16. Posta!

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"C'è posta!" Ginny vide un gufo arrivare, planare sul tavolo dei Grifondoro e lasciarle cadere sul piatto (per fortuna ancora vuoto) una busta color avorio, tutta intarsiata di rilievi e dal profumo floreale.

"Chi ti scrive?" Ginny corrugò la fronte alla domanda di Hermione.
"Penso sia Fleur..." Fleur non le aveva mai scritto prima. Era vero che da quando si era presa cura di Harry e da dopo la battaglia di Hogwarts, avevano stretto una sorta di sopportata amicizia, ma restava il fatto che lei non le aveva mai scritto. Possibile che fosse successo qualcosa?
Aprì la busta con un po' di preoccupazione. Merlino, quella busta profumava anche dentro! Scorse velocemente la pergamena giusto per capire l'umore e sorrise. Fleur aspettava un bambino!
Hermione sorrise quando Ginny lo disse ad alta voce. Ron, che aveva iniziato a mangiare, chiese: "Perché lo ha scritto a te?"
Ginny lo guardò male, prima di chiedergli: "Volevi che scrivesse a te?"

Ron, che sapeva dove sarebbe finito se avesse soltanto provato a continuare la conversazione, disse solamente: "No", continuando a mangiare.

Ginny e Hermione si guardarono sorridendo. Tutte e due erano contente per Fleur (e per Bill, logicamente), soprattutto dopo quello che era successo l'ultima volta che l'avevano vista....

*Flashback*

"Venite venite!!!" Fleur e Bill erano andati a pranzo alla Tana e ora, finito di mangiare, Fleur aveva raggiunto le ragazze che erano in cucina a sfogliare il nuovo 'Strega's' e sussurrava loro con il suo strano accento. Era contenta. Ginny e Hermione  si guardarono e la seguirono sulle scale.
"Possiamo andare in camera tua, Ginny?" chiese Fluer alla giovane cognata. Lei annuì sperando che la cosa non portasse via troppo tempo.
"Chi di voi vuole imparare a fare un incantesimo Quaestiognatio?" propose la francese sorridendo.

Hermione sorrise (e non disse di saperlo già fare), mentre Ginny guardava prima l'una e poi l'altra, probabilmente, non capendo perfettamente l'argomento. "Dovrebbe essere Ginny a fartelo, essendo della famiglia..."

Ginny sgranò gli occhi: di cosa stavano parlando? Fleur sorrise alla faccia confusa della giovane cognata. "È l' incantesimo per sapere se aspetto un bambino" spiegò.
"Oh..." Ginny sorrise anche lei (adesso che glielo avevano spiegato, effettivamente, poteva essere un incantesimo interessante da imparare) e guardò Hermione. Si vedeva dalla sua faccia che aveva voglia di farlo lei, (chissà che non si fosse già esercitata) così disse che avrebbe guardato, che non era sicura di come si facesse.
"Poi te lo faccio rifare anche a te, tesoro" disse Fleur, strizzandole l'occhio. Fleur a volte era veramente carina, dovette ammettere Ginny.
Così Hermione prese la bacchetta e la puntò verso la ragazza bionda che sedeva compostamente sul letto, scandì le parole (Fleur non aveva neanche detto come si faceva, Hermione lo sapeva già fare!!) e un filo bianco di luce uscì dalla punta della bacchetta di Hermione, si annodò a formare un grosso fiocco, poi, esattamente come si era annodato, si slegò e cadde lungo disteso per terra fino ad arrotolarsi su se stesso e scomparire.
Ginny continuò a guardarlo senza capire molto. Poi guardò Hermione, anche lei aveva una faccia strana e guardava Fleur, che invece aveva gli occhi spalancati e guardava per terra con tristezza. Poi la ragazza bionda scoppiò a piangere.
Ginny e Hermione si guardarono per pochi secondi e poi si sedettero sul letto a fianco della ragazza, una per lato e l'abbracciarono.
"Scusate... Ero così sicura di aspettare un bambino... Non ho voluto provare prima perché volevo farlo insieme a voi..."
"No, shhh... mi spiace tanto.... Forse non era il momento, vedrai che succederà, e sarà il momento giusto..." Ginny cercava di consolare quella ragazza come se fosse stata una bambina invece che una donna più grande di lei.
Passarono diversi minuti in cui anche Hermione consolò la francese. Poi si sdraiarono tutte e tre sul letto di Ginny e si raccontarono aneddoti di cose avvenute tanto tempo prima, per alleggerire la tensione.

*fine flashback*

Ginny ripensò ancora a quell'episodio, ora sorridendo. Era contenta. Sarebbe diventata zia!!!

"Ron, diventiamo zii!!" Ron annuì e scosse le spalle. Ginny sbuffò. (Allora era un difetto di famiglia, pensò Hermione).

"Visto che sei così entusiasta, adesso scrivo a Fleur e tu porti la lettera in guferia e la porti a Leotordo, che dici?" Ron annuì ancora e scosse le spalle. Guardò l'orologio. Non avrebbe fatto in tempo prima della prima lezione. Ci sarebbe andato a pranzo, ma decise di non dirlo a Ginny, onde evitare lamentele.

***

Ron si diresse verso la guferia solo nel tardo pomeriggio. C'era buio e il sentiero era ripido e umido. O Merlino, perché aveva accettato? Ora gli toccava salire la lunga scala e trovare Leotordo. Non avendo ancora mandato gufi quell'anno, non era neanche sicuro di dove fosse fra tutti i gufi e le civette che c'erano nella guferia.
Quando arrivò in cima, lo colpì il rumore di tante ali che battevano. Non se lo ricordava. Che ci fossero più gufi? C'era un altro ragazzo e due ragazze che lo salutarono con una risatina. Non sapeva perché, ma ultimamente le ragazze facevano le svenevoli con lui come prima lo facevano con Harry...
Andò a cercare il posto di Leo, ma faticò a trovarlo e perse un sacco di tempo. Era un po' spazientito. Quando Leo, forse annoiato dal fatto che non venisse trovato, bubulò, Ron aveva quasi perso la pazienza, Ma aveva perso la compagnia, infatti era rimasto solo, con centinaia di volatili.
Leo era da solo su un trespolo un po' isolato. Era il primo anno che riusciva a stare con gli altri gufi nella guferia, ma probabilmente era ancora troppo vivace per una convivenza stretta sul trespolo.
Ron prese dalla tasca del mantello un biscotto per gufi e glielo allungò. Gli diede la lettera per Fleur e disse a Leo da chi doveva andare. Il gufò partì e volò fuori dalla finestra.
Il ragazzo si incamminò verso la scala, ma quando ci arrivò vicino si scontrò con una persona. Lunghi capelli corvini oscillavano di qua e di là, perché la ragazza che incontrò stava saltellando per salire più velocemente. Quando si trovò faccia a faccia con lui, la sua bocca si storse in una smorfia, ma Ron non se la prese.
"Ciao, Parkinson" disse.
"Weasley" rispose la mora, senza enfasi. 
Lei gli girò intorno, si diresse rapida verso un grosso gufo, probabilmente un gufo reale, visto che i Serpeverde dovevano farsi riconoscere anche con la scelta degli animali da compagnia e gli diede un pezzo di carne preso dal mantello e una busta. Guardò andare via il gufo, ma Ron immaginò che stesse aspettando di rimanere sola, visto che  il buio che c'era non permetteva di vedere il volo dei gufi a lungo.
"Senti.... Volevo chiederti scusa. Sono stato un idiota. Non avrei dovuto dire..." Ron mise le mani in tasca mentre parlava frettolosamente, ma si interruppe e si avvicinò di qualche passo alla finestra dove lei stava guardando ancora fuori. Quando la ragazza vide che si era liberata la strada per la scala, ne approfittò, e girando intorno al ragazzo, la raggiunse ma poi, prima di scendere il primo scalino, si voltò verso di lui e disse: "Hai proprio ragione, Weasley, sei un idiota!" E sparì.
Ron rimase lì. Beh, lui le aveva chiesto scusa. Lei non aveva detto che non le accettava, giusto?

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