Ed eccomi circondata ancora un'ultima volta dalle mura di questa casa piena di ricordi. Non posso ancora credere che fino a natale non sarò più qui, sono cresciuta in questa casa e pensare che per un po' non ci sarò mi fa sentire vuota. Riguardo per un'ultima volta la scala che porta alle camere, l'odore di legno insieme a quello dei sigari di mio padre infestano le mie narici. Giro un poco la testa verso sinistra e guardo la cucina dove Dolly, una dei miei elfi domestici, è intenta a lavare le stoviglie. Poi vedo la sala da pranzo, con ancora i fiori raccolto stamattina da mia madre. Girando la testa a destra invece noto lo studio di mio padre, anzi la porta dello studio di mio padre siccome non mi ha mai fatta entrare. Tutto ciò mi mancherà, forse dimenticherò com'è la mia dimora e forse non mi troverò bene ad Hogwarts. Ma ho ben altro da pensare!
Ho tremendamente paura che non troverò nessuno che realmente possa capirmi. Ho Blaise, il mio unico amico d'infanzia che capisce come io mi senta ma non del tutto. Lui vive con sua madre che ogni giorno ha diverse avventure e non sa minimamente cosa voglia dire non essere abbastanza. Alcune volte è solo lui che parla nelle nostre conversazioni, parla dei suoi problemi, di chi ha conosciuto a una delle tante cene organizzate da sua madre, dei ministri importanti che ha visto quando è andato al ministero della magia con suo zio e alle ragazze che lo attraggono. Io invece rimango sempre in disparte ad ascoltarlo e supportarlo. Vorrei davvero conoscere qualcuno come me, costretto a fare qualcosa che non gli piace e sentirsi prigioniero di questo obbligo. Non ho scelta, non avrò mai scelta, mio padre mi sta costruendo la prigione che mi circonderà per tutta la vita e la cosa brutta è che io non posso far nulla pur di evitare ciò. Nessuno può.
Una voce femminile interrompe i miei pensieri.
<< È ora che tu vada. Noi andremo con te fino alla stazione dopo tuo padre deve parlare con dei nostri amici per degli affari di lavoro. >>Mia madre è sempre gentile e carismatica con me quando mio padre non c'è. Lui vuole che lei sia impassibile e non compassionevole come realmente è con tutti.
<< Oh quasi dimenticavo tieni ho comprato questa per te. Ieri ero a Diagon Alley e ho visto questa. Non potevo non prenderla! È identica a quella che avevo io quando andavo a Hogwarts.>>
Mi porta in salotto e vedo sopra il tavolo una gabbietta con dentro una bellissima civetta grigio perla con gli occhi verdi chiarissimi.
<< Mamma! È bellissima!>>
L'abbraccio e noto che ha le lacrime agli occhi. Mi ha detto che è molto dispiaciuta che io parta ma ha anche detto che è felice perché intraprenderò un percorso molto importante per la mia istruzione.
<< Come si chiamava la tua?>>
<< Skylar>>
<<Beh allora la chiamerò Skylar>>
Sul viso di mia madre si dipinge un sorriso bellissimo. L'ho vista poche volte davvero felice come ora, forse è mio padre che non la rende felice ed è per questo che vorrei non averlo nella mia vita. Quando ero piccola mi dava alcune manifestazioni di affetto ma crescendo ha detto che una donna non ha bisogno di attenzioni fino al corteggiamento da parte di un uomo, lo stesso con cui si dovrà sposare e avere figli. Non la penso assolutamente come lui, e credo anche mia madre. Mio padre ha la mentalità chiusa, secondo lui nella vita bisogna stare solo con una persona. Credo che mia madre abbia fatto l'errore più grande della sua vita<< Forza andiamo. Siamo in ritardo già di tre minuti>>
Riconoscerei la sua voce gelida e impassibile. Mio padre sta scendendo le lunghe scale di legno di quercia laccate mentre guarda l'orologio al polso.
<< Si giusto. Meggie, prendi la tua roba è il gufo. >>
Mio " papà " è già con la metro-polvere alla mano dentro il camino e pronuncia King's Cross. Stessa cosa faccio io insieme alla mia mamma.
La stazione è immensa! Ci sono molti babbani che corrono da una parte all'altra mentre alla mano portano un mini baule portatile.
<< Mamma quale è il mio treno per Hogwarts?>> chiedo guardando la donna negli occhi.
<< Vedi il muro tra il binario nove e dieci? Beh dobbiamo passare attraverso quello per trovare il treno giusto per te>>
Guardo il muro in mattoni davanti a me, un signore appoggiato ad esso sta in perfetto equilibrio e l'ansia di non poter passare e farmi del male mi assale.
<< Non vorrai stare lì per tutto il giorno spero?! Muoviti tra nove minuti parte il treno>>
Ecco ancora la voce insopportabile di mio padre. Guardo negli occhi mia madre e lei mi risponde sorridendomi. Mi appoggia una mano sulla schiena e prendiamo la rincorsa per passare.
Schiudo gli occhi per paura di cader per terra ma riaprendoli trovo dinanzi a me una bellissima locomotiva a vapore nera e rossa.
<< Wow>> è l'unica cosa che riesco a dire
<< Meggie!>>
Mi giro sentendo chiamare qualcuno il mio nome
<< Blaise!>> e corro ad abbracciarlo
<< Merlino solo sa quanto tu mi sia mancata>> mi stringe forte a sé e posso sentire l'odore di muschio bianco che ha da una vita inebriarmi le narici.
<< Signor Harvey, Signora>> Blaise si gira verso i mei genitori.
<< Blaise ma che piacere rivederti. Come sta tua madre?>> accenna mio padre con un sorriso tirato
<< Oh molto meglio signore, la ringrazio. Non le chiedo nemmeno come sta lei, la vedo in ottima forma.>> risponde cortese il mio amico
<< Tutto questo grazie alle mie fantastiche doti nel Quidditch ovviamente!>> detesto quando si vanta in quel modo
<< Lei signora? Ogni giorno che passa la vedo sempre più giovane>> incredibile, quasi che ci prova anche con mia madre! Se non fosse per l'enorme quantità di anni che li separano credo che Blaise avrebbe già chiesto a mia madre di sposarlo.
<< Blaise ti ringrazio! Questo è solo merito alla fantastica crema che mi ha dato tua madre!>> sorride.
Il treno fischia e sia io che il mio amico saliamo. Saluto un'ultima volta i mei genitori e appena saliti cerchiamo un posto. Tiro un sospiro. Non so se perché ho paura di quel che mi spetta o perché sono sollevata nel non vedere per un po' mio padre.
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M I N E || Draco Malfoy (sospesa)
FanfictionMargaret Harvey, figlia di una nota famiglia di purosangue, sarà costretta a mantenere alto il nome della sua famiglia. La ragazza, intimorita da tutto ciò, porterà sempre con sé la paura di non essere mai abbastanza per niente e nessuno. Ma sarà un...