capitolo 25

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"Amore,svegliati"mi svegliò Trent,mi stava accarezzando i capelli,si trovava accanto a me e mi cullava con la sua voce. Mi mossi leggermente, i miei fianchi toccarono il suo addome mentre la mia testa il suo collo. Portò una mano sul mio viso e lo fece scorrere fin giù il mio collo,si chinò e mi baciò la fronte. Aprii gli occhi e alzai la testa per incontrare i suoi occhi.

"ben svegliata"disse sorridendomi,mi strinsi di più a lui come una bambina,questo era uno di quei giorni in cui volevo stare solo a letto con lui a farci le coccole.

"andiamo Beatrice,su"mi incitò come un padre fa con la proprio figlia,non gli diedi ascolto . Portai le mie mani sul suo addome,lui le prese e le alzò

"per quanto voglio non posso,abbiamo entrambi degli impegni oggi lo sai"aggiunse. Già oggi dovevo andare all'università,dovevo dare una mano al professor Anderson con una tesi. Non fraintendete mi ero laureata,e mi stavo specializzando. Ero felice di aver raggiunto un importante traguardo come questo,l'unico mio dispiacere era stato che in quel periodo non potei gioire con Trent dato che eravamo separati. Non avevo neanche la forza per fare l'ultimo esame ma Giulia mi spronò a farlo. Mi mancava poco e anche la specializzazione sarebbe stata un ricordo. Anche se per me era sempre stato molto importante finire l'università e trovarmi un lavoro per vivere adeguatamente,per me lavoro era sinonimo di libertà e indipendenza ora però volevo solo rimane abbracciata a lui. Sapevo che tutto era dettato dal sonno d'altronde stanotte avevamo fatto le ore piccole,come al solito. Mi alzai e Trent fece lo stesso,vidi che si diresse in cucina e tornò dopo pochi secondi sorridente e con vassoio con sopra un caffè e dei cornetti. Si sedette e mi porse il vassoio. Ditemi: come potevo non amarlo?

"hai fatto questo per me?"gli chiesi dolce

"stamattina mi sono svegliato presto, e sapendo che oggi dovevi andare all'università, dove ti aspetta un mucchio di lavoro, sono uscito e ho comprato questi"disse

"ti amo"gli dissi e mi misi sopra di lui. Allungai la mia mano e presi un cornetto

"anch'io"rispose e mi sorrise,spezzai il mio cornetto e gli diedi l'altra metà

"buono"affermai appeno lo assaggiai

"concordo"rispose Trent "anche se preferisco altro"affermò.Mi strinse a se e mi lasciò piccoli baci sul collo

"hai ragione abbiamo molto da fare"ammise allontanandomi. Mi alzai e presi il caffè,lo bevvi sotto lo sguardo di Trent che era tra l'ironico e il malizioso. Gli sorrisi e mi diressi in bagno per fare una doccia,mi fermai sull'uscio della porta e mi girai di nuovo

"non vieni?"gli chiesi maliziosa,mi sorrise e si alzò,si avvicinò. Gli presi la mano e lo portai in bagno.

"Si ho capito, va bene" Trent stava parlando a telefono,adesso eravamo entrambi vestiti,stava a telefono da circa 20 minuto ed era sicuramente il suo ufficio. D'altronde era sempre a capo di una delle aziende più importanti d'Europa e adesso si stava espandendo anche in America.

"ci sentiamo tra poco"disse e staccò,si passò una mano tra i capelli frustato

"tutto bene?"gli chiesi,lui mi guardò e sospirò . Si avvicinò,mise le mani sui miei fianchi e mi spinse a lui

"no,devo partire,devo andare a Londra"mi avvertì,quella notizia mi sorprese,lui doveva andare via,quando? Quanto tempo saremo stati di nuovo lontani?

"quando devi partire?"gli chiesi

"domani mattina,è stata una cosa improvvisa i dirigenti inglesi vogliono un programma immediato e hanno chiesto la mia presenza"rispose,quella notizia non mi rendeva per niente felice. Mi appoggiai al suo petto

Amami ,ti prego [ in fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora