5 anni dopo
Trent prov
Mi trovavo seduto in ufficio a verificare gli ultimi bilanci settimanali. Come sempre a Milano si sentiva il gran traffico cittadino. Il mio ufficio,ex- di mio padre(già adesso ero io ad aver preso il suo posto)si trovava nel centro città. Continuavo a leggere quando sentii qualcuno entrare. Alzai gli occhi per vedere uno dei miei 'collaboratori'
"signore"disse Jonathan. Era un uomo sulla quarantina,alto e muscoloso,aveva i capelli castani e gli occhi marroni. Come al solito era vestito di nero,con un giacca,una maglia,tutto nero. Si poteva intravedere sul suo collo un serpente tatuato
"si Jonathan"dissi
"abbiamo la conferma che oggi all'aeroporto di Ravenna sia atterrata una ragazza con un documento falso,la stessa che 5 anni fa è atterrata in America"annunciò impassibile
"bene,"risposi. Finalmente dopo 5 anni lei era tornata da me
"signore provvediamo a prenderla?"mi chiese
"no Jonathan,mi occuperò io stesso di lei"risposi. Jonathan uscii dalla stanza,posai subito le carte e mi distesi sulla poltrona. Sciolsi la mia cravatta azzurra e sbottai il primo bottone della mia camicia bianca. Adesso Beatrice non ti lascerò più fuggire.
Beatrice prov
Erano passati 5 anni dall'ultima volta che avevo visto Ravenna. Negli ultimi 5 anni Trent mi aveva sempre perseguitato,aveva sempre continuato a cercarmi. Per colpa sua,fui costretta a trasferirmi sotto una falsa identità in America ,a New York. Fui costretta a cambiare drasticamente la mia vita ma piano piano mi abituai al ritmo frenetico della grande mela. Negli 2 anni eravamo riusciti a far sparire ogni traccia di me a Trent,grazie all'aiuto di Giulia e di un suo amico. Adesso Trent aveva preso il posto del padre ed era capo della sua azienda. Negli anni era riuscito a diventare sempre più potente e famoso ed era riuscito a stringere amicizie con le persone più importanti di mezzo mondo. Purtroppo però in America fu mandato un ordinato nella quale veniva sancito che la polizia doveva verificare tutti i passaporti e le carte d' identità a causa di un numero crescente di emigrati clandestini. Non potendo più rimanere lì dove di sicuro mi avrebbero scoperto,io e Giulia decidemmo di farmi rientrare a Ravenna. Ormai Trent non si sarebbe mai aspettato il mio ritorno quindi potevo vivere per un pò di tempo tranquillamente,fin quando Giulia non mi avrebbe trovato un'altra sistemazione. Mi trovavo in un modesto appartamento dall'altro lato della città,lontano dalla mia casa e da lui. Ero rinchiusa a casa da 2 giorni e mi annoiavo a morte,volevo uscire vedere di nuovo la mia Ravenna. Decisi quindi di fare un passeggiata. Indossai un tuta grigia,mi feci una coda e mi nascosi in capelli con un cappello,presi degli occhiali e mi coprii gli occhi. Facendo molta attenzione uscii da casa. Feci subito un enorme respiro per assorbire l'area della città. Dio quanto mi era mancata la mia città . Più camminavo e più mi rendevo conto che non era cambiata per niente,a parte per alcune cose. Passai anche di fronte alla mia vecchia scuola,rimasta uguale. Purtroppo dato che fui costretta a fuggire di corsa,non riuscii a avvisare la scuola se no dopo un po' di tempo del mio 'trasferimento'. A New York era riuscita a terminare la scuola e mi ero diplomata con il massimo dei voti. Ero riuscita anche a entrare nell' università economica e aziendale della città. Mi mancava l' ultimo anno e mi sarei laureata. Ormai avevo 21 anni. Stavo attraversando quando vidi comparire davanti a me un macchina che sfrecciava a gran velocità, stava per investirmi quando sentii qualcuno prendermi da dietro. Qualcuno da dietro mi aveva preso e salvata . Il mio viso era appoggiato al petto di quello sconosciuto. Sentivo il cuore battere a mille, piano piano si calmò. Ero ancora abbracciata a questa persona quando sentii la sua voce sussurrarmi qualcosa
"finalmente sei tornata". Quella voce,quelle parole,non poteva essere vero. Alzai il viso e incrociai i suoi occhi celesti.Cercai di divincolarmi ma fu tutto inutile. Trent mi coprii la bocca con un fazzoletto bagnato. Non so con cosa lo aveva bagnato ma sentii pian pian i sensi affievolirsi.
"sogni d'oro Beatrice"disse Trent prima di addormentarmi.
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Amami ,ti prego [ in fase di correzione]
RomanceQuegli occhi erano l'unica cosa che desideravo vedere,per quanto fosse sbagliato amarlo,per quanto fossi consapevole che per lui non ero niente altro che un oggetto,lo amavo . Beatrice è una ragazza normale fin quando non si imbatte di nuovo nel suo...