75. La battaglia di neve

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Aveva iniziato a nevicare prima di pranzo. Nel primo pomeriggio, il cortile era coperto da almeno quindici centimetri di neve e decine di ragazzini erano nel piazzale davanti all'ingresso a tirare palle di neve.
Ginny, Camille e Astoria si erano ben coperte ed erano pronte a uscire per rendere difficile la vittoria ai piccoli nanerottoli. Camille rideva divertita mentre si nascondeva con Ginny dietro una delle statue.
Una manciata di neve volò poco lontano da loro e la rossa scappò via con due palle di notevole dimensione. Tornò ridacchiando informando l'amica di aver colpito almeno uno degli avversari. Quando arrivò anche Astoria, Camille stava preparando altre palle di neve con la bacchetta.
"Stanno passando quelli del settimo anno" disse la biondina Serpeverde.
Ginny non se lo fece ripetere due volte: aveva preparato almeno sei palle. E altre ancora erano vicino a Camille.
Scambiò uno sguardo con l'amica e poi uscirono tutte e due insieme, ai lati opposti della statua. La rossa colpì a caso: un ragazzo Tassorosso e due Corvonero. (Non sapeva chi fossero, visto che erano tutti bardati, ma gli stemmi sui mantelli e i colori delle case parlavano per loro.) Ma poi venne colpita da qualcuno, mentre si girava.
Colpita alle spalle! Inciampò e cadde, sempre ridendo. Un Serpeverde si avvicinò a lei e riconobbe Derrick, il compagno di calderone.
"Stai bene?" le chiese e la rossa rise.
"Sì, sì sto bene" rispose, ancora ridendo.
Lui sospirò e l'aiutò ad alzarsi. Quattro ragazzini del terzo anno si avvicinarono carichi di neve e Ginny fece cenno al Serpeverde di scappare. Si rifugiarono dietro la statua di prima. Dietro c'era ancora Astoria che si strofinava le mani sul viso nel tentativo di scaldarlo.
"Mike!"
Ginny vide le guance della ragazza farsi rosa acceso.
"Oh, ciao Astoria", lui rise mentre si scuoteva dal mantello la neve.
La Serpeverde si girò verso Ginny e lei alzò un sopracciglio con intenzione: alla tosta Astoria piaceva Mike? Sorrise compiaciuta. Non era riuscita a farlo mettere con Luna (perché Luna aveva detto di no, Mike non sapeva niente dei suoi piani), ma Astoria era già cotta a puntino.
Si sporse verso il cortile e vide Camille dietro la fontana. Corse per raggiungerla. Quando si sedette vicino a lei gli fece notare i due ragazzi, che non si erano accorti che lei se ne fosse andata.
"Chi è? Non lo riconosco da qui" chiese la giovane strega.
"Derrick."
"Oh. Mike? Allora Astoria potrebbe svenire da un momento all'altro. È uno dei pochi che non ci prova con lei. E lei ci muore dietro" disse e Ginny ghignò.
"Davvero?" Tirò fuori la bacchetta e la puntò, senza farsi vedere, verso di loro. Fece cadere dall'alto un po' di neve proprio sulla testa di Astoria. Che rimase di sale, rabbrividì e scosse il mantello. Derrick si avvicinò e l'aiutò a far cadere la neve.
La ragazza si spaventò (o qualcosa di simile, erano un po' lontane per capire bene) e fece dei passi indietro, ma inciampò e cadde distesa nella neve, fuori dal riparo della statua. Il ragazzo si avvicinò ancora, le tese la mano e l'aiutò ad alzarsi, ma quando videro arrivare altri ragazzini, Derrick si mise a correre e Astoria, che gli teneva ancora la mano, lo seguì.
Ginny e Camille li videro sparire dietro a una delle siepi. La rossa rimase a bocca aperta e guardò la Serpeverde.
"Dici che è andata bene?" Camille alzò le spalle in risposta.
"Non lo so. Andiamo a vedere?" Il suo sorriso sembrava un ghigno della miglior specie. Piccola Serpeverde. Ma Ginny annuì e corsero, fra le palle di neve che volavano, fino alla siepe.
Quando si affacciarono videro la Serpeverde che allungava una mano sul viso del ragazzo e si avvicinava chiudendo gli occhi. Quando le loro labbra si sfiorarono, Ginny prese la mano di Camille e riscapparono via: la battaglia di neve non era ancora finita!

***

Le prefetto del settimo anno plus (tranne Hermione che era al Ministero), avevano organizzato una riunione per le ragazze in meno di un'ora. Era quasi ora di cena quando finirono e Pansy, alzandosi dalla sedia salutò la Abbott e la Patil e uscì dalla stanza dei prefetti.
Fuori, nel corridoio, poco distante dall'uscita, un ragazzo era appoggiato al muro in attesa. Pansy lo guardò e lo riconobbe. Quando gli passò davanti lo salutò.
"Paciock."
Il ragazzo alzò lo sguardo da terra e le fece un cenno del capo. Il rospo del Grifondoro le saltò vicino. Dovette fare uno sforzo per non fare un passo indietro. "Oscar II?" chiese, guardandolo. Paciock sorrise e scosse la testa.
"No. Cioè sì. Ma non è Oscar II" rispose lui.
"No?" Pansy volse lo sguardo in basso. Però sembrava proprio Oscar II. Vabbè che i rospi sono tutti uguali.
Il ragazzo si chinò a raccogliere il rospo e disse guardandolo: "È quello che mi hai dato tu. Ma si chiama Wilma".
"Wilma!" La Serpeverde si tappò la bocca con la mano per coprire una risatina. "Mi spiace. Ti giuro che pensavo fosse un maschio!"
Lui alzò una spalla. "Va bene comunque. Anzi, questa non scappa" disse lui.
"Le femmine scappano meno dei maschi?" chiese lei sorridendo.

"Non sempre."
Tutti e due si girarono verso il ragazzo che avanzava dal corridoio. "Ciao Ron" lo salutò Neville. Anche Pansy lo salutò.
Si avvicinò ai due che parlavano a qualche passo dalla porta della stanza dei prefetti. Aveva visto Pansy ridacchiare. Ridacchiare con Neville. Il petto gli fece male.
"Tutto bene?" chiese lei.
Quando le fu vicino le circondò la vita con il braccio in un gesto di possesso e le diede un bacio sulla guancia. "Ora sì". E le sorrise, poi si voltò verso il ragazzo. "Che fai qui, Neville?"

Pansy sbuffò e gli diede uno schiaffetto sul braccio. "Non fare il troll. Sta aspettando la Abbott".
Il viso del rosso si fece più disteso. Geloso? Davvero? Pansy sentì un formicolio nello stomaco. E sorrise. Paciock divenne tutto rosso mentre guardava verso la stanza dei prefetti. "E di cosa parlavate?"
Lei e il Grifondoro parlarono insieme.
"Di niente" disse lei.
"Del rospo" rispose Paciock.
Vide il Grifondoro spalancare gli occhi sorpreso. Non aveva raccontato a Ron del rospo.

Ron si fece più attento. Vide Neville strabuzzare gli occhi e guardare la ragazza con curiosità. Ehi, giù gli occhi!
"Quindi?" Il suo tono si fece più sostenuto.
"Lui non lo sa?" Neville guardò ancora Pansy con uno sguardo sorpreso. Merlino, basta! Guardò la Serpeverde che scosse appena la testa, alzando le spalle. "La tua ragazza mi ha regalato un rospo, l'anno scorso" continuò Neville.
Lei balbettò: "Io non..."
Ron la strinse con la mano che aveva posato prima sul suo fianco per farla tacere.
"Sei la mia ragazza, non discutere almeno su questo. Gli hai fatto un regalo?"

Pansy lo guardò: era la sua ragazza? Oh. Sorrise inconsapevolmente.
Voleva dire che non aveva regalato il rospo, ma lasciò stare.
Tossicchiò, ma Paciock intervenne prima che potesse dire qualunque cosa: "L'anno scorso Carrow uccise il mio rospo. Apposta. Lei me ne ha regalato uno per sostituirlo. Solo che pensava fosse un maschio quando in realtà è una femmina. Ecco Wilma". E gli fece vedere il rospo. Per fortuna anche il rosso tirò indietro la testa quando glielo mise troppo vicino.
Ron si voltò verso di lei. "Gli hai regalato un rospo?" Peccato che non fosse andata così.
"Voi Grifondoro fate sembrare nobile anche un semplice tentativo di corruzione" sbottò.
"Quelle ragazze avrebbero avuto riparo nella stanza delle necessità comunque" disse Paciock e lei alzò le spalle.
"Se me l'avessi detto, mi sarei risparmiata il rospo" disse, sospirando.
Sentì Paciock ridere. E vide il rosso sempre più confuso.

Ma che storia era? E perché lui non la conosceva?
Ron si fece un sacco di domande. Cosa era successo l'anno prima? Quando lui non c'era? Poi Neville venne in suo aiuto e gli spiegò: "Mi ha regalato il rospo chiedendo se alcune ragazze Serpeverde potevano entrare nella stanza delle necessità a nascondersi. Ti ricordi, quando vi ho spiegato come abbiamo gestito la stanza delle necessità per nasconderci dai Carrow?" Ron annuì. E guardò Pansy, che abbassò gli occhi.
"Non è stato facile neanche per noi" ammise, sottovoce. Poi lei voltò lo sguardo verso la stanza dei prefetti e disse: "Sta arrivando la Abbott, andiamo", lo prese per un braccio e lo trascinò via.

***

"Dovresti andare in infermeria."
Hermione la guardava con rimprovero, mentre aspettavano in sala comune che arrivasse l'ora di cena.
"È solo un raffreddore!" Ginny starnutì ancora.
Effettivamente si sentiva un po' stanca. Ma che diamine, quella sera ci sarebbe stata una festa e lei voleva andarci con Harry. Voleva ballare stretta a lui. Ed era una festa esclusiva, suo fratello non ci sarebbe stato, così non avrebbe osservato tutto quello che faceva e non l'avrebbe guardata tutto il tempo con lo sguardo truce.
Avrebbe dovuto chiedere a Pansy di tenerlo impegnato comunque, quella sera, per evitare, pensò sorridendo. Starnutì ancora e si soffiò il naso.
Ok, forse avrebbe potuto prendere una pozione curativa. Mica poteva andare alla festa con il naso che colava, no? Hermione continuava a guardarla.
"Puoi darmi qualcosa tu?" chiese alla riccia.
"Non ti darò niente. Non sono un medimago né un'infermiera" ribattè Hermione.
Ginny sbuffò. "Come sei noiosa..." Si guardò intorno: a chi avrebbe potuto chiedere?
"Mettiti a letto, almeno. Ti porto qualcosa di caldo dalla cucina e vedrai che domani ti sentirai già meglio" continuò l'amica scuotendo la testa come faceva la McGranitt.
Ginny sbuffò ancora. "No, stasera ho da fare con Harry".
La riccia fece schioccare la lingua. "Giocare a palle di neve come i bambini... E sì che sei del settimo anno!" Hermione si alzò mentre la rossa sorrideva guardandola allontanarsi verso la scala del dormitorio femminile.
Raffreddore a parte, era stato un pomeriggio divertentissimo. Le aveva ricordato un po' le vacanze di Natale alla Tana quando tutti tornavano a casa da scuola. Lei si alleava sempre con Charlie perché era uno stratega fantastico e chiunque stesse con lui vinceva sempre.
Starnutì ancora. Merlino! Vide arrivare Harry insieme a Ron e unendosi a loro, si incamminarono verso la sala grande.
"Tu sapevi che Pansy aveva regalato un rospo a Neville?" le chiese Ron. Ginny annuì. Si ricordava qualcosa del genere.
"Sì. L'anno scorso, giusto? Ma non ricordo bene..."
Harry la guardò sorridendo. Poi si avvicinò al suo orecchio e sussurrò: "È più di un'ora che va avanti con questa storia... è geloso". E ridacchiò.

"Sei geloso di Neville?" gli chiese sua sorella con quella voce nasale dovuta al raffreddore. Se non fosse stato così pensieroso l'avrebbe presa in giro di sicuro.
Ron si voltò con sguardo truce verso Harry. Poteva evitare di farsi ridere dietro?
Sbuffò e sorrise malignamente. "Non dovrei, giusto. Se non è geloso Harry..." E allungò il passo verso la sala grande.

Harry si immobilizzò. "Che intendeva?" le chiese.
Ginny alzò le spalle. "Non lo so. Penso ti prendesse in giro" rispose.
Il moro pensò di dover prestare più attenzione ma, in quel momento, lasciò perdere.
"Certo che hai un bel raffreddore" le disse.
Lei sorrise prima di rispondere: "È stato bellissimo, oggi. Posso tenermi il raffreddore per qualche giorno, in compenso".
Anche Harry sorrise. La circondò con un braccio e le posò un bacio sulla testa.
"Forse stasera non dovremmo andare..." Non poté neanche finire la frase che lei lo interruppe quando capì quello che voleva dire.
"Non tirarti indietro Potter! Mi hai promesso un lento e almeno un lento balleremo!"
E sorridendo scappò via anche lei. Harry rimase lì a guardarla.
E lì lo trovò Hermione quando scese per andare a cena.

"Harry, tutto bene?"
Hermione guardava l'amico che fissava il corridoio (senza vederlo, ipotizzò).
Lui si girò verso di lei e le rispose: "Sì, sì".
Si incamminarono insieme verso la sala grande. "Com'è andata oggi?" le chiese lui. Anche se erano andati nello stesso posto, non si erano visti per niente.
"Oh, bene. Kingsley mi ha fatto una proposta interessante"

Harry si voltò verso di lei, bloccandosi. "Riguardo cosa?"
Cosa le aveva offerto Kingsley? Lui voleva diventare un Auror e stava facendo tutta quella gavetta al Ministero, non è che Hermione aveva trovato la maniera di...
Lei divenne rossa e si guardò intorno prima di abbassare la voce.
"Per il C.R.E.P.A. ma non dirlo a nessuno, ok?" Harry sospirò sollevato.
"Certo, non preoccuparti."

***

Ginny si sedette vicino a Pansy sulla panca dei Serpeverde. Salutò anche la Greengrass, Malfoy e Zabini.
"Hai qualcosa da darmi per il raffreddore?" le chiese e Pansy si girò verso di lei.
"Io?" chiese, stupita.
"Sì, voi Serpeverde non siete dei geni con le pozioni? Avrete qualcosa! Cosa prendete per il raffreddore?" chiese rivolta verso il quartetto.
Tutti e quattro risposero in coro: "Latte caldo e Firewhisky!" Ginny li guardò uno per uno. Davvero? Pansy annuì.
"Ok. E se non mi piacesse il latte?" Zabini ridacchiò.
"Doppio Firewhisky!" E annuì verso Malfoy, cercando approvazione. Malfoy non aveva una gran bella faccia, ma lo nascondeva bene come al solito.
Vide la Greengrass lanciare uno sguardo a Zabini che se l'avesse lanciato a lei, Ginny si sarebbe spaventata. Pansy scosse la testa.
"Non funziona così" dichiarò.
Zabini mise mano sotto al tavolo e quando la riportò su appoggiò una bottiglia vicino a lei e disse: "Si può sempre provare".  Alzò una spalla e ignorò deliberatamente la bionda vicino a Pansy. Il moro versò in un bicchierone il liquido ambrato. Ginny lo guardò: voleva andare alla festa, voleva ballare con Harry. Lo prese senza pensarci più e lo bevve tutto d'un fiato.
"Ginny!" La mora le tolse il bicchiere di mano, ma lei lo aveva quasi finito. "Non così, lo sai. Hai mangiato almeno qualcosa?"
"Certo" mentì lei. Cosa avrebbe mai potuto farle? Era solo un bicchiere. Ok, un bicchiere bello pieno. E bello grosso.
"Sei andata a fare a palle di neve anche tu?" le chiese e Ginny annuì. Si sentiva già meglio. O tentava di convincersi? "Anche Astoria e Camille sono tornate bagnate zuppe. Daphne le ha asciugate con un incantesimo quando sono entrate in sala comune".
La bionda annuì mentre aggiungeva: "Ridevano come oche. Neanche i primini erano in quello stato!"
La rossa rise. Ma poi immaginò che se avesse pensato anche lei ad asciugarsi, ora non si sarebbe trovata in quella situazione.
"Torno al tavolo. Ci vediamo dopo" li salutò alzandosi.
Mentre attraversava la sala grande, però, si sentì strana.
Prima di arrivare al tavolo dei Grifondoro la rossa svenne in mezzo alla sala grande. La prima persona che le fu vicino fu Pansy, preoccupatissima.


Immagine in alto: https://harrypotter.fandom.com/it/wiki/Rospo_calamita

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