20. Una puffola rosa shocking

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Harry pensò di aver sbagliato tutto quando, dopo quasi tre settimane che aveva lasciato Ginny (perché era andata così, anche se raccontava a tutti la storiella del 'ci siamo lasciati'), non riusciva ancora a dormire una notte intera, e faceva costantemente incubi su di lei e il Serpeverde.
Loro non avevano dato scandalo a scuola mettendosi insieme, come si era aspettato, né avevano iniziato a frequentarsi in maniera assidua (si era aspettato anche questo). In verità non facevano proprio niente.
Harry aveva lasciato la mappa del malandrino a Ron, chiedendogli di tenergliela, per non cadere nella tentazione di controllarli. Ron l'aveva guardato strano ma non aveva fatto domande. Harry gliela avrebbe chiesta se ne avesse avuto bisogno.
Ultimamente Ginny guardava verso il tavolo dei verdeargento un po' di più e con una strana espressione incuriosita, ma nient'altro. Che avesse confuso tutto? Che la mancanza di sonno gli avesse veramente dato alla testa? Si pentì di non aver chiesto subito spiegazioni (e anche di non averglielo lasciato fare, chissà cosa voleva dirgli quando l'aveva interrotta...). Ma ora cosa poteva fare?

"Harry hai una gran brutta faccia! Ancora incubi?"
Neville si era seduto vicino a lui e aveva sussurrato per non farsi sentire dall'intera tavolata. Harry annuì. Ma gli causò una fitta dietro agli occhi.
"Sì. Ma non i soliti" rispose.
Guardò un attimo il viso dell'amico e fece la domanda che si era ripromesso di non fare a nessuno: "Sai come sta Ginny? Se lei sta... mmm... bene?" Non era riuscito a chiedergli se stesse con qualcuno.
Neville alzò un sopracciglio. Quando aveva imparato a farlo? Sembrava dannatamente adulto.
"Cosa vuoi sapere di preciso?" chiese, iniziando a mangiare. Non era riuscito a fregarlo. Che Neville avesse capito? Harry non era abituato a questo nuovo Neville. Era calmo e non in agitazione. Era sicuro di sé e non balbettava più. Cioè questo era quello che sembrava in quel momento agli occhi stanchi di Harry.  Chissà se ogni tanto venisse fuori ancora il vecchio Neville. Per ora era quello che aveva salvato gli studenti di Hogwarts. Lui e Ginny erano molto amici. Lo erano sempre stati. Guardò il ragazzo. Sicuramente ne avevano parlato.
"Lei sta con qualcuno?" (qualcun altro?)

La voce di Harry  era bassissima, tanto che Neville pensò di aver capito male. "Chi? Ginny? E con chi dovrebbe stare?" Harry si strinse nelle spalle e iniziò a mangiare. Neville non disse più niente finché non ebbe finito la colazione. Poi disse semplicemente: "Dovreste parlare". Si alzò e si avviò verso il corridoio.

Harry sospirò. Il nuovo Neville era decisamente fastidioso. Giusto, leale e coraggioso. E aveva dannatamente ragione. Santo Merlino!

***

Ron quel sabato era al Tiri Vispi ad aiutare George.
Non c'era tantissima gente, perché i ragazzi erano a scuola, così in negozio c'erano più che altro famiglie con ragazzini piccoli e studenti dell'accademia. Anche se svariati adulti curiosavano fra gli scaffali del negozio.
A un certo punto, dalla porta arrivò un grosso gufo, che si posò sul bancone, proprio di fronte a lui. Non conosceva il gufo, anche se il suo aspetto gli era familiare. Cercò di prendere la pergamena legata alla zampa, ma il gufo bubulò, nervoso, impedendoglielo.
"George? C'è un gufo..." disse al fratello. George stava sistemando delle tavolette di torrone sanguinolento sullo scaffale e si girò quando il fratello lo chiamò.
"Deve essere per gli ordini sul catalogo. Ti va di occupartene tu? Lì in alto ci sono dei biscotti per gufi e forse anche del bacon" rispose lui, indicando con il braccio uno scaffale.
Ron guardò dove George aveva indicato e tirò giù il barattolo dalla scansia.
"Allora bel gufo, sei un tipo da biscotto o da bacon?" gli chiese, guardandolo. Era veramente un bell'esemplare, grosso, con il piumaggio grigio e arancione e il torace bianco. Provò con il bacon, sembrava un tipo sofisticato, tipo da purosangue snob. Come pensò quella parola, gli venne in mente perché gli sembrava un gufo familiare: l'aveva visto a Hogwarts. Il gufo sbaffò il bacon e si lasciò prendere la pergamena. Ron la srotolò.

Ritorno a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora