Capitolo 49 - Un Desiderio

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Mancavano poche ore al sorgere del sole, all'interno del Villaggio dei Buii, precisamente nella capanna del capotribù, una donna da capelli neri sorseggiava un decotto di more e tiglio. Suo marito che si era svegliato con lei, era seduto al suo fianco. Idis sembrava molto agitata poiché non aveva visto il ritorno di Clizia. La donna aveva i capelli legati in una coda di cavallo e indossava una vestaglia da notte con dei piccoli ricami gialli. Fulke indossava dei pantaloni verdi e la collana di suo padre. I due guardarono il piccolo letto del proprio figlio, controllando gli ospiti che erano con loro. Fulke aveva ordinato ai suoi uomini di tenere nelle capanne ancora intatte gli anziani, le donne e i bambini, finché non avessero costruito delle nuove dimore. La giovane posò il voltò sul braccio destro di suo marito e prese la sua mano, l'uomo le baciò il capo.

Idis - Pensi che le farà del male? Lasciarla sola nella Foresta Nera non è stata una buona idea.

L'uomo l'abbracciò con tenerezza, sfiorando con la mano sinistra il pancione. La voce del capotribù era tranquilla, accennò un sorriso e la fissò.

Fulke - Se conosco il mio amico, l'unica cosa da temere sono i loro litigi. Non le farà del male, fidati. - Sospirò - Ora... l'unica cosa che mi preoccupa sei tu.

I due si guardarono con tenerezza, il piccolo camino d'argilla era accesso e delle candele illuminavano la dimora, il tetto semi-bruciato puzzava.

Fulke - Quando Tarasios è arrivato qui, avevo paura per te e per i nostri figli. Io... non dovevo andarmene, è stato un errore partire con Rubellius.

La donna dagli occhi verdi gli accarezzò il volto e sfiorò il ciondolo del marito, Fulke respirava con tranquillità, mentre sentiva sulla pelle il tocco di sua moglie. La scaglia di Bardus luccicava grazie alle piccole fiamme delle candele.

Idis - Non dire stupidaggini, Fulke. Non potevamo sapere di quell'Angelo. Hai fatto bene a viaggiare e a scoprire la verità su tuo padre, non ti sei concesso nulla in questi anni, nemmeno dopo la morte di tuo nonno.

Fulke - Ma ero lontano da te. Badare a Götz e alla piccola non è facile. Forse era meglio aspettare... - guardò il tavolo - questo momento.

Idis sfiorò la collana di suo marito, la donna aveva saputo da lui che teneva in grembo una bambina. Non c'erano segreti in quella coppia, ma solo amore e rispetto.

Idis - Non dovevi aspettare. Dovevi agire e sapere la verità. Tua madre non amava stare in un luogo fisso. Alita amava viaggiare come te, saresti morto prima del tempo se la tua vita fosse stata in questo luogo per sempre.

L'uomo rimase in silenzio per alcuni secondi e la guardò, lei si avvicinò per baciarlo, ma vennero interrotti da qualcuno che bussava sulla porta d'ingresso. Il mezzo-demone fece entrare l'ospite è notò che era uno dei suoi guerrieri. Il ragazzo con la lunga barba nera chinò il capo a Fulke e parlò velocemente, spostando la lancia dalla mano destra alla mano sinistra. Fulke si alzò dalla panca di legno e uscì, avvisando Idis di rimanere in casa.

Quando i due uomini uscirono dalla dimora e si avvicinarono alla piazza del villaggio, notarono una donna con un cavallo bianco. Il mezzo-demone la riconobbe e gli fece un sorriso, la donna che era scesa dal suo cavallo, strinse le redini e si avvicinò.

Galene - Buonasera mezzo-demone, ti ricordi di me? Sono l'Angelo delle Arti.

Fulke annuì e ascoltò Galene mentre spiegava velocemente la situazione e gli ordini di Electre. Il capotribù sospirò e raccontò con dolore l'attaccò da parte di Tarasios, mostrando e spiegando i morti e le varie capanne distrutte. Galene socchiuse gli occhi con dolore, sapeva perfettamente che questa notizia sarebbe stata un duro colpo per l'Angelo della Sapienza. La donna Angelo legò le redini del suo destriero vicino ad recinto di legno e seguì Fulke. L'uomo la invitò dentro nella sua dimora.

Daemon Patronum [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora