capitolo 73

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Trent pov

Come possiamo noi - povere creature- essere in grado di provare un sentimento così grande ,perfino per noi?Come riusciamo ad amare così incondizionatamente? E il nostro cuore riesce a contenere tutte queste emozioni? Perfino i più cattivi dei cattivi possono amare....ma in realtà nessuno vorrebbe mai essere cattivo . Tutti sognano per se stessi il meglio e non il dolore che costantemente si portano dietro, come una spada di Damocle pronta a colpirci e a spegnere la nostra anima. Si diventa cattivi perché le persone attorno a noi,il mondo ci fa diventare cattivi,tuttavia si spera sempre -inconsciamente- dentro di noi ,di rinascere, di tornare alla vecchia vita e quando tocchi il fondo...ecco la luce. Una persona può farci scoprire l'amore. Né una cura ,oppure un regalo ,o anche una macchina .... ma un altro essere umano uguale a noi, forse,anch'egli con la sua spada di Damocle.  Decide di privarsi della sua libertà e della sua vita,per darla a te, che fin ad allora pensavi di non aver niente.  In un attimo anche i più cattivi ritornano un pò buoni.  All'inizio si ha paura ,sei come un bambino spaventato che non sa se fidarsi dell'altra persona ma allo stesso tempo vuoi che ti salvi,poi gioisci quando vedi il primo raggio di sole e sai che con lei sarai felice ....perché è la tua ragione di vita. 

Ecco cos'è per me ,Beatrice.  Io ero morto,un corpo che vagava su questo mondo in attesa della sua condanna (in quale girone degli inferi sarei capitato?Chi può dirlo) ,questo piccolo e -apparentemente- fragile organo dentro di me era spento e devo dire che mi sorpresi anch'io quando capì di cosa era capace.Bastò uno sguardo, una conversazione tra le nostre iridi,un esame della sua anima (d'altronde gli occhi sono il nostro specchio) che rimasi folgorato da lei . Forse era per questo,per aver capito l'importanza di questo sentimento,fino d'ora da me sconosciuto che ero qui,dinanzi alla tomba di mia madre.

Attorno l'erba cresceva rigogliosa , più verde che mai,i fiori la decoravano ,il prato stranamente era di un vivace verde,brillante,ben curato. Sfoggiai uno strano sorriso,era così sciocco pensare che mia madre avesse curato quel piccolo pezzo di prato? Forse, ma non mi importava,ero qui per parlarle,parlarle di lei.

Ormai avevo maturato questa decisione e finalmente avevo deciso di agire,non prima di aver chiesto il suo consenso,per me il più importante di tutti.

Erano anni che non andavo a trovarla, il cimitero era deserto, era l'alba e non c'era nessuno. Una flebile luce giallastra dalle sfumature quasi d'oro si innalzava al cielo, illuminando il cammino del sole ,-adesso- una piccola pallina gialla -biancastra

"ciao mamma"una leggera brezza mattutina scompigliò i miei capelli ,mi chinai e mi sedetti al suo fianco, come se volessi conversare con lei "sai mamma,sono successe molte,e penso che tu dall'Alto già conosci. Nostro padre è in prigione ma non è un male,e penso che anche tu sia d'accordo. Ha capito i suoi sbagli e sta scontando lietamente la sua punizione,io e Giulia lo abbiamo perdonato ...sai stiamo allacciando di nuovo un rapporto con lui e ne sono felice."Appoggiai il gomito sul mio ginocchio e continua " lo so di non averti reso fiera di me,ho fatto così tanti sbagli e tanti errori,e per un attimo mi sono domandato se la prigione oppure-addirittura – la morte facesse a caso mio... ma sai che ti dico?Al diavolo entrambi!L'ho incontrata ,mamma, ho capito qual'è la mia ragione di vita , il suo nome è Beatrice. Te l'ha ricordi?Beh dimenticatela ,è completamente diversa dalla bambina che ricordavi. Dio,quanto è bella, è diventata bellissima"sorrisi pensandola,immaginando la donna che adesso dormiva nel mio letto "lei mi ha salvato,mi ha dato qualcosa in cui credere e un mondo in cui vivere,non potrei mai immaginare la mia vita senza di lei. Sai che non sono mai stato sdolcinato ma queste cose le sento dal profondo di me stesso,io la amo."Mi alzai "sai vorrei che tu fossi qui,così avresti potuta vederla e io te l'avrei presentata come la donna che mi ha cambiato per sempre ."

Beatrice pov

Allungai un braccio verso il suo lato,ma invece di trovare-come mi aspettavo- il suo corpo,percepì solo il vuoto ,aprì leggermente le palpebre per constatare che accanto a me lui non c'era. Alzai il busto e mi guardai attorno ,nulla...non c'era. Il giorno prima eravamo partiti da Manhattan ed eravamo tornati ieri sera...dov'era? Subito un senso di vuoto e nostalgia mi attanagliò ,mi ritrovai improvvisamente spaesata in una grande casa,la nostra, senza di lui

Amami ,ti prego [ in fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora