Capitolo 24 - Grande e Spaventoso

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I tre viaggiatori si alzarono e si osservandosi tra di loro, il ruggito animalesco echeggiò sempre di più. Tenebris nitrì per il nervosismo mentre scalpitava per la paura. Rubellius si guardò attorno, osservando gli uccelli del cielo spostarsi dai loro nidi per volare via. Fulke prese la lepre e spense il fuoco con fango. I tre si avvicinarono al cavallo aumentando il loro passo, Rubellius aiutò Clizia a salire sulla groppa di Tenebris.

Rubellius – Avevi detto che c'era un Demone Maggiore da queste parti! Giusto?

Fulke prese le asce e legò le cinghie dei foderi sulla schiena, mise la lepre in una delle due borse e annuì. Clizia prese le redini di Tenebris e sbiancò per la paura.

Fulke – Non pensavo che si aggirasse ancora per la foresta! Doveva scomparire.

I due uomini si fissarono con serietà, Rubellius prese le redini dalle mani di Clizia e le mostrò a Fulke. Il Demone Minore guardò il suo amico negli occhi e parlò velocemente.

Rubellius – Porta Clizia dall'altra parte del ruscello. Quello che abbiamo visto qualche minuto fa. Non si muoverà se vedrà me. So come fare con lui.

Fulke – No, no. Assolutamente no! Non ti obbedirà.

Clizia guardò i due cercando di capire il loro discorso, i tre si voltarono di nuovo, notando alcuni alberi che cadevano per terra. Qualcosa di gigantesco si stava avvicinando. La voce della giovane era strozzata dalla paura, Fulke guardò l'amico e comandò a Tenebris di muoversi.

Fulke – Va bene! Ma se non ti vediamo tra cinque minuti, ti vengo a cercare!

Rubellius annuì dando delle pacche sulla spalla di Fulke, Clizia posò le mani sulla sella e fissò  il suo protettore.

Clizia – No, no! Io resto con te! Non ti lascio solo!

Il rumore degli alberi spezzati e il ruggito di quell'essere aumentò, Rubellius diede la schiena ai due e notò in lontananza un corno rosso.
Rubellius – Sì invece. Non c'è più tempo. Fulke salta su e portala via!

L'amico del demone annuì e salì sulla groppa di Tenebris, mettendosi davanti a Clizia. La giovane accennò dei no con il capo, il cavallo impennò per lo spavento che quella bestia stava facendo.

Clizia – Rubellius!

Il destriero indietreggiò un po' mentre Clizia allungava il braccio verso di lui. Rubellius si voltò guardando il gesto, sospirò e le sorrise, prese la sua mano e la strinse.

Rubellius – Stai tranquilla. Andrà tutto bene. Fa cosa ti dice Fulke.

Tenebris nitrì e ansimò per la paura, la bestia era vicina e i tre potevano notare la gigantesca testa ovale del Demone Maggiore. Rubellius lasciò la mano di Clizia e diede una sberla a Tenebris per farlo partire. Il cavallo galoppò verso il ruscello, Fulke lo guidò con maestria.

I passi pesanti del Demone Maggiore si avvicinarono, le foglie degli alberi caddero a terra facendo rumore. Rubellius lo guardò con estrema cura, la bestia ruppe con facilità tre alberi e si fermò quando coprì con la sua gigantesca ombra alcuni massi. L'essere urlò spaventando Tenebris, il cavallo che era a qualche metro di distanza impennò, Clizia si tenne stretta a Fulke.

Rubellius fissò il Demone Maggiore, gli occhi bianchi della belva si posarono sul cavallo. La sua larga bocca mostrò i denti affilati, il Demone Minore seguì il suo sguardo e capì che il demone aveva puntato Tenebris.

Il giovane demone imprecò e corse verso i suoi amici, il Demone Maggiore fece qualche pesante passo e si avvicinò al cavallo. Aveva le gambe tozze, ma riusciva a camminare velocemente verso le sue prede.

Daemon Patronum [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora