73. Ti amo

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Ginny camminava fra i tavoli della biblioteca senza meta e senza sapere cosa fare.
Vide un ragazzino venire sgridato bruscamente da Malfoy e si avvicinò per capire la situazione.
Un piccolo Tassorosso stava cercando di prendere un libro da uno degli scaffali, ma il biondo per ben due volte gli aveva detto in malo modo di allontanarsi. Il piccolo aveva uno sguardo spaventato e quando Malfoy tirò fuori la bacchetta iniziò a balbettare. Ginny si avvicinò sbuffando.
Si avvicinò al Tassorosso e guardando Malfoy chiese al ragazzino quale libro volesse e lei si avvicinò a prenderlo. Continuò a guardare il Serpeverde, anche dopo aver consegnato il libro al ragazzino. Ma lui non la stava guardando. L'aveva vista, sì, ma non guardava lei. Ginny notò che i libri davanti a lui erano chiusi e il boccetto di inchiostro non era stato aperto.
Si voltò nella direzione in cui guardava: vide Hermione fare i compiti. Lei non avrebbe potuto vederli da dov'era. Sospirò e si avvicinò al biondo. Si sedette vicino a lui e guardò nella sua stessa direzione.
"Malfoy..." iniziò quando capì che lui non avrebbe aperto bocca.
"Weasley, non dovresti starmi così vicino. Potter potrebbe pensare male" disse lui. Doveva essere una battuta, ma il suo tono era stanco e non ghignò. Ginny pensò che così non sarebbe stato divertente e non stette al gioco.
"Non vi siete ancora chiariti. E non vi frequentate più" disse, guardando Hermione.
"Un'acuta osservazione, piccola Weasley."

Draco non aveva voglia di parlare con la teppistella.
Aveva scoperto quel posto in biblioteca due anni prima, quando osservava Hermione da lontano: lei si sedeva sempre nello stesso posto. Quando era occupato si sedeva due tavoli più indietro, ma lui sapeva dove sedersi per continuare a osservarla.
Sentì la rossa tossicchiare e dirgli: "Posso aiutarti?"
"Fammi i compiti" disse, senza spostare lo sguardo e appoggiando davanti a lei un libro a caso.

Ginny sbuffò. Era stato così difficile offrire il suo aiuto così, volontariamente, e quel troll faceva l'idiota.
"Hai capito cosa intendo" precisò la rossa.
"Non ho bisogno di niente."
"Vuoi dirmi come farai per farla tornare da te?"
"Non farò niente" ammise Malfoy.
Gran bella mossa. "Non penso che funzionerà" disse con ironia.
Lui si voltò finalmente verso di lei. "Non hai niente da fare?"
La rossa si alzò e brontolò nella sua direzione. "Sei un troll!"
Ginny fece un giro diverso dei tavoli e vide Pansy che faceva i compiti con la Greengrass. Si sedette di fronte alla mora e le salutò: "Ciao, come sta Camille?"
La Serpeverde rispose al suo saluto e alzò le spalle. "Insomma. È stato uno shock forte. Per fortuna ci sono Astoria e una delle sue compagne di stanza che cercano di tenerla su di morale" spiegò.
Ginny annuì. Era venuta fuori tutta quella storia sul fatto che la nonna di Camille le avesse dato delle pastiglie per abortire a sua insaputa e per lei era stato traumatico. Quando il nonno della ragazza aveva scoperto quello che aveva fatto la moglie, si era precipitato a richiedere una passaporta ed erano venuti in Inghilterra, sperando di fermare il tutto, ma erano arrivati troppo tardi e il danno era già stato fatto. La nonna era stata processata e aveva schivato Azkaban per un soffio. Ma Camille c'era rimasta malissimo. Non se lo aspettava. Erano riusciti a tenere il fatto della gravidanza (e dell'aborto) fuori da Hogwarts e così gli altri non avevano saputo niente, giusto le persone più vicino a Camille.
"Senti..." iniziò la ragazza verso la Serpeverde mora. Sicuramente Pansy aveva più esperienza, pensò Ginny. "Come si fa a far fare qualcosa a un ragazzo che è così cocciuto da non volerla fare?"
Pansy non tirò su neanche la testa dalla pergamena, mentre la Greengrass la guardò inclinando la testa. "Dipende dal ragazzo e da cosa deve fare. Ma normalmente basta fargli credere che sia un'idea sua" spiegò la mora.
La Greengrass si girò di colpo verso Pansy, dicendo: "Davvero? Io pensavo bisognasse farlo ingelosire!"
La mora alzò lo sguardo e guardò l'amica. "Quella tattica è imprevedibile. Non sempre va come ci si aspetta. Guarda cos'è successo con Blaise" le rispose Pansy.
Ginny spalancò gli occhi. Parlavano di Zabini? Vide la Grenngrass arrossire e abbassare lo sguardo. Guardò la bionda con curiosità. "Però adesso mi parla" mormorò.
Pansy sbuffò sorridendo. "Contenta tu... intanto, quando ti ha vista con Macmillan, ha baciato lei" spiegò la mora e poi si girò verso Ginny. "Ci ho messo un sacco di tempo a convincere tuo fratello che Blaise non ci avrebbe mai provato con te e cosa succede? Ti bacia!" esclamò, poi alzò le braccia al cielo e fece una smorfia così strana che Ginny rise di gusto.
Le due Serpeverde la guardarono stranita.

Pansy guardò Ginny che rideva e arrossiva. Ma... "Pensavo la prendessi peggio" le disse.
Lei continuò a ridere e iniziò a sventolare una mano. Pansy guardò Daphne. Anche lei non ci capiva molto e sorrideva in modo enigmatico.
"È stato.... Strano? Quando ho capito cosa voleva fare era tardi e non sono riuscita a tirar fuori la bacchetta, così l'ho schiaffeggiato. È stato forte. Ma dopo ero incazzatissima perché Harry era lì che ci aveva visti e dovevamo uscire insieme e avevo paura che fosse finita per sempre. E invece... Harry mi è venuto a cercare e si è complimentato con me. E mi ha detto un sacco di cose, è stato così carino... Siamo andati a Hogsmeade..."
La rossa si interruppe. Probabilmente perché invece di rimanere a Hogsmeade fino a sera, erano venuti al San Mungo da Camille.

Ginny vide lo sguardo perso della Serpeverde e si interruppe. Non voleva causarle brutti pensieri. Non era colpa sua se era saltato Hogsmeade e lei poi era contenta di come fossero andate le cose. Beh, a parte Camille.
"Quindi? Come si fa a far fare qualcosa a un ragazzo?"

Daphne guardò la Grifondoro: era un po' invidiosa di lei. Aveva fatto amicizia con Pansy e ora Blaise l'aveva baciata. Forse non si rendeva conto delle fortune che aveva. Ma era anche maledettamente simpatica. E aveva inventiva; se non fosse stato per lei non sarebbero riusciti ad andare al San Mungo a trovare Pansy e Camille.
"Ma se con Potter va tutto bene, chiediglielo e basta, no?" le disse.
La Weasley si girò verso di lei. "Non parlo di Harry. Parlo di uno dei vostri".
Daphne spalancò gli occhi. Blaise? Voleva qualcosa da Blaise? E cosa?
Sentì la mano di Pansy posarsi sul suo braccio.

Pansy ide Daphne spaventarsi e pensar male. Le appoggiò una mano sul braccio per tranquillizzarla e disse: "Non intende Blaise. Sta parlando di Draco".
La bionda annuì guardandola e si calmò. Così Pansy riportò lo sguardo su Ginny e le chiese: "Non sono tornati insieme, giusto?"
La rossa scosse la testa. Merlino, con quello che era successo a Camille, aveva sottovalutato la situazione degli altri. Draco non aveva risolto: come stava? Non lo vedeva da sabato. Sospirò. "Non so come aiutarli". Sperò che le venisse in mente qualcosa al più presto.

Ritorno a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora