34. La festa dei Corvonero

1.6K 81 36
                                    




La festa dai Corvonero era noiosa. Non le piaceva la musica, non le piaceva la gente. Non le piaceva niente.
Ok, forse era Ginny che non voleva esserci. La festa non aveva niente che non andasse. La Parkinson aveva la ronda e lei si era ritrovata da sola.
Luna si avvicinò a una Ginny pensierosa, seduta su uno stretto tavolo appoggiato al muro, e le chiese: "Tutto bene?" Ginny sorrise all'amica e annuì.
"Non dovresti correre troppo in fretta, lo sai vero?" disse la Corvonero. La rossa guardò stranita l'amica. Correre? Che intendeva?
"Non correrò" disse, senza aver capito appieno ciò che intendesse la bionda.
Ma Luna, che era avanti anni luce a tutti loro, le disse: "Non devi cercarti un altro ragazzo. Si vede che non vuoi". Ginny spostò lo sguardo da un'altra parte. Dannato intuito di Luna.
"Cosa faccio, allora? Dimmi!"
"Divertiti!" esclamò andando a ballare, in quel suo modo scoordinato e fuori ritmo con la musica che c'era in quel momento e senza invitarla a seguirla. Ginny sospirò e guardò verso la pista.
Un ragazzo le si affiancò e le disse: "Piccola Weasley".
Lei alzò lo sguardo. Malfoy. Sbuffò.
"Graaaande Maaaalfoy" disse con suspance allargando le dita delle mani mentre apriva le braccia. Lui sorrise.
"Dov'è Hermione?" gli chiese.
"Ronda" Lei fece una smorfia.
"E tu?" gli chiese ancora.
"Io l'aspetto" disse.
Ginny si era sempre chiesta come funzionava quella cosa delle ronde quando c'erano le feste. I prefetti chiudevano un occhio? O come? Avrebbe dovuto chiederlo a Hermione o a Pansy. O a Malfoy.
Stava per aprire bocca quando lui disse: "E tu che ci fai qui?" Lei alzò le spalle.
"Me lo sto chiedendo anch'io..." La rossa vide Zabini venire nella loro direzione, mentre Malfoy guardava da un'altra parte.
"Stai attenta che ho visto brutta gente" disse lui, guardando un punto preciso, ma Ginny non riusciva a vedere cosa stesse guardando, così lo guardò alzando un sopracciglio e disse: "Sì, mamma!"
Lui divenne serio. "Davvero. Stai. Attenta" disse ancora prima di andarsene.

Nott guardava la piccola Weasley. Si era fatta molto carina, ma anche molto sfacciata. Avrebbe voluto darle una bella punizione, quella sera, nel suo letto. Era venuta alla festa dei Serpeverde ma quando lui ci aveva provato, lei gli aveva dato picche. Girava voce che non avesse ancora scordato Potter. Piccola smorfiosa.
Versò un bicchiere di acquaviola e ci versò dentro un liquido verde. Vide Corner avvicinarsi al tavolo. Anche lui ci aveva provato con la rossa, venerdì.
"Corner, puoi portare quest'acquaviola alla Weasley?" il ragazzo, che doveva aver già bevuto qualcosa di suo, lo prese senza fare domande e si incamminò verso la Weasley.
Nott sorrise. Se non fosse stato lui, quella sera, sarebbe stato Corner. E il giorno dopo, lei si sarebbe svegliata accanto a uno che non fosse Potter. Ghignò. Piccola stronza.
Si girò e andò a cercare la ragazza che aveva rimorchiato il venerdì precedente. Non era una gran bellezza, ma almeno non si era rifiutata di fare niente.

Ginny vide arrivare Michael con in mano un bicchiere. "Tieni, bellezza" Era un po' su di giri.
"Cos'è?" gli chiese.
"Acquaviola" rispose lui, ballando sul posto.
Ginny lo prese ma le sembrò che avesse un colore strano. Ne bevve un sorso piccolissimo. Non somigliava al sapore della polvere di oppio, per fortuna. Però non somigliava tanto neanche all'acquaviola. Lo ridiede al Corvonero.
"Grazie" gli disse. Lui, che stava ballando un po' esageratamente, lo prese e lo bevve tutto. Ok, forse si era sbagliata. La riunione di sabato le aveva fatto dubitare di tutti. Michael era molto carico (Ginny pensò che avesse bevuto un po'), e quando, dopo mezz'ora le saltò addosso, lei gridò.
"Oh, scusami. Io non so... Non lo faccio più" si scusò lui. La rossa volle credergli e continuò a stargli vicino, ma rimase sospettosa.

Poco più in là Draco, aveva visto la scena. Il ragazzo era palesemente ubriaco o qualcosa di peggio, così tirò fuori la bacchetta e fece un'altra cosa su cui non avrebbe mai scommesso: scrisse a Potter.

Vieni subito in sala comune Corvonero.
La Weasley potrebbe finire male.
Draco Malfoy

Quando Harry ricevette il gufo di carta, era in sala comune dei Grifondoro a leggere un libro di cui non gli interessava niente. Aspettava che Ron tornasse dalla ronda per parlare con lui. Era una settimana che non si parlavano. Ma appena lesse il gufo, decise che avrebbe parlato con Ron la mattina dopo.
Perché Malfoy gli aveva scritto? Perché non si stava occupando lui di Ginny? Ma voleva veramente saperlo? Corse in camera a prendere il mantello dell'Invisibilità. Per fortuna non c'era nessuno. Così, aprì il baule di Ron e guardò la mappa del Malandrino. Giusto per assicurarsi che non fosse una trappola. Malfoy era sul confine della sala comune dei Corvonero. Dentro la sala comune (di dimensioni più grandi del solito, notò Harry) c'erano un sacco di puntini. Cercò velocemente Ginny e vide il suo puntino vicino a quello di Corner. Merlino! Allora Ron non lo aveva detto solo per farlo arrabbiare.
Corse per il corridoio, nascosto dal mantello. La torre dei Corvonero era proprio dall'altra parte del castello. Incontrò due prefetti che facevano la ronda. Per fortuna non erano né Ron né Hermione.
Quando arrivò davanti alla porta senza maniglia dei Corvonero, vide Malfoy che stava in mezzo per non far chiudere la porta. Si tolse il mantello prima di avvicinarsi. "Ce ne hai messo di tempo!" lo salutò Malfoy.
"Che fai lì in mezzo?" gli chiese e il biondo sbuffò.
"Cerco di non far chiudere la porta. Quei cavolo di indovinelli sono tremendi!" Harry annuì.
"Che è successo?" chiese mentre si facevano largo tra le persone.
"Penso che qualcuno abbia dato qualcosa di forte a Corner e che prima di sera salti addosso alla Weasley. Non so se hanno dato qualcosa anche a lei, ma non lo escluderei..." Harry dovette trattenersi per non correre.
"E perché hai chiamato me?" gli chiese, senza riuscire a stare zitto. Malfoy si fermò, si voltò e lo guardò stranito.
"Volevi che la lasciassi a Corner?" Harry scosse una mano e poco dopo trovarono Ginny. Malfoy si dileguò, restando in disparte, ma controllando la situazione. Harry prese per mano la rossa e la tirò verso di sé.
"Harry!" esclamò lei, quando lo vide.. Harry era sereno.
"Vieni, andiamo via" le disse. Lei non oppose resistenza: forse non era tutto perduto.

Ritorno a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora