Capitolo 8

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<< Draco...>>
Lui si avvicina a me, siamo a qualche centimetro dal toccarci con la punta del naso.  Sento il viso diventare rosso ogni attimo che lo guardo. Ogni volta che lo guardo, sento una scossa percorrermi tutta la schiena, come se una scarica di adrenalina mi mantenesse ancora vigile sotto i suoi occhi, occhi perfetti quanto maledettamente oscuri e penetranti. Potrei stare le ore a studiare quelle pupille, cercherei in tutti i libri del mondo magico pur di capire cosa cercano disperatamente, guarderei anche il reparto proibito della biblioteca di Hogwarts.

<< Oh, eccovi!>>  mi giro velocemente verso la persona che ha parlato allontanando velocemente Draco da davanti.

<< Ragazzi, tra poco c'è il discorso. Forza raggiungete gli altri!>>
<< Va bene signora Harvey.>>

Mentre io e il biondo ci avviamo verso i nostri amici, sento una mano posarsi sulla mia spalla.

<< Pansy cosa vuoi?>>
<< Buonasera anche a te Margaret>>
<< Ripeto. Cosa vuoi?>>
<< Oh beh, niente volevo solo vedere come saresti stata ridicola stasera, e devo dire che hai superato le mie aspettative! Sei più ridicola di quel che pensavo.>> dice ridacchiando la corvina.

<< Schifosa, lurida...>>
<< Smettila Meggie! Forza andiamo dagli altri>> questa volta interviene Draco, mettendo la mano intorno al mio braccio.
<< Si Draco, andiamo dai nostri amici. Parkinson tanto sai cosa sono gli amici vero? Ah già, io essendo patetica ce li ho, e tu? Tu che sei invece tanto meglio di me, ce li hai o sei venuta accompagnata da mammina e papino? >>

Vedo gli occhi della ragazza di fronte a me inumidirsi piano piano, so di essere stata cattiva, meschina e spocchiosa. Non so perché ma questa volta le parole mi sono uscite, come se qualcuno dentro di me le avesse dette al posto mio. Rimango a fissare Pansy con uno sguardo triste, mi sentivo dentro una bolla, con tutti i rumori circostanti ovattati.

Sento una mano trascinarmi via.

<< Ti rendi conto di quello che hai fatto?! Per Merlino, Meggie! Pansy è tra le persone più viziate che io conosca, se andrà da suo padre a piangere dicendo quello che le hai detto saranno guai!>>
<< Draco, non sono stata io a dire quelle parole.>>
<< Cosa?!>>
<< È stato come se qualcuno le avesse dette al posto mio.>>

Draco si limita solo a guardarmi annuendo dopo poco che gli ho detto ciò.

<< Ehi ragazzi! Tra poco inizia il discorso!>> dice Daphne avvicinandosi a me e al biondo insieme a Theo e Blaise.

Mentre ci avviamo verso gli altri si avvicina Blaise
<< Meggie va tutto bene?>>
<< No, ho pronunciato parole velenose alla Parkinson senza volerlo.>>
<< Capisco, succede sai. Molte volte, quando non ce la facciamo più, tendiamo a dire cose che dentro di noi, molto in fondo, pensiamo. C'è un pensiero che ti preoccupa in questo periodo? Sai ho visto come guardi Draco...>>
<< Come fai a saperlo?!>>
<< Ehi! Ho gli occhi anche io! E poi sei la mia migliore amica. Ti conosco meglio degli elfi che ti servono.>>

<< Come farei senza di te?>>
<< Oh beh, questo non lo so! >>
<< Ti voglio bene Blaise>>
<< Anche io Meggie>>

Un leggero ticchettio zittisce tutti gli invitati. Vedo mio padre davanti al caminetto del grande salone ornato per questa serata con l'albero al centro della stanza e con della finta neve che scende sopra i nostri capi senza mai toccare terra.

<< Signori, signore e a tutti gli invitati buonasera. Spero stiate passando una buona serata in compagnia di amici e parenti. Come ogni anno eccoci di nuovo riuniti per celebrare un'importantissima ricorrenza che scalda i cuori e gli animi di tutti, ma non il mio ovviamente. Sono lieto di vedervi tutti presenti qui con me e la mia famiglia, sappiate che se siete qui è perché siete tra le mie persone più fidate o più importanti. >>

Faccio finta di ascoltare mio padre, sorrido guardando tutti gli invitati uno ad uno con il calice di cristallo in mano. Sento i rumori ovattati e le voci lontane.

<< Non hai invitato me mio caro Jeremiah.>>

Un sussurro, come se qualcuno me lo avesse detto proprio in quel momento accanto a me, mi fa venire un brivido lungo la schiena. Poso lo sguardo sui miei amici, stanno guardando tutto mio padre parlare, tranne lui, lui con quegli occhi chiari, i capelli biondi tenuti perfettamente indietro, mi guarda confuso con quelle iridi fredde e profonde. Ha la fronte corrugata lievemente, la pelle giovane non gli permette di piegare troppo la sua espressione di dubbiezza.

L'unica cosa che posso fare è abbassare lo sguardo. Sono una codarda, lo so, ma non riesco a guardarlo troppo a lungo. È come una droga, guardarlo, pensarlo e parlargli mi annebbia il cervello, mi fa sentire sollevata, ma come ho bisogno di sentirmi bene, devo sentirmi anche razionale su me stessa. È una cosa che ti fa bene ma anche male.

M  I  N  E  || Draco Malfoy (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora