Capitolo 23

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Sto guardando il paesaggio che circonda Hogwarts dalla torre di astronomia. Ho scoperto di questa torre pochi giorni fa, quando ho iniziato a fare lezione qui, non pensavo ci si potesse entrare. Sto pensando a ieri, quando ho perso i miei amici, l'ho fatto per loro ma avrei comunque preferito che loro sapessero tutto. Ho fatto una promessa e l'ho infranta, volevo far credere loro che non c'erano problemi, che potevano stare tranquilli qui nella scuola come avrebbero sempre dovuto, fuori da qui, il mondo magico sta cambiando, non è più tranquillo come una volta. Tu sai chi che si manifesta, un carcerato evaso e un assassino si nasconde sotto forma di un topo per girare a piede libero, mio padre era un Mangiamorte e ora lavora al Ministero, Lucius pure, ho un'altra anima dentro di me senza che io me la sia meritata, un lupo mannaro è un professore. Quante cose ci sono ancora che non so? E quante ne arriveranno?

Sento la porta della torre aprirsi e lenti passi salire le scalette infinite. Afferro prontamente la bacchetta, non vorrei fosse Black un'altra volta. Con mia fortuna trovo l'ultima persona che avrei pensato di vedere.

<< Professor Silente...>> dico abbassando la bacchetta e infilandola dietro la gonna.
<< Buon pomeriggio signorina Harvey. Qual buon vento la porta qui? >> chiede mentre si mette vicino a me.
<< Sono venuta qui a pensare.>>
<< Oh lo so, qui è un posto eccezionale per riportar fuori le memorie. Sa, qualche volta vengo anche io qui e penso alla mia giovinezza. >>

<< Professore, dovrei parlarle.>> gli dico quasi timorosa di come potrebbe reagire se gli dicessi che i miei amici sanno tutto.
<< Si lo so.>> quest'uomo non smetterà mai di sorprendermi, sembra sappia più cose di noi che noi stessi!
<< Ieri mattina, Sirius Black era qui a Hogwarts e i miei amici hanno sentito tutto quello che le ho sempre riferito. Perché permette a un fuggitivo di entrare qui, in una scuola di ragazzini?>> chiedo guardandolo negli occhi, occhi che assumono una scintilla di compassione.

<< Hogwarts darà sempre un aiuto a chi se lo merita, e sappia signorina Harvey, il signor Black se lo merita. Alla fine, come sa anche lei e i suoi amici, lui non è un assassino, ma solo una brava persona a cui sono successe cose cattive.>> sorride, come fa quasi sempre alla fine di una sua affermazione. Silente ha ragione, siamo tutti consapevoli che Sirius non abbia nulla a che fare con l'assassinio dei Potter, è solo un uomo che è stato incastrano da una persona dalla quale non se lo sarebbe aspettato, perché so della mappa, ho sentito Potter parlarne con i suoi stupidi amici.

<< Beh signorina, credo che ci sia qualcuno che voglia parlare con lei. >> dice il preside mentre con lo sguardo indica una persona dietro di noi.

Mentre l'anziano uomo si alza mi volto verso la persona alle mie spalle, e noto che in piedi, vestito tutto di nero, con le scarpe perfettamente lucidate, c'è un ragazzo che mi guarda con sguardo tra il triste e il pentito. Posso vedere il corpo longilineo e muscoloso e i capelli perfetti come sempre.

<< Signor Malfoy.>> dice Silente passandogli accanto
<< Professore.>> dice lui.

Si avvicina lentamente a me e poggia le mani sulla ringhiera della torre guardando come faccio anche io il panorama.

<< Perché sei qui?>> chiedo
<< Dobbiamo allenarci, ricordi?>>
<< Sei patetico. Mi hai chiaramente intimato ieri mattina di non farmi vedere.>>
<< Già, ma tu una volta mi hai perdonato e poi oggi ci sono le selezioni.>> dice guardandomi. Le sue iridi chiare Si contrastano con il color nero del suo completo elegante. Abbasso lo sguardo e annuisco, non riesco a guardarlo in faccia per più di tre secondi senza arrossire.

<< Va bene, vado a cambiarmi. Tra quanto ci sono le selezioni?>> chiedo voltandomi per andare via ma lui mi afferra un braccio.
<< Tra cinque ore. Ci vediamo tra venti minuti in campo.>> mi dice all'orecchio quasi sussurrando, sento la sua presa lasciarmi e me ne vado.

Perché fa così? Sembra lo faccia apposta, vuole vedermi arrossire ogni volta che lo vedo?!

Entro velocemente in camera e trovo Daphne leggere un libro sul suo letto.

<< Ciao>> dico timida rivolta verso di lei.
<< Ciao>> dice lei fredda senza togliere gli occhi dal libro, almeno da ieri mi saluta.

Mi siedo sul letto rivolgendole le spalle e faccio un lungo respiro, devo trovare coraggio e parlarle.

<< Senti Daph possiamo parlare?>>
<< No, e ti sarei grata se mi chiamassi con il mio nome completo, Harvey.>> risponde sempre con lo stesso tono, mi ha chiamata con il cognome, non l'ha mai fatto. Una lacrima solitaria e calda scappa sul mio viso, non voglio farmi vedere troppo debole e la tolgo subito con la mano.

In un quarto d'ora sono pronta e mi avvio verso il campo da Quidditch dove trovo Draco in mezzo con il baule.

<< Eccoti.>> il suo tono non è ancora del tutto dolce con me, non come una volta, è quasi come quello di Daphne.
<< Bene, abbiamo già parlato del ruolo che vorresti avere ma ti vedo bene anche come cercatrice.>> continua
<< Preferisco la cacciatrice.>>
<< Hai molta tecnica, qualità che non sfrutteresti facendo quel ruolo.>>

<< Non sarei mai capace di prendere il tuo ruolo.>> gli dico
<< Non è più mio dall'anno scorso.>> dice leggermente irritato.
<< Ma ho visto che eri molto bravo, dovresti riprovare anche quest'anno...>>
<< Quando lo hai visto? Mentre parlavi con Riddle? E comunque mio padre non vuole...>>

<< Senti, capisco siate arrabbiati con me, ma potrei esserlo anche io dato che voi parlavate di me alle mie spalle. Comunque non merito di essere trattata così, né da te né da Daphne o da chiunque altro. Non me lo merito...>> dico quasi con le lacrime agli occhi. Vedo che il biondo tiene lo sguardo basso mentre contrae la mascella e stringe le mani in pugni.

<< Daphne è quella che se l'è presa più di tutti. Ha iniziato a chiamarti per cognome...>>
<< Si lo so>>
<< Io non sono arrabbiato con te, so quello che ti sta accadendo e so quello che succederà nel mondo magico, non sono né cieco né sordo e da quello che dice mio padre ci sarà un ritorno. Sono solo deluso da te, sei l'unica con la quale io mi senta veramente me stesso, ti ho aperto la mia anima ma tu non lo hai mai fatto con me.>>
<<Non mi fido quasi di nessuno Draco...>>
<< Ma io lo faccio, io mi fido di te... più di chiunque altro. Sei una persona pulita, buona, qualche volta stronza ma... ehi sei una Serpeverde no?>> dice ridacchiando.

Per Merlino quanto mi piace, vede solo la parte buona di me ignorando quella più brutta, quella che vedono tutti.

<< Credo sia meglio iniziare.>> dico
<< Lo credo anche io.>>

Passiamo tre ore e mezza ad allenarci senza sosta, sento che tra poco svengo dalla stanchezza. Draco è un pessimo allenatore! Mi ha quasi uccisa oggi per farmi ammettere!

<< Draco ti prego basta non ce la faccio più!>> dico ormai esausta cercando di tenermi in piedi poggiando le mani sulle ginocchia. Vedo che lui si avvicina a me e poggia la mano sulla mia schiena.

<< Meggie sono sicuro andrai benissimo oggi. La tecnica ce l'hai sempre avuta, non ti servivano i miei allenamenti, tuo padre ti ha istruita bene.>> dice sorridendomi.

Che cosa?! Io sto per morire dalla fatica perché lui voleva che io mi allenassi per perfezionarmi e poi dice che sono già a posto?!

<< Appena riprendo fiato ti ammazzo, fosse l'ultima cosa che faccio.>>

Sento che ridacchia appena dico la frase, vedremo chi riderà dopo...

<< Perché l'hai fatto? >> chiedo ancora con il fiatone, credo diventerò asmatica.

<< Per stare con te.>> alzo subito lo sguardo puntandolo dritto sui suoi occhi.

M  I  N  E  || Draco Malfoy (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora