43. Inviti

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"Così non sei arrabbiata?"
Draco guardò la Weasley che dormiva sulla poltrona con la bocca aperta.
"No. Ma dovrei" rispose Hermione. Lui si voltò verso di lei.
"Quando l'hai scoperto?" Anche Hermione stava guardando la teppistella rossa "Una settimana fa" ammise, poi continuò "deve essere così avere dei fratelli piccoli", disse mentre si alzava per coprire l'amica con una coperta.
"Sembra di avere un cucciolo sempre in mezzo ai piedi" sentenziò il biondo.
"Già. Stessa cosa."
Ma lei sorrise gentilmente. Draco la guardò mentre accarezzava la testa della rossa con un gesto delicato. Il giorno dopo avrebbe avuto mal di testa. Per tutto il giorno. Un ghigno comparve sul suo volto.
La riccia si girò in quel momento. Il ghigno scomparve, come se fosse stato rimproverato dalla McGranitt.
"Non mi chiedi niente?" le chiese.

Hermione lo guardò piegando la testa di lato. Poi si risedette sulla poltrona. "Dovrei chiederti perché non me l'hai detto? L'hai detto tu: Volevi portarmi a letto".
Draco aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse. Aspettò un po' e poi parlò: "Lo sai che non intendevo veramente quello che ho detto" ammise lui. Delle chiazze rosse gli brillavano in viso.
Oh, sì, lei lo sapeva benissimo. Ma con tutto quello che aveva detto poco prima, Hermione era ancora arrabbiata.
"Quindi? A cosa dovrei credere?"
Lui le rivolse uno sguardo strano. "Ho l'impressione che qualsiasi cosa io dica non andrà bene". Hermione sorrise.
Merlino, aveva ragione. Non disse niente per un po' e l'unico rumore che si sentì fu il respiro regolare di Ginny.

Poi, dopo un'infinità di tempo, Draco le chiese: "Vieni a trovarmi durante le vacanze?" Lei si girò verso di lui, ma il biondo non la stava guardando.
"A casa tua?" gli chiese.
Lui annuì, ma poi si corresse: "No. Non al Manor. Mia madre non abita più là..."
Lei si tirò su. "E dove abita?" chiese, gentilmente.
"Abbiamo altre residenze. È in campagna."
Hermione annuì guardandolo negli occhi "E vorresti che venissi a trovarti?" Draco non disse niente, ma la guardò negli occhi in una maniera imbarazzante. "Perché?"
Lui scosse la testa, non capendo. "Perché, cosa?"
"Perché dovrei venire a trovarti?" domandò.
Lui ci pensò su, come se fosse un'interrogazione. "Perché mi farebbe piacere?" disse poco convinto.
"È una domanda, la tua?" gli chiese.
"No. So che mi farebbe piacere. Mi chiedo se a te può bastare come motivo" ammise.
"Potrei anche pensarci. Hai invitato qualcun altro?" Il Serpeverde, che non si aspettava quella domanda, guardò verso la rossa che dormiva.

"Mia madre ha invitato Pansy e Camille a passare le vacanze con noi. Ma lei ha detto di no. Penso che mia madre insisterà sul fatto che non passino il Natale da sole. E poi dovrebbe venire Andromeda con Teddy, ma non so bene quando..."
Hermione era indecisa su come prendere l'invito che Narcissa aveva fatto alla Parkinson. La ragazza le piaceva come nuora o era solo generosità? Forse era presto, per tutto questo.
"E tu? Verresti a trovare me a casa dei miei?" lo stuzzicò. Ma il cuore le batteva forte mentre glielo chiedeva.
Draco si accese una sigaretta, aspirò un lungo tiro e disse: "Penso che non mi troverei a mio agio".

Hermione si stava di nuovo scaldando. "E invece io sì? A casa tua con la tua ex?"
Lui strinse gli occhi. "Pensavo avessimo chiarito..."
"Non abbiamo chiarito niente. Ho capito che lei veniva a letto con te quando stavi male e non potevi prendere la pozione, perché sua madre voleva che la sposassi, ma il resto non lo so. Non so bene cosa ci fosse tra voi, o cosa ne pensassero i tuoi genitori, o in che rapporti eravate con le vostre famiglie..."
"Ma..." provò a interromperla lui, ma lei non gli permise di parlare.
"No. Facciamo che a Natale ognuno sta a casa sua. E con chi vuole".
Si alzò e si avvicinò a Ginny. Le diede uno scrollone un po' troppo forte e la ragazza si svegliò subito spaesata. "Ma cosa..."
"Vieni, Ginny, torniamo nella torre" le disse e la rossa annuì, ma fece una smorfia. Si mise in piedi e si guardò intorno. Quando capì dove fosse, annuì di nuovo. E di nuovo strinse gli occhi. Hermione la prese per mano e disse: "Dai, prima che inizi la ronda".

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