubellius - Clizia ti devo parlare.

La fanciulla accennò un sorriso e continuò la sua camminata, osservando alcuni gioielli.

Clizia - Dimmi.

Rubellius incrociò le braccia e mosse soltanto una mano.

Rubellius - Io volevo mettere le cose in chiaro. Io ti ho raccontato il mio passato ed è inutile ignorare certe cose. Quindi...

Clizia - Quindi?

Rubellius - Ecco... volevo dirti che le cose che ti sto mostrando con i miei gesti mi stanno letteralmente sfuggendo di mano.

Lei si voltò guardandolo dritto negli occhi, il giovane la fissò e deglutì cercando le parole adatte.

Clizia - Arriva al sodo.

Rubellius - Io sto sbagliando. Mi fido di te, come ti ho detto l'altra sera, ma sto sbagliando.

Il demone posò le mani sui fianchi e socchiuse gli occhi, la sua espressione era delusa da ciò che voleva dirle.

Clizia - Cosa stai sbagliando? Non capisco.

Rubellius - La cosa che ti sto per dire è seria. Io non voglio illuderti.

Daemon Patronum [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora