82. Un'altra festa... un'altra ronda....

1.3K 49 6
                                    

La serata fra ragazze stava andando bene. Ginny ballava nella sala comune dei Serpeverde insieme ad Astoria e Camille.
Pansy e Hermione, invece, erano vicino ai tavoli dei beveraggi e controllavano la festa.

"Ma Draco dov'è?" chiese Pansy alla Grifondoro.
"Ha detto che avrebbe tenuto d'occhio Nott."
"Oh. Ok."
Pansy era seduta su un tavolo e ciondolava le gambe vicino alla Granger. Si erano ritrovate loro due, Ginny e le ragazze ballavano in pista. Pansy lanciava loro un'occhiata ogni tanto.
Daphne era fuori da qualche parte del castello con Blaise e Milliecent aveva detto che non sarebbe venuta alla festa perché aveva da fare. Così stava cercando di rimanere sveglia a controllare tutto; una festa dove non ci si poteva divertire era una cosa noiosa.
"Guarda che se vuoi andare a ballare, resto io qui a vedere se va tutto bene."
La Granger doveva aver capito che si stava annoiando. "Ti ringrazio ma non ho voglia di ballare, stasera. Tu, invece?"
La riccia scosse la testa. "Oh, non ne ho voglia neanch'io". Pansy la guardò con la coda dell'occhio non troppo convinta, ma annuì. "Draco ha un appuntamento per fine mese per andare ad Azkaban" disse ancora la riccia.
La Serpeverde pensò di aver capito male. "Azkaban?"

Hermione annuì. Sarebbe riuscita a chiederle di andare con Draco? Non voleva che andassero insieme, ma non voleva neanche che lui andasse da solo. Sospirò.
"Non mi ha chiesto di andarci" spiegò.
"Come? Ma non siete tornati insieme?" La riccia si trovò ad annuire ancora. "E non te l'ha chiesto?" Questa volta scosse la testa. Non riusciva proprio a parlare.
"Merlino!" La mora si toccò un fianco e tirò fuori una sigaretta. Hermione strabuzzò gli occhi.
"Ma cosa fai?" La Serpeverde alzò una spalla, accendendo la punta con la bacchetta.
"Non se ne accorgerà nessuno. E adesso dimmi: perché non gli hai chiesto di andare con lui?"
"Perché no! Non me l'ha chiesto!" Lei sbuffò il fumo in alto.
"Sai perché non te l'ha chiesto?"
"Non vuole che incontri suo padre..." Vide la mora annuire.
"Che, detto fra noi, non è una cattiva idea" disse alzando una mano aperta. "Ma... visto che non voglio andarci io e ho promesso a Narcissa di non lasciarlo andare da solo, proverò a convincerlo a farti andare con lui, ok?"
"Basta che non lo fai con un vestito scollato..." disse Hermione prendendo da bere.

Pansy sentì il calore salirle alle guance. Doveva aver parlato con il rosso. Per un attimo si vergognò, ma poi si rimise dritta con la schiena e disse: "Allora convincilo tu". Il suo tono era un po' cattivo, lo sapeva. Ma la Grifondoro sorrise.
"Ti ho fatto arrabbiare."
Pansy sospirò, poi disse: "A dir la verità, no. Sono arrabbiata di mio. Comunque, se lo vuoi sapere, non ha mai funzionato con lui, la mia scollatura. Ci ho provato due volte al quarto anno, per farmi invitare al ballo del Ceppo". Abbassò la voce. Era abbastanza deprimente senza farlo sapere a tutti.
"Ma ci sei andata con lui: ha funzionato."

Hermione vide la Serpeverde fare una brutta smorfia e dare una lunga boccata alla sigaretta. "No, è andata diversamente".
Oh. Però adesso era curiosa. Non riuscì a non chiedere: "E come?" Lei alzò le spalle.
"Niente."
Oh. Era una di quelle cose che non voleva raccontare. "Al sesto anno ho lanciato un Confundus a McLaggen per far prendere Ron come portiere della squadra" disse la riccia guardandola con la coda dell'occhio.

Pansy sbuffò. Ma perché i Grifondoro ti dicevano sempre qualcosa di loro per far dire qualcosa a te? Cos'è, facevano delle lezioni speciali riservate a loro? 'Come interrogare il prossimo senza veritaserum'.
Sbuffò ancora, ma poi sorrise nervosamente e si passò una mano fra i capelli. Va beh, se proprio lo voleva sapere... "Mi aveva invitato un altro. E io avevo accettato: Draco non ne voleva sapere e io avevo accantonato l'idea". Vide la Granger sgranare gli occhi. Cercò di non offendersi.
"E poi?" chiese la riccia.
"E poi si è tirato indietro. E Draco mi ha invitato quando l'altro mi ha detto che non sarebbe venuto con me. È andata bene così" concluse velocemente.
Si alzò per andare a controllare il tavolo con le burrobirre.

Hermione fece finta di niente. Ma aveva visto il suo sguardo. Chissà se c'era rimasta male quando l'altro si era tirato indietro. Che domande, certo che c'era rimasta male! Ma chi è che si comporta così? Chissà se era stata colpa di Draco. Magari lei glielo aveva chiesto e lui aveva detto di no e poi si era reso conto di essere geloso.
Non doveva pensarci. Erano cose successe tempo prima. Quando la Serpeverde tornò, non aveva più la sigaretta ma due burrobirre e si rimise seduta, non disse niente e non la guardò, ma le passò una burrobirra.
"Comunque potrei dirgli che vado con lui e all'ultimo mi invento qualcosa e ci vai tu. Se riusciamo a trovarci tutti e tre poco prima di andare, dovremmo riuscirci. Di sicuro a te la McGranitt non farà storie."
Scosse la testa "Non lo so. Vedremo..." Sospirò. "Tu andrai ad Azkaban a trovare tua madre?" La Serpeverde annuì prima di bere. "E con chi ci vai?"
"Con chi ci dovrei andare?" La mora si rivolse a lei con uno sguardo curioso.
Hermione alzò le spalle. "Non so, chiedevo e basta".
"Ci vado per vedere com'è quel posto. E se è una cosa che si può fare, ci porto Camille. È a lei che interessa vedere maman..."
Il suo viso divenne tetro quando disse il nomignolo con cui la francese chiamava la mamma.
"Non ho bisogno del sostegno di nessuno" disse ancora. Ma chi voleva convincere?
"Dici?" Hermione sapeva quanto fosse duro fare tutto da soli.
La Serpeverde guardò verso la pista mentre diceva: "Ne sono sicura".

Ginny si fece largo fra la folla fino al tavolo dei beveraggi.
"Belle donne! Che fate? Non venite a ballare?" Stappò una burrobirra e la bevve avidamente. "Sai una cosa, Pansy?" disse indicando la mora con la bottiglia. "Voi siete quelli che danno le feste più belle. E la vostra musica è la migliore!"
Vide l'amica sorridere. "Sono contenta che tu sia qui, allora, piccola Grifondoro". E sbattè la sua burrobirra contro quella della rossa. Poi, la porta scorrevole si aprì e alcuni ragazzi entrarono facendo più confusione di tutta la sala che ballava.
La Serpeverde si alzò sul tavolo dove era seduta e controllò l'ingresso.
"Oh, Merlino!" la sentì dire Ginny.

Pansy si era alzata quando aveva sentito del frastuono verso la porta scorrevole. Ormai era tardi, non pensava sarebbe entrato ancora qualcuno. Quando vide cinque ragazzi entrare insieme e facendo un po' troppo casino, dalla porta scorrevole si stupì. Merlino, i cinque Grifondoro del settimo anno plus. Tutti insieme? Che stava succedendo?
Molta gente si girò verso l'ingresso e si accalcò in quella direzione per vedere cosa stesse accadendo.
Pansy vide proprio una folla di persone spostarsi. Non sarebbe riuscita a passare in mezzo alla calca e raggiungere l'ingresso per evitare che succedessero ulteriori casini.
Pensò pochi secondi e poi fece quello che le sembrò più adatto: saltò da un tavolo all'altro fino ad arrivare all'ingresso. I tavoli erano stati spostati per far posto alla pista da ballo ed erano tutti addossati al muro.
Per i primi tre tavoli non ebbe problemi, tranne per una coppia che si stava baciando e che non la vide arrivare così rischiò di finire loro addosso, ma riuscì a non fare danni e saltare ancora. Ma il quarto tavolo era un po' troppo lontano per riuscire ad arrivarci con un salto. E c'era troppa gente per riuscire a scendere e avventurarsi verso l'entrata.
Così, fece un passo indietro e corse in avanti saltando dal bordo. Merlino, se non si fosse fatta male, sarebbe stato fenomenale. Ma non atterrò bene. Un piede le si spostò mentre si appoggiava e finì addosso a un ragazzo.
"Parkinson, ma da dove arrivi?" per fortuna era Derrick. L'aiutò a scendere e lei, vedendo che seduto sul tavolo girato verso la pista gli disse: "Dai un'occhiata a Camille e Astoria, per favore". Lui annuì mentre l'aiutava. "Grazie mille!"
Si girò e si trovò faccia a faccia con Potter e Finnigan. "Ehi, che fate qui?" disse aprendo le braccia e bloccando loro il passaggio.
Cercò anche di tenere lontano i curiosi che erano arrivati e che erano dietro di lei.

Ron aveva visto il tipo della festa aiutare Pansy a scendere dal tavolo.
Era stato gentile o voleva provarci? Oh, santo Merlino! Non erano fatti suoi. Se anche la Serpeverde si fosse fatta rimorchiare, non avrebbe potuto dire niente.
Quando se la ritrovarono davanti mentre chiedeva loro cosa facessero lì, si arrabbiò. Non era una cazzo di festa aperta a tutti?
"No, non lo è, Weasley" disse lei guardandolo male.
Ron rimase di sasso. Santo Godric, aveva parlato senza accorgersene? Si sentiva girare, insieme alla sala comune delle serpi.
"Siete ubriachi?" la sentì chedere stupita, ma lei non si era rivolta a lui, guardava... chi guardava? Neville? Dean? Non capiva.

Merlino, erano ubriachi tutti e cinque? Li guardò: sì, erano tutti alticci.
"Non potete entrare in questo stato. Su, tornatevene nella vostra torre."
Cercò di fare un passo avanti per farli indietreggiare, ma loro non si mossero. Merlino, era in minoranza numerica.
Vide Mike affiancarla e chiederle se avesse bisogno. Sorrise nonostante tutto. "Mike, sono cinque ragazzi ubriachi e ben piazzati. Se soffio ti faccio cadere, come pensi di aiutarmi?"
"So ancora usare la bacchetta."
"È il caso che loro non la tirino fuori, la bacchetta. Tienila in tasca anche tu, va."
Poi si voltò verso di loro. Guardò Potter. Era davanti. Aveva guidato lui quel convoglio? "Potter, puzzi di Firewhisky, sicuro che vuoi che Ginny ti veda in questo stato?" chiese, alzando un sopracciglio. Vide Potter vacillare. Fisicamente e mentalmente.
"Io..."
"Ti giuro che non sei un bello spettacolo" rincarò un po' la dose. Poi guardò alla destra di Potter. "Paciock, sono abbastanza sicura che tu non abbia intenzione di entrare, o sbaglio? La Abbott non c'è e non sarebbe carino se venisse a sapere che hai bevuto e hai fatto casino a una festa, no? A una festa dove lei non c'è. Potrebbe pensare che tu sia venuto a rimorchiare. Fossi in te tornerei subito indietro" disse sottovoce, sventolando una mano verso la porta scorrevole.

Quando la Serpeverde aveva nominato Ginny, Harry si era un po' preoccupato. Non gli sembrava più una bella idea essere venuto nei sotterrane.
Si girò verso Neville che guardava per terra. "Forse dovremmo andare..."
Vide Neville dirigersi subito verso la porta scorrevole che si aprì per farlo uscire. Magari Ginny avrebbe pensato che volesse controllarla... Che idea stupida! Di chi era stata? Non riusciva a ricordarselo. "Dean? Seamus?" Alla sua destra c'erano loro. Notò Dean guardare con ammirazione la Serpeverde, che però controllava con lo sguardo l'uscita di Neville.
Merlino, Ron lo avrebbe ucciso se lo avesse visto. Tirò Dean verso la porta e disse alla Parkinson: "Non è stata una buona idea. Ce ne andiamo, buonanotte".

Pansy vide Paciock uscire e Potter tirarsi dietro il moro e l'altro compagno mentre usciva. Si girò appena verso Mike, dicendogli che poteva andare. Lui alzò un sopracciglio e guardò il rosso che era l'unico rimasto dei Grifondoro.
"Qui ci penso io, vai" disse ancora, per convincerlo.

Ron guardò il tipo delle burrobirre andare via ma continuare a osservarlo per capire se fosse veramente innocuo. Dietro a Pansy iniziavano a spingere alcuni studenti, curiosi di sapere cosa stesse succedendo. La Serpeverde si girò per controllare la situazione e poi, velocemente, fece un passo avanti e gli appoggiò una mano sul petto. Come l'altra volta, pensò il rosso.
"Vieni fuori". Lo spinse oltre la porta scorrevole e si ritrovarono in corridoio.

Pansy vide arrivare Ginny insieme alla calca. Non voleva che vedesse il fratello così. Lo spinse e lo fece uscire. Gli altri erano già in fondo al corridoio. "Sta arrivando tua sorella. Torna nella torre insieme a loro" disse, indicando la direzione presa dai Grifondoro.
"Perché?"
La Serpeverde sbuffò. "Forse, perché sei ubriaco?"
"Ginny mi ha già visto ubriaco."
Oh. "Ok, allora aspetta che la vado a chiamare, sarà felicissima di occuparsi di te!"

Nonostante l'alcool, Ron notò il tono sarcastico della sua voce. Vide la porta scorrevole aprirsi e un po' si spaventò. Ma non fu Ginny a uscire. Sospirò sollevato e tornò a guardare la Serpeverde. Anche lei si era girata.
"Perfetto. Granger, accompagni tu Weasley alla torre?"
Ron si innervosì. "Perché mi chiami 'Weasley'?" Era già la seconda volta che lo faceva.
"Perché quando fai il troll, diventi Weasley" disse lei, arrabbiata.
"Perché sei arrabbiata?"
"Forse perché siete venuti qui ubriachi?" disse alzando un sopracciglio.

Hermione si era avvicinata: accompagnare Ron le scombinava i piani, ma avrebbe potuto farlo. Sospirò. Ma Ron continuava a guardare la Parkinson. Quei due non avevano ancora chiuso. Si capiva benissimo.
"Dai, Ron, andiamo", lo prese per un braccio e lo trascinò via mentre borbottava.

Pansy guardò i due Grifondoro andarsene.
Rimase a guardare il corridoio per qualche minuto prima di tornare in sala comune. Non era più uscito nessuno. Chissà cosa stava succedendo, dentro. Sospirò e rientrò.

Ritorno a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora