5. Tornare a scuola...?

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"Quindi, ora che la scuola è di nuovo praticabile, possiamo tornare tutti per finire l'anno scolastico."
La McGranitt, in piedi sul pulpito che fu di Silente, nella sala Grande, aveva riunito tutti gli studenti e le famiglie, per quella riunione straordinaria. Le tavole delle case erano sparite e tutti erano seduti su centinaia di seggiole, allineate in ordine per tutta la Sala Grande.
Harry, Ginny, Hermione e Ron erano tutti seduti vicini e dietro di loro c'erano anche Molly e Arthur.


"Sfrutteremo questo poco tempo a disposizione per permettervi di fare gli esami finali e di non perdere l'anno. I giovani del quinto anno potranno scegliere se dare i G.U.F.O o aspettare l'anno prossimo. Nessuno verrà considerato ripetente. Per Difesa contro le Arti Oscure, ci verrà 'prestato' un addetto dal Ministero. Ma i ragazzi dell'ultimo anno, non potranno dare i M.A.G.O.
Abbiamo riunito il consiglio dei professori e deciso che questi esami sono troppo importanti per il vostro futuro, quindi, tutti gli studenti del settimo anno, torneranno in settembre, per (ri)frequentare le lezioni dell'ultimo anno."

Un mormorio si levò dalla sala, mentre molti genitori annuivano con il capo, ma la neopreside lanciò uno sguardo alla scolaresca e il brusio cessò.
Una mano si alzò dalla parte opposta della sala. La McGranitt alzò la bacchetta dando la parola alla studentessa e amplificò la sua voce mentre domandava "Possiamo tornare anche noi di Serpeverde?"
Tutta la sala si girò verso la ragazza. "Certo signorina Parkinson... tutti gli studenti possono tornare".
Come al solito non si capiva cosa passasse per la testa della professoressa, ma lei guardò verso Harry con un'occhiata che capì solo lui e lui annuì in risposta a quella tacita domanda.
Qualche ora prima avevano avuto un colloquio con il ritratto di Silente e tutti e tre avevano convenuto al fatto che la scuola dovesse restare aperta per tutti. Anche per i figli dei Mangiamorte. Anche per i figli di quelli condannati.

Questa volta la sala si animò bruscamente, qualcuno si alzò in piedi e qualcun altro alzò la voce. Subito la preside si schiarì rumorosamente la voce, richiedendo il silenzio.
La Parkinson alzò di nuovo la mano. "Possiamo tornare anche adesso? A finire l'anno scolastico? Anche se non possiamo dare i M.A.G.O.?"

Hermione si stupì della domanda. Da dove era non riusciva a vedere la ragazza, quindi non poteva vedere la sua espressione.
Perché La Parkinson avrebbe dovuto voler tornare a scuola dopo quello che era successo? I genitori della Parkinson erano ad Azkaban, perché avrebbe dovuto voler tornare a scuola? Ma mentre pensava questo Hermione capì.
Chi aveva i genitori ad Azkaban era da solo. Se non aveva nonni, zii o qualcun altro rimasto fuori dal clan dei mangiamorte, non aveva nessuno. Forse neanche un posto dove andare.
Guardò verso Harry e capì che lui lo sapeva. Quando la guardò lo fece con uno sguardo triste. Povero Harry sempre a preoccuparsi di tutti. Ma mica era colpa sua! Gli sorrise con tenerezza e sperò che per il momento potesse bastare.
Poi vide Ginny prendergli la mano e stringergliela. Per fortuna ci prendiamo cura gli uni degli altri. Ginny di Harry. E lei? Chi avrebbe aiutato? E chi avrebbe aiutato lei?
Si sentì sola per un momento. Una fitta alla testa. Merlino! Di nuovo? Strinse le mani in grembo e si massaggiò le braccia per un improvviso brivido di freddo. Quando si toccò la cicatrice sull'avambraccio, la fitta divenne più intensa. Non era la prima volta che lo notava. Quella maledetta scritta c'entrava con l'emicrania.
Sperò che la riunione finisse alla svelta. Aveva una gran voglia di stendersi al buio per almeno mezz'ora. Il maledetto mal di testa non ci voleva in quel momento. Lo sentì crescere e ancora aumentare. Non ce l'avrebbe fatta.
Scappò fuori dalla sala per salire nella camera che le avevano messo a disposizione.
Si buttò sullo zaino per prendere l'ampolla con la pozione. Le sue mani tremavano in maniera incontrollabile, infatti non riusciva a stappare la boccetta.
La porta si aprì e Ginny entrò velocemente nella stanza. "Hermione tutto bene? Cosa succede?" disse preoccupata all'amica ai piedi del letto.
"Niente, non preoccuparti. Torna pure in sala grande."
Ginny si avvicinò e si sedette vicino a lei "Dimmi che ti succede" Hermione piangeva.
Non era solo il dolore. Aveva male dentro. Si sentiva debole e vuota. E lei odiava sentirsi così.
"Mi fa solo male la testa."
"Hai il ciclo? Andiamo da Madame Chips? Ti accompagno."
Ginny fece per alzarsi ma la sua amica la fermò scuotendo la testa "Non è per il ciclo. Ho già provato ad andare da Madame Chips, ma lei non può aiutarmi".
Mostrò l'ampolla e fece tintinnare il liquido al suo interno "Posso prendere solo della pozione per il dolore, ma non funziona tanto..." Ammise sottovoce.
"Ti porto al San Mungo? Sono sicura che lì sanno come aiutarti..." Hermione scosse tristemente la testa.
"Penso che non possano aiutarmi neanche loro."

Ritorno a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora