"Allora cosa volete?"ci chiese Giulia,eravamo seduti in salotto a parlare del più e del meno,di come fossero cambiate le cose in questi ultimi 5 anni in cui Trent aveva vissuto a Milano. La casa era completamente vuota,si sentiva solo il rumore dei passi di Giulia mentre si dirigeva in cucina a prendere qualcosa,era domenica e i domestici avevano il giorno libero. Sentivo costantemente il peso dello sguardo di Trent su di me e feci fatica a reggerlo,tanto che posai la mia attenzione sulla porta della cucina nella speranza di intravedere Giulia. Il mio osservatore si mosse e si sedette vicino a me,l'agitazione iniziò a crescere
"allora come ti va la vita Beatrice?"mi chiese Trent,girai lo sguardo e fui fulminata dalla sua bellezza. Dio quanto era bello!
"Bene,sto continuando la scuola"dissi,non potevo dare una risposta più banale di questa anche se era vera. La mia vita era divisa tra lo studio,casa e giornate passate con Giulia in giro,grazie al consenso del giudice potevo vivere da sola ed ero libera,anche se avevo solo 16 anni.
"adesso stai al terzo anno di liceo,giusto?"disse
"quinto,sono avvantaggiata"risposi
"eh già,sei un piccolo genietto"disse ridendo. Ero così immensamente felice di averlo accanto e per di più la sua risata era magnifica,tutto di lui lo era.
"ragazzi prendete"disse la mia amica entrando con un vassoio di biscotti e tre bicchieri di succo d'arancia. Appoggiò il vassoio sul piccolo tavolino in vetro che si trovava al centro del salone,tra i tre divani ,la libreria in legno bianco e la televisione a schermo piatto. Allungai la mano e presi un biscotto,erano quelli al cioccolato,i miei preferiti. Li adoravo. Anche Trent né prese uno e quando lo morse, desiderai vivamente di essere al posto di quel biscotto.'Beatrice,Beatrice calmati'. Si accorse che lo stavo fissando e diede un altro morso al biscotto con più gusto,abbassai gli occhi imbarazzata,per fortuna Giulia si sedette accanto a noi,cosi non ebbi più il suo sguardo su di me.
"Trent per quanto rimani adesso?"gli chiese
"non saprei"rispose e vidi che cercava disperatamente il mio viso
"questo significa che resterai qua per lungo tempo"esclamò la mia amica. Era così felice del ritorno di suo fratello e lo ero anch'io.
"ci divertiremo ragazzi"aggiunse
"già"dissi,mentre Trent sorrise. Il resto della giornata fu molto piacevole,le ore sembravano essere volate,tra un pranzo,delle chiacchiere e aver visto il film Troy. A ogni scena di Brad Pitt ,Giulia sembrava sempre sul punto di svenire,e avevo sempre paura di qualche suo istinto omicida nei confronti dell'attrice che interpretava la sacerdotessa del tempio di Apollo diventata poi la schiava di Achille. Devo dire che in quella giornata vennero versate molte lacrime(sopratutto da Giulia) per la morte di Achille .
"Dannato Paride"esclamò arrabbiata ,mentre io risi difronte a questa affermazione
"purtroppo Achille doveva morire"dissi,così era scritto nell 'Illiade e così doveva essere
"non è giusto"affermò piagnucolando
"purtroppo gli uomini sono tanto idioti da fare una stupida guerra che si poteva benissimo risparmiare solo per una stupida donna,è vero che Menelao è stato ferito nell'onore,d'altronde quale uomo non lo sarebbe,ma è anche vero che nel mondo ci sono altre centinaia di donne con cui andarsi a divertire"intervenne Trent. La sua affermazione mi colpii molto,fu da un certo punto di vista molto maschilista ma estremamente vera. Scese la sera e fui costretta a dover tornare a casa,non potevo per quanto desiderassi rimanere lì
"Giulia io devo tornare a casa"dissi alzandomi
"di già?"mi chiese,annuii
"se vuoi ti do un passaggio,sei a piedi e per di più è sera"intervenne Trent
"si giusto"disse Giulia,non rendendosi conto della mia agitazione. Dovevo rimanere sola con lui?Non sapevo che fare,mi iniziai ad agitare. Giulia ci accompagnò alla porta e prima di andare mi salutò,abbracciandomi. Ricambiai e andai via. Anche se era Aprile e faceva caldo,buttava un leggero venticello freddo,per tutto il tragitto il silenzio piombò su di noi. Io e Trent camminavamo silenziosi per le strade di Ravenna,e anche se ero vestita sotto il suo sguardo mi sentivo spoglia. Nuda. Mi fissava con attenzione e mi sentii molto in soggezione. Trent aveva l' incredibile abilità di soggiogare tutti con lo sguardo,ti ammaliava con quegli enormi e profondi occhi. Ero certo che centinaia di donne fossero rimaste abbagliate da lui e per un attimo a quel pensiero sentii un nodo allo stomaco
"se non ricordo male tu abiti da queste parti?"disse rompendo quel odioso silenzio durato tutto il tragitto
"si,siamo arrivati"dissi fermandomi difronte a una minuscola casa(era tutto ciò che potevo permettermi)
"bene,sono felice di averti accompagnato Beatrice"e mi prese la mano. A quel contatto mille brividi invasero il mio corpo,sentii le farfalle muovermi nello stomaco e un gran calore salirmi in corpo. Mi irrigidii e se ne accorse. Mi lasciò la mano e iniziò ad andare via,
"g-grazie"balbettai. Tornai in camera e mi diedi una rinfrescata per calmare i miei 'bollenti' spiriti
Trent prov
Non potevo credere che quello schianto di ragazza di fronte fosse la piccola Beatrice. Era sempre stata una bellissima bambina con i suoi meravigliosi occhi verdi e i suoi capelli ondulati color castano. Adesso era diventata una ragazza a tutti gli effetti. Immediatamente mi salii un incredibile voglia di scoparla,ma mi contenni. Per tutto il resto della giornata non feci altro che guardarla e osservarla. Dio quanto era sexy. Scommetto che neanche lei si rendeva conto di quanto lo fosse,ero sicuro che erano centinaia di ragazzi a sbavarla dietro. A quel pensiero mi irrigidii. Nessun misero idiota avrebbe avuto l'oppurtunità con lei. Lei era così così forte,determinata e non assolutamente paragonabile a quelle stronzette che mi facevo. Quelle erano solo un puro divertimento,d'altronde le donne non servivano a nient'altro se non a compiacermi e ubbidirmi. Adesso però avevo trovato un giocattolo più divertente e potevo giurare che prima o poi lei sarebbe caduta ai miei piedi. Beatrice sarebbe stata mia.
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Amami ,ti prego [ in fase di correzione]
RomanceQuegli occhi erano l'unica cosa che desideravo vedere,per quanto fosse sbagliato amarlo,per quanto fossi consapevole che per lui non ero niente altro che un oggetto,lo amavo . Beatrice è una ragazza normale fin quando non si imbatte di nuovo nel suo...