1. Ricostruzione

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Erano passati due giorni dalla notte della battaglia. Due lunghissimi giorni in cui tutti cercavano di rimettere ordine nelle loro vite e nelle rovine di Hogwarts. Era molto più semplice con le rovine, però.
Il cortile della scuola era pieno di tende. Sembrava un enorme campeggio babbano. Piccole tende magiche allineate e in ordine nel cortile. Nessuno voleva andarsene finché la scuola era in quelle condizioni. Erano stati sepolti i corpi ed era stata sistemata la Sala Grande insieme alle cucine e ai piani bassi. I dormitori non erano stati ancora sistemati, ma ai ragazzi che aiutavano non importava di dormire nel cortile.
In due giorni il mondo magico si era dato da fare: dopo che Kingsley fu nominato (in teoria provvisoriamente) nuovo Ministro della Magia, c'era stata una grande caccia ai Mangiamorte e sembrava che fossero stati catturati tutti quelli ricercati e più della metà erano già stati processati.
Harry stava proprio tornando dal Ministero, dov'era stato tutto il giorno, di nuovo. Si chiedeva la sua partecipazione a quasi tutti i processi e in molti aveva dovuto testimoniare di persona.
Quel giorno aveva dovuto testimoniare contro la famiglia Malfoy, o per meglio dire, contro Lucius. Perché Harry parlò sinceramente e testimoniò a favore di Narcissa, che gli aveva praticamente salvato la vita, in cambio di quella di Draco. Lei e il figlio erano stati dichiarati innocenti e sarebbero tornati al Manor.
Il giorno prima Harry aveva raccontato, davanti al ministero al completo, all'Ordine della Fenice e alla Stampa Magica tutto quello che era successo, da quando Silente aveva scoperto degli Horcux di Voldemort a tutto il resto e anche della parte di Piton in tutta la faccenda. Aveva parlato così tanto e a lungo che fu una fortuna per lui avere accanto i suoi migliori amici nel farlo, così che quando gli mancarono le parole o si dimenticò qualcosa o non riusciva più a reggere l'emozione, loro vennero in suo aiuto.
Sorrise stancamente al pensiero che sarebbe dovuto tornare anche il giorno dopo. Era particolarmente stressante, ma necessario. Mentre si incamminava verso la parte del cortile dove erano state erette le tende dei Weasley, dei ragazzini gli andarono incontro sorridendo. Volevano mostrare di persona a Harry l'aiuto che avevano dato quel giorno a ricostruire la scuola.
Harry notò che effettivamente la scuola si stava riprendendo, e, venendo usata la magia, la cosa era abbastanza veloce. Sperò di poter vedere presto il castello completamente ristrutturato. Aveva bisogno di sapere che tutto sarebbe tornato come prima. Possibilmente al più presto.
"Lasciate in pace il signor Potter, ragazzi" La voce della McGranitt zittì subito i ragazzi, che silenziosamente corsero via. La strega si avvicinò a Harry, gli appoggiò una mano sulla spalla e gli chiese con il suo tono più dolce: "Hai mangiato qualcosa Harry? Qui abbiamo già cenato, ma gli elfi hanno tenuto qualcosa per te" E senza aspettare risposta, perché sapevano tutti e due che Harry non toccava cibo da quella mattina, lo sospinse verso l'entrata della scuola.
Il giorno prima avevano mangiato nel cortile, ma quel giorno avevano potuto rioccupare la Sala Grande, che era tornata maestosa come prima, se non di più. C'erano le tavolate delle case e il tavolo dei professori, gli arazzi e i quadri. Sembrava tutto uguale, ma a Harry, senza capire bene perché, sembrava tutto nuovo, più brillante, più luminoso.
"State facendo un ottimo lavoro qui."
"So che anche tu stai facendo un ottimo lavoro al Ministero" La professoressa lo fece accomodare al primo tavolo e subito due elfi gli portarono un vassoio con del cibo. 
Harry era veramente affamato e se ne rese conto solo in quel momento, così ringraziò e iniziò a mangiare.
"Contiamo di finire tutto in dieci giorni. Forse meno. Ho parlato con il quadro di Silente nel suo ufficio, lui vorrebbe che finissimo al meglio questo anno scolastico e che riaprissimo la scuola il primo settembre, come sempre..."

La McGranitt si guardava intorno, mentre mentalmente si annotava altri particolari da sistemare. Il corridoio, a esempio era pieno ancora di calcinacci, l'indomani mattina avrebbero dovuto ripartire da lì. Magari sarebbero riusciti a sistemare i dormitori al più presto, così che le persone non dovessero dormire nelle tende, anche se lei aveva visto alunni divertiti dal cambiamento.
Quasi tutti gli studenti erano tornati indietro, alla fine della battaglia, anche molte delle loro famiglie li avevano accompagnati, e ora c'erano un sacco di bacchette a lavorare per la scuola. A Silente sarebbe piaciuto.

La professoressa si asciugò una lacrima prima ancora che uscisse sulla pelle, e fu così veloce che Harry pensò di esserselo immaginato.
Si schiarì la voce: "Ehm... professoressa... C'è una cosa che vorrei chiederle..."
La strega voltò lo sguardo verso di lui e Harry continuò: "Immagino che sarà lei la prossima preside, Giusto?"
Senza aspettare risposta, prese un respiro e disse: "Penso che sia una cosa giusta che fra i quadri dei precedenti presidi ci sia anche quello del Professor Piton. Del Preside Piton" Si corresse velocemente. " A me farebbe piacere" continuò e, sperando di non dover aggiungere altro, riprese a mangiare.
La professoressa annuì. "Ho parlato del professor Piton anche con Silente... Diciamo che ho fatto una gran bella chiacchierata con Albus. Una lunga chiacchierata. È stata una delle poche volte che mi sono arrabbiata così tanto..."
Harry si fermò con il cucchiaio a metà strada fra la scodella e la bocca. Azzardò uno sguardo verso la strega, ma lei continuò a guardare un punto fisso non precisato.
"Ho sentito tutto quello che hai raccontato ieri, Harry, tutta la vostra avventura. Non ero a conoscenza di tante cose, ma scoprire che Severus fosse..." le mancarono le parole e rimanette in silenzio per qualche attimo, prima di continuare "Avrei voluto saperlo. Avrei potuto fare qualcosa, quest'anno è stato un anno veramente difficile... Se lo avessi saputo, avremmo potuto..."
Harry si rese conto che non stava più parlando con lui ma con se stessa. Ma sapeva benissimo come si sentiva. Era successo anche a lui. Se avessi saputo questo, se avessi saputo quello... erano quattro anni che si tormentava così. E sapeva che poteva distruggerti.
"Questi pensieri non portano da nessuna parte, professoressa. Possiamo solo ripartire da dove siamo e fare qualcosa da adesso."
La McGranitt si girò di colpo verso il ragazzo, come se si fosse svegliata improvvisamente e si rendesse conto soltanto in quel momento di lui. "Ha perfettamente ragione signor..." Non riuscì a finire la frase che una voce risuonò nell'atrio.

"Harry!!!" Ginny entrò nella Sala Grande correndo e chiamandolo a gran voce. Harry sorrise appena la vide, trafelata e con i capelli in disordine. Praticamente bellissima.

"Signorina Weasley!" Ginny si fermò di colpo quando venne rimproverata dalla futura preside.
"Oh, sì, mi scusi professoressa" disse, avvicinandosi alla coppia seduta al lungo tavolo. "Ciao Harry" Il suo tono si era abbassato, ma non l'intensità della sua voce.
"Buonanotte signor Potter, buonanotte signorina Weasley" La McGranitt si congedò uscendo velocemente, con un sorriso nascosto. I ragazzi la salutarono e appena fu fuori dalla loro vista, Ginny si sedette vicino a Harry, gli prese il viso fra le mani e lo baciò.
Un caldo, morbido e avvolgente bacio. Harry non aveva bisogno di altro. Finì di mangiare velocemente mentre Ginny gli raccontava quello che era successo quel giorno, poi, quando ebbe finito, si alzò con lui, gli prese la mano e lo tirò verso il portone, per uscire fuori. "Vieni con me? Ho una sorpresa..."

Ritorno a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora