Erano passati due mesi da quando Trent mi aveva presa. Come d'accordo non aveva mai più cercato di scoparmi anche se di certo non erano mancati dei baci e altro. Come ogni mattina mi svegliai nella stanza di Trent ,lui non era a letto. Mi alzai e scesi al piano di sotto. Trent era già vestito e pronto. Indossava un completo da lavoro molto elegante,con qualsiasi cosa era perfetto. Di sicuro ammaliava tutti,con il suo carisma,il suo aspetto e il suo intelletto. Si accorse di me e mi osservò. Notai che oltre a guardare il mio viso guardava anche altro. Infatti ero in intimo e mi pentii amaramente di esserlo"che brava che sei Beatrice". Mi avvicinai alla cucina per prendere un succo e mi diressi all'altro lato del tavolo lontano dal mio osservatore.
"Beatrice"mi richiamò Trent battendo un mano sulle sue gambe. Sospirai,in questi mesi avevo imparato a non contraddirlo più di tanto. Mi avvicinai e mi sedetti su di lui,mi guardò soddisfatto
"brava"disse e mi accarezzò i capelli. Non passava mai minuto in sua presenza senza che il mio cuore smettesse di battere. Mi sentivo bella ai suoi occhi e, anche se non doveva, mi piaceva.
"oggi tornerò un pò più tardi del solito"mi avvisò
"lavoro?"chiesi mentre giocavo con il bicchiere,non volevo guardarlo. Guardarlo era sempre stata una mia debolezza,i suoi occhi mi ipnotizzavano,non ero sicura che Trent era a conoscenza del grande potere che aveva su di me e non volevo che lo scoprisse.
"eh già"sbuffò. Per quanto fosse arrogante,severo,per quanto fosse un uomo viziato,un uomo che voleva ottenere tutto,era estremamente serio,rispettava sempre la parola data,era ambizioso e determinato,tutte qualità che apprezzavo e che lo rendevano solo più bello ai miei occhi.
"Beatrice guardami"ordinò,non volevo. Con una mano alzò il mio mento e mi costrinse a guardarlo
"Beatrice dovrai sempre guardarmi"affermò prima di premere sulle mie labbra con le sue. Non riuscii a tirarmi indietro,o forse non volevo....
Mi baciava con forza,avidamente,disperatamente. Era come se avesse paura che io andassi via,e voleva essere sicuro che ciò non accadesse. Ricambiai quel bacio,le nostre lingue si cercavamo a vicenda,era inutile fermarle. Trent si staccò da me
"se continuo così non so cosa ti farei"scherzò ma sapevo che era estremamente serio. Si alzò,prese la 24 ore e andò via. La casa in sua assenza era silenziosa. Finii di bere il mio succo e mi diressi nella mia stanza per cambiarmi. L'armadio era pieno di vestiti costosi scelti da Trent,acquistava tutto lui,non mi permetteva di uscire e vedere la città. Mi misi una maglia lunga con una spaccatura lungo la schiena,e delle calze nere. Per passare il tempo andai a fare un giro per la casa. Osai andare anche nel suo studio,in questi mesi non ero mai stata lì e stranamente Trent non mi permetteva di entrarci. Provai ad aprire la porta ma era chiusa,decisi di forzarla. Presi una forcina(siano benedette le forcine) e sbloccai la serratura"in America si imparano molte cose". Lo studio era cupo,e buio, c'era una scrivania di marmo nero davanti a me, due poltrone sempre scure che davano verso la televisione attaccata al muro. Ai due lati della stanza,c'era un enorme biblioteca di legno e un piano bar pieno di alcolici. Mi avvicinai alla libreria,c'erano centinaia di volumi. Presi un libro e mi sedetti sulla poltrona. Inizia a sfogliare il libro e mi accorsi che conteneva centinaia di foto. C'erano foto sue,di quando era piccolo,foto di Giulia,di loro due e anche foto di sua madre. C'erano anche delle mie foto,di quando era piccola,e sorridevo insieme a Giulia. Quanto mi mancavano quei momenti. Chiusi l'album e presi un altro libro mettendomi a leggere. Passarono delle ore,e non mi mossi da quello studio(tranne per mangiare)
"sei riuscita ad entrare"disse una voce. Mi girai verso la porta e vidi Trent appoggiato allo spigolo della porta. Si avvicinò
"devo fare più attenzione"commentò sarcastico. Prese il libro dalle mie mani e lo riposò nella libreria,mi prese delicatamente le mani e mi portò fuori.
"ti devi preparare"annunciò
"per cosa?"domandai
"stasera ho una cena di lavoro e non posso lasciarti qui"rispose
"va bene"risposi e mi diressi in camera.
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Amami ,ti prego [ in fase di correzione]
RomanceQuegli occhi erano l'unica cosa che desideravo vedere,per quanto fosse sbagliato amarlo,per quanto fossi consapevole che per lui non ero niente altro che un oggetto,lo amavo . Beatrice è una ragazza normale fin quando non si imbatte di nuovo nel suo...