6. Incontri a Diagon Alley

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Diagon Alley stava rialzando testa e cappello. I negozi erano quasi tutti aperti. Olivander era tornato a vendere bacchette ai giovani maghi, la gelateria Fortebraccio era stata riaperta da una giovane strega che diceva di essere la nipote di Florian (secondo Ron doveva essere vero perché a lui sembrava che gli assomigliasse parecchio) e il Ghirigoro, se possibile, era ancora più pieno degli anni precedenti.

Harry si guardava intorno come la prima volta che era stato lì con Hagrid. Vedere che tutto riprendeva a vivere era una gran bella soddisfazione. Anche se Florian non c'era più, Olivander zoppicava ancora (ma molto meno, secondo Ron) e non tutti i negozi avevano riaperto le vetrine, secondo Harry era un grande passo.

Lui, Ron, Hermione e Ginny avevano già fatto un giro per i negozi: erano stati da Madama MacClan per le nuove divise ed erano già passati a vedere la vetrina de 'Accessori per Quidditch di qualità' (dove Hermione aveva iniziato a sbuffare dopo appena 10 minuti di beata osservazione da parte dei tre), e stavano per andare al Ghirigoro quando Harry disse sorridendo: "Devo andare alla Gringott, chi vuole farsi un giro sul carrello?"
Hermione scosse il capo e disse che al massimo sarebbe andata a salutare Fleur se fosse stata al lavoro, ma non voleva, in quel mometo, tornare alla Gringott. Ginny allora propose all'amica di aspettare Harry e Ron al negozio di George, mentre loro sbrigavano da soli quella commissione. Ron fu d'accordo, così si divisero.

Il negozio 'Tiri vispi Weasley' era aperto e pieno di ragazzini. George era al banco con lo sguardo perso. A Ginny si strinse ancora una volta il cuore. Fred mancava ogni giorno, tantissimo, a ognuno di loro. Andò a salutarlo e lui si ravvivò un pochino. Faceva male anche quello, vedere quanto si sforzasse e alla fine vederlo ricadere.
Chiacchierò un po' con lui e decise di vedere gli ultimi arrivi. Girava per il negozio quando si trovò davanti alla gabbia delle Puffole Pigmee. Non poteva farci niente, le trovava carinissime e finiva sempre lì a coccolarle.
"Delicious!" Una bellisima ragazza mora si chinò sulla gabbia allungando un dito fra le sbarre per accarezzare una puffola rosa acceso.
Ginny le sorrise e la ragazza si scusò: "Scusa, ho gridato?"
Il sorriso della rossa si fece ancora più grande "È inevitabile, vero?"
"Oh sì. Sono stupende..." Aveva un accento francese molto meno marcato della cognata, riflettè Ginny, chiedendosi da dove venisse. Non le sembrava proprio di averla mai vista.
Vedendo il suo sguardo confuso, la ragazza sorrise "Si nota che non sono di qui, vero?"
"Un po'..." La ragazza allungò la mano verso Ginny dicendo: "Sono Camille. Prima andavo a Beauxbatons, in Francia, ma quest'anno andrò a Hogwarts".
La rossa gliela strinse "Piacere! Io sono..."
"Ginny Weasley!" Un gruppetto di ragazzine del secondo e terzo anno le si strinsero intorno, cercando di abbracciarla. Chiacchieravano tutte insieme, contente di vederla. Ginny non riusciva a contenerle. Salutò tutte con affetto e rispose a tutte le loro domande, chiese loro delle famiglie e di quello che si ricordava ma poi, prima che potesse capacitarsene, loro erano già scappate a vedere i Filtri d'Amore e i Sogni a Occhi Aperti.
"Ginny, giusto?" La ragazza francese sorrise.
"Sì. Ma non farti ingannare, non sono io a essere famosa..."
Hermione arrivò proprio in quel momento "Ginny, hai visto quanti filtri d'amore ha venduto George? Spero che a scuola... Oh, scusami, non avevo visto che parlavi con qualcuno. Ciao, io sono Hermione" disse, scorgendo la ragazza in quel momento "Io sono Camille".
Ginny si voltò verso uno degli scaffali del negozio, per vedere se erano davvero tanti i filtri d'amore che mancavano, ma il suo sguardo si fermò alla vetrina, vedendo Harry sul marciapiede appena fuori dal negozio. Ginny si scordò delle due ragazze accanto a lei, che avevano iniziato a parlare e non si accorse neanche della ragazza che parlava con Harry, concentrata a guardare il suo ragazzo.
Quel pensiero le faceva sorridere gli occhi e il cuore. Harry si era proprio dichiarato il suo ragazzo, due settimane prima, il giorno del suo compleanno. Lui era stato così carino, le aveva organizzato a sorpresa una romantica cenetta al civico 12 di Grimmauld Place, (ma loro non avrebbero MAI detto a Hermione che era stato Kreacher a cucinare) e poi avevano concluso la serata facendo l'amore davanti al camino. Ancora le si imporporavano le guance a pensarci. Lui era stato così tenero e lei era stata così bene....
"Con chi sta parlando Harry?" Ron era arrivato in quel momento a svegliarla dal suo personale sogno a occhi aperti " È proprio una gran..."
Il tono del rosso cambiò quando intercettò lo sguardo accusatore di Hermione "Ehm, bella ragazza..." Tutte e tre le ragazze guardarono Ron e poi tutte e tre guardarono Harry fuori dalla vetrina.

Ritorno a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora