capitolo 12

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Trent mi aveva trascinato, di fretta e furia, via dalla festa . Finalmente arrivammo a casa e Trent chiuse la porta sbattendola. Mi portò nella sua stanza dove mi lasciò la mano

"ti avevo detto che non dovevi parlare con nessuno"sbraitò furioso

"non ho fatto niente di male"risposi,non poteva dirmi di stare muta e di non parlare

"ah si,e sentiamo con chi stava parlando quel ragazzo"affermò

"non c'è niente, niente di male se parlo con una persona,Kevin è stato così gentile"risposi

"si gentile a mangiarti con gli occhi"ammise e e mi afferrò il polso stringendomelo. Più stringeva e più mi faceva male

"Beatrice quando capirai che sei solo mia e di nessun altro"urlò facendomi ancora più male. Le lacrime iniziarono a scendere

"IO NON SONO AFFATTO TUA,NON LO SARO' MAI"affermai divincolandomi <lasciami andare,fammi andare via>aggiunsi

"bene se vuoi andare via allora sciogli il patto"annunciò,lo guardai incredula

"che cosa?"chiesi

"fai l'amore con me e ti lascerò andare "propose. Che cosa?. Non potevo credere alle miei orecchie .... per lui non ero nient altro che un oggetto. Mi avrebbe lasciato andare se avessi fatto l'amore con lui?.Una sola notte passata insieme a lui e tutta la mia prigionia sarebbe finita. Io non potevo,non volevo come potevo donare il mio corpo a un uomo che non mi amava.

"Io non posso farlo"dissi lievemente

"perché?"mi chiese

"PERCHE' TI ODIO E MI RIPUGNI"urlai in preda alla rabbia e alle lacrime. Trent mi guardò furioso

"bene,tuttavia considera il patto sciolto"dichiarò lasciandomi la mano

"che cosa?"chiesi impaurita

"hai capito bene"disse e si avvicinò "ti farò mia ogni volta che ne avrò voglia"mi sussurrò prima di andarsene. Caddi a terra e continuai a piangere,per lui non ero niente. Per quanto adesso lo odiavo,per quanto mi aveva ferito,quegli occhi erano l'unica cosa che desideravo vedere,per quanto fosse sbagliato amarlo,per quanto fossi consapevole che per lui non ero nient altro che un oggetto,lo amavo.

Trent prov

Ero fuori di me ,volevo fare a pezzi ogni cosa. Quale parola che io avevo detto lei non era riuscita a capire. Perché doveva sempre contraddirmi . Si vedeva lontano un miglio che quel Kevin o come cazzo si chiamava la stava scopando con gli occhi. Più lei rideva e scherzava con lui più mi saliva un nodo al petto. Ero fottutamente geloso. Ero così arrabbiato con lei e sopratutto con me stesso. Come potevo essere tanto stronzo. Avevo paura,paura che se lei fosse uscita da qui sarebbe scappata via da me,magari avrebbe amato un altro uomo. A quel pensiero mi irrigidii subito,no lei sarebbe stata sempre mia. Non mi importava che adesso lei mi odiava,prima o poi l'avrei fatta mia. Quelle parole continuavano a ronzarmi in testa,per la rabbia diedi un pugno al muro. Dovevo calmarmi. Presi le chiavi della macchina e uscii. Appena arrivata al bordello tutte si zittirono. Kate e Jennifer smisero di ballare mentre Rose e Jessie smisero di parlare.

"ciao Trent"mi salutò Jennifer,era una ragazza bionda con gli occhi celesti molto formosa

"ciao Jenny,dov'è Maddy?"chiesi. Non riuscivo a vedere Maddison da nessuna parte e avevo il bisogno di liberarmi di tutta quella rabbia

"è occupata con un cliente"rispose Kate. Anche lei era prosperosa,aveva i capelli lisci ed era mora con gli occhi marroni

"da quando è entrata?"chiesi

"da 5 minuti,penso che ci vorrà un pò"rispose Jenny

"va bene,vorrà dire che sceglierò un'altra"dissi e mi soffermai a guardare Rose. Era una ragazza minuta,dalla bocca sottile,aveva i capelli biondi e gli occhi verdi. Appena la guardai,arrossii e abbassò lo sguardo

"Rose vieni con me"ordinai. Lei si alzò e mi segui. Guidai fino a casa e la feci stendere sul divano.

Amami ,ti prego [ in fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora