Sono ben dieci minuti che mio padre tiene in mano la lettera con lo stemma di Hogwarts mentre cammina avanti e indietro imperterrito e arrabbiato. Io invece sono seduta davanti a lui sul divano accanto a mia madre cercando di capire il perché di questo suo nervosismo. È sicuro che abbia fatto qualcosa di sbagliato a scuola e che vogliano sospendermi, se non espellermi, e di sicuro non ne sarebbe felice ne sono sicura; non capisco nemmeno perché debbano scrivermi, ho voti alti anche se il mio comportamento non è dei migliori, ma i professori hanno sempre sorvolato la questione dicendo che è normale che una ragazza sveglia come me sia anche reattiva.
<< Adesso vuoi spiegarmi perché mai dovrebbe arrivare una lettera da Hogwarts?>> chiede per la millesima volta mentre non smette di andare avanti e dietro, mi sta dando l'ansia. Vorrei strappargli quel foglio e leggere cosa ci sia mai di così tremendo al suo interno ma se solo provassi a farlo credo che una punizione esemplare sia la miglior cosa che potrebbe farmi.
<< Te l'ho già detto: non lo so. Rimane solo che aprirla.>> dico ormai sfinita dall'angoscia del momento.
Mio padre mi porge la busta ben sigillata e con mani tremanti la osservo tra le mie dita. È la classica carta ingiallita e con la stessa calligrafia di sempre, ordinata, precisa e senza nemmeno uno sbaffo.
Non la voglio più aprire, non ora che sento lo sguardo di entrambi i miei genitori su di me, ho paura di quello che potrebbe esserci al suo interno, potrebbe esserci una sospensione, un'espulsione, un cambio di casata improvviso anche se credo non fattibile.
Purtroppo però devo aprirla per forza dato che entrambi mi stanno incoraggiando, così prendo coraggio e rompo il sigillo rosso fuoco prendendo la lettera tra le dita ed aprendola. In alto a destra c'è lo stemma verde di Serpeverde, perfetto come sempre e poco più sotto il contenuto.
" Gentile signorina Margaret Harvey,
Siamo lieti di annunciarLe che è stata ammessa nella squadra di Quidditch della sua casata dopo il suo indimenticabile provino avvenuto poco prima dell'inizio delle vacanze natalizie nel ruolo di cercatrice. Per tanto la squadra sarà lieta di avere un giocatore essenziale e talentoso come lei nella speranza che risponda a questa lettera nel più breve tempo possibile. La divisa sportiva le sarà data al suo rientro.
Cordiali saluti e buone vacanze,
Il capitano Marcus Flint."<< Sono stata presa>> ribadisco quasi sussurrando la frase mentre l'incredulità si fa spazio dentro di me.
Mai e poi mai avrei pensato di aver passato il provino, anzi credevo di essere stata troppo esuberante e puntigliosa verso quello che sarà uno dei miei compagni di squadra!
<< A cosa sei stata presa?>> chiede acido mio padre. Con ancora la bocca spalancata dalla sorpresa riesco a rispondergli vedendo quanto lui sia fiero per una volta di me. Mia madre mi abbraccia subito, in fondo in fondo lei forse lo sapeva meglio di me che sarei stata accettata, l'unica preoccupazione del momento è come riuscirò ad essere nel campo da gioco, avrò paura? Ansia? Di certo si, ma se ho deciso di farne parte, vuol dire che sono pronta... o almeno spero.
<< Beh che dire, allora si festeggia!>> grida euforico l'uomo dinanzi a me. È incredibile come una cosa del genere, una tradizione di famiglia lo renda così allegro, l'avessi saputo prima avrei provato ad entrare nella squadra l'anno scorso. Forse ci avrei pensato se non avessi avuto a che fare con Riddle e i suoi momenti di solitudine nei quali decideva di entrare nella mia mente e parlare. Spero che appena tornerò a scuola finirò l'anno come si deve, come ogni normale studente dovrebbe. Andrò ad Hogsmade per fare qualche compera, a Mielandia perché devo fare una scorta di dolci e poi magari ai Tre Manici di Scopa e sorseggiare qualcosa di fresco insieme a qualcuno... magari con i miei amici.
In questi giorni nessuno di loro mi ha scritto, nemmeno Draco che sapeva sarebbe arrivata la lettera di ammissione nella squadra della nostra casata. Delle volte penso che nel gruppo sia solo io quella che fa la parte dell'amica, mi preoccupo sempre di tutti, ci sono sempre in qualsiasi evenienza e scrivo sempre tantissime lettere quando non ci vediamo. Ma le cose sono cambiate, ne sono cosciente, non posso più pretendere di avere un normale rapporto con loro, forse non subito; ho perso la loro fiducia solo perché tenevo dentro di me un segreto troppo grande, mi è stata strappata l'innocenza che avevo solo perché il mio destino è stato dato in mane a tu sai chi.
Poche ore dopo mi ritrovo con alcuni colleghi di mio padre tra cui Lucius Malfoy. Noto che alcune volte mi fissa come se magicamente entrasse nella mia testa, non sarebbe il primo che ci prova ma mi dà fastidio il fatto che tutti mi vedano come un pericolo o un prodigio, non sono niente di tutto ciò, sono solo una sfortunata ragazzina che cerca di vivere il tutto più normalmente possibile. Vedo che mio padre si vanta del fatto che io sia stata ammessa alla squadra con alcuni signori, vorrei solo stare da sola in questo momento senza nessun invitato per una sciocchezza del genere; cosa farà quando uscirò da Hogwarts, un'altra festa dove si vanterà di quanto sarò brava?
<< Margaret puoi venire qui un secondo?>> mi avvio verso i miei genitori con passo lento mentre loro parlano con Lucius, il signor Parkinson e un altro uomo che non conosco.
<< Ecco il nuovo talento della famiglia!>> dice mio padre presentandomi come se già non ci conoscessimo, credo anche che abbia bevuto un po' troppo per stasera...
<< Avanti Jeremiah, non vantarti troppo, non avrà fatto niente di che.>> afferma calmo il biondo capostipite della famiglia Malfoy. Vedo che il mio invece stringe forte gli occhi dalla rabbia, in questo momento potrebbe ammazzare chiunque con delle semplici parole.
<< Beh se non sbaglio mia figlia ha preso il posto di Draco. >> sputa secco. Ecco da chi ho preso il mio caratterino tanto odiato, se da una parte ho preso l'intelligenza dall'altra la risposta spiazzante.
Gli altri due ridono dopo ciò che è stato detto, non capisco cosa ci sia di bello nel ridere di un ragazzo costretto a lasciare lo sport che ama solo perché il padre si vergognava di lui. Posso tremendamente mettermi nei suoi panni, non sono mai abbastanza, devo essere sempre perfetta in qualsiasi evenienza e soprattutto non devo macchiate la poca reputazione che ha la nostra famiglia. Se mio nonno fosse qui stasera direbbe quanto si vergogna del fatto che il figlio sia stato un Mangiamorte. Ha sempre odiato tu sai chi, me lo ha sempre ripetuto e mi ha fatto promettere quando ero più piccola che non sarei mai diventata una sua seguace se mai tornerà. Era un uomo duro ma aveva carattere e personalità, cosa che di certo mio padre non ha, ma mi voleva bene, molto, diceva che ero la sua unica gioia l'unica ragione per la quale lottava ogni giorno, perché purtroppo è venuto a mancare due anni prima che iniziassi i miei anni ad Hogwarts. Mi ha lasciato la villa in cui abitava e gran parte del patrimonio di famiglia, avrò accesso alla mia eredità quando compirò diciassette anni e quando ciò avverrà credo mi allontanerò dalla mia famiglia portandomi via mia madre. L'unica cosa su cui posso ancora sperare per poco è che quando avrò quindici anni mi sarà dato un suo diario, questa è stata la sua ultima volontà prima di lasciarci per sempre.
<< Meggie inizia ad essere tardi, domani mattina inizieranno i preparativi per la festa di Natale e dobbiamo svegliarci presto. Vai a dormire tesoro.>> mi dice mia madre e faccio come lei ha detto.
Appena arrivo in camera mi butto sul mio letto cadendo pochi minuti più tardi in un sonno profondo.
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M I N E || Draco Malfoy (sospesa)
FanfictionMargaret Harvey, figlia di una nota famiglia di purosangue, sarà costretta a mantenere alto il nome della sua famiglia. La ragazza, intimorita da tutto ciò, porterà sempre con sé la paura di non essere mai abbastanza per niente e nessuno. Ma sarà un...