<< Margaret>> la figura alta e slanciata di mio padre si fa spazio tra gli studenti di Hogwarts mentre si avvicina a me. Sembra arrabbiato, se non furioso, e sinceramente non so il perché. Mi prende per un braccio e mi porta prepotentemente verso l'ufficio di Silente.
Appena entriamo trovo il preside, mia madre, la professoressa McGrannit e... il signor Malfoy?!
Non faccio in tempo a chiedere perché io sia qui che l'anziano uomo mi precede.
<< Signorina Harvey, si starà di certo chiedendo cosa ci faccia lei qui. I suoi genitori hanno voluto un'immediata riunione con lei.>> dice calmo il professore. Guardo subito i miei genitori, mio padre è in piedi poco distante da me con le braccia conserte e il viso corrugato in un'espressione arrabbiata mentre mia madre è seduta accanto a me con sguardo triste, il signor Malfoy invece è poco distante da mio padre mentre fissa sia me che Silente.
<< Professore, le chiedo solo se possiamo parlare in privato.>> dice mio padre.
<< Ma si certo, signor Malfoy venga con me. Sarei molto lieto se potessi offrirle un the. Professoressa McGrannit mi segua.>> li vedo uscire dalla piccola porta di legno e dentro di me spero vivamente che i miei non vogliano parlarmi di tu sai chi o di Black. Ho sempre pensato che entrambi mi tenessero all'oscuro di qualcosa di molto grande, più del potere di mio padre, più di Hogwarts, del Ministero stesso, e solo ora posso dire che ho sempre avuto ragione su tutto, mi hanno tenuto in segreto molte cose sapendo che mai sarebbe stato presto per dirmelo. Mio padre ha deciso dodici anni fa di ritirarsi pur sapendo che non poteva perché dentro di lui ci sarà sempre il marcio, con o senza un marchio sul suo avambraccio, ci sarà sempre una parte di lui o della sua anima che si è venduta a Voldemort per sentire di avere più potere, appoggiando il male senza guardarlo in faccia più di sentirsi migliore di tutti, questa suo essere così patetico è un lato che non ho voluto prendere da lui, ha preferito rovinare la mia vita pur di non mettere fine alla sua e posso dire che questo non è amore perché non potevo avere scelta, non ero cosciente di ciò che mi avrebbe comportato una cosa del genere forse neanche ci ha mai pensato. Mi chiedo se si sia mai pentito di ciò che ha mi ha fatto, potevo avere una vita normale senza aver la costante paura di un "suo" ritorno, mi ha sempre trattata come se fossi una feccia durante la mia crescita senza pensare che anche io ho dei sentimenti. Non posso dire che non sia arrabbiata con lui e sinceramente non capisco nemmeno perché lui sia qui.<< Perché siete qui?>> chiedo seria senza segnare nemmeno di uno sguardo i due. Non possono d'improvviso venire qui e pretendere che io li ascolti quando durante questi mesi non si sono mai presi la briga di scrivermi.
<< Tornerai a casa per le vacanze.>> dice mia madre calma e cercando disperatamente di avere un contatto con me. Poggia a fior di pelle la sua mano sulla mia, ma la ritiro subito. Vedo che sul suo viso di forma un'espressione triste ma poco mi importa.
<< Siete venuti fin qui solo per dirmi questo? Dopo quasi cinque mesi che non vi siete fatti sentire?! Sapete che fuori da qui c'è un ricercato e probabile assassino e che è entrato qui? Perché non mi avete mai scritto?>> dico più furiosa che mai. Non ho mai parlato loro così per rispetto perché mi hanno sempre insegnato che verso le figure adulte io dovessi comportarmi impeccabilmente ma non questa volta.
Vedo mio padre serrare la mascella e avvicinarsi a me.
<< Non provare più ad usare un simile tono verso di noi hai capito?!>> quasi mi urla in faccia. Non muovo un muscolo, lo guardò dritto negli occhi con decisione, cosa che non ho mai fatto.
<< Sono cambiata, sapete ero stufa del fatto che io sia sempre stata rispettosa verso di voi ma che non sia mai stata ricambiata. Hogwarts mi ha aperto gli occhi in un certo senso. So qual è la differenza tra bene e male, posso arrivare a intuire delle situazioni solo con uno sguardo e poi ho scoperto tutto: tu eri un mangiamorte, non hai più il marchio perché te lo sei tolto la stessa sera nella quale Voldemort ha messo una parte della sua anima nella mia, ho talento nel volo, un mio professore è un lupo mannaro e come credo che voi due sapete bene, non fu Sirius Black quella famosa notte a dire a Lord Voldemort dove si trovassero i Potter ma Peter Minius e ovviamente voi non avete mai detto niente perché Minius era un mangiamorte come voi. So che sta cercando di tornare, Voldemort.>> in tutto ciò non ho mai tolto gli occhi da quelli della mia figura paterna, il quale mi guarda quasi indignato.
<< Come osi dire il suo nome? Sei solo una...>>>
<< Cretina? O forse sono più coraggiosa di te? Mi hai sempre tenuta sotto regime, come molte famiglie purosangue trovano giuste. Per colpa tua detesto gran parte degli studenti di questa scuola solo perché sono Mezzosangue, Nati Babbani o di altre casate. >><< Meggie ti prego basta...>> mi prega mia madre, ha le lacrime agli occhi e in parte mi spiace per lei ma entrambi me ne hanno fatte troppe.
<< No, io ti ho educata in un certo modo ma vedo che il tuo carattere ha preso il sopravvento. Il tuo odio verso la feccia della società è una cosa che non hai regresso.>> dice ghignando l'uomo. Non rispondo, preferisco rimanere in silenzio, per una volta mi hanno tolto le parole di bocca. Ho sempre criticato mio padre per tutto il male che mi ha fatto ma in parte sono così anche perché sono io a volerlo. Purtroppo delle volte la vita fa dei brutti scherzi e in questo caso non mi ha risparmiata, ma non posso farci niente purtroppo, non posso cambiare ciò che sono.
<< Se siete venuti solo per questo... beh potevate anche scrivermelo.>> dico triste.
<< Infatti, non abbiamo finito.>> conferma mio padre rendendo neutro il suo tono di voce, come fa sempre.<< Appena tornerai a casa imparerai l'arte della Legiliments, come controllarla e come evitare che qualcuno la faccia su di te. In ciò il Professor Piton ti aiuterà. Non sono cose da mandare via gufo queste.>> continua. Vedo entrambi alzarsi e dirigersi verso la porta come se niente fosse, senza nemmeno salutarmi o augurarmi buona fortuna per la fine della prima parte scolastica.
<< Allora ci vediamo a Natale...>> dico ma loro se ne sono già andati, perfetto direi.
Appena vedo la loro figura andare via arriva Silente accanto a me poggiandomi dolcemente una mano sulla spalla.<< Suvvia non se la prenda, li rivedrà tra pochi giorni.>> mi dice dolce. Già, li rivedrò tra tre giorni ma potevano anche degnarmi di un saluto visto che sono la loro unica figlia, ma pare che non importi loro molto, mi chiedo solo perché il signor Malfoy fosse qui. Mi dileguo dal preside e mi avvio verso il mio dormitorio saltando la cena e mettendomi subito a letto, tra le selezioni e i miei genitori non so cosa sia stato più stancante oggi ma ho tutta la notte per rigenerarmi poiché domani mi aspettano le ultime verifiche e poi tornerò a casa, sempre che io possa chiamarla così.
Prima di addormentarmi penso perché mi servano degli incontri extracurricolari con il professor Piton, non che non mi fidi di lui, ma non ne capisco il motivo non sapendo cosa sia la Legiliments. Sono sicura però che ne centri qualcosa tu sai chi, i miei durante il nostro incontro hanno solo tenuto in considerazione questo argomento ignorando del tutto il discorso di Black. Ho trovato del tutto cambiata mia madre, che una volta era sempre sorridente e gentile, oggi l'ho trovata molto triste e distaccata, cosa che non fa parte di lei e credo fermamente che sia mio padre che la faccia stare così ma appena tornerò al Manor parlerò con lei.
Ciò che più persiste nella mia mente è il perché il signor Malfoy fosse lì con noi oggi, perché mai dovrebbe accompagnare i miei genitori? Forse doveva parlare con Draco anche se sembrava volesse stare insieme a noi e sentire cosa avremmo mai detto. Bah! Vallo a capire un Malfoy, conosco il biondino da tre anni e posso dire che gli passano molte cose per la testa.
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M I N E || Draco Malfoy (sospesa)
FanfictionMargaret Harvey, figlia di una nota famiglia di purosangue, sarà costretta a mantenere alto il nome della sua famiglia. La ragazza, intimorita da tutto ciò, porterà sempre con sé la paura di non essere mai abbastanza per niente e nessuno. Ma sarà un...