1 capitolo

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APRILE

Una forte luce mi accecò per qualche secondo e mi sentì il petto pesante.
Cosa stava succedendo? Cosa mi stava accadendo?
Sentì delle braccia avvolgersi intorno al mio corpo e mi svegliai di scatto alzandomi a sedere sul letto freddo.
"Calmati! E' tutto a posto" mi sussurrò Chris all'orecchio.
Non riuscivo a smettere di affannarmi a respirare, ed ogni gesto mi sembrava rallentato, ogni parola troppo pesante da pronunciare.
"Cos'è successo?"
Sentivo le gocce di sudore bagnarmi il volto e il caldo delle mie guance arrossate..un vuoto mi prese la mente quando cercai di ricordare.
Oltre a quella luce però non ricordavo nulla, forse era stato un incubo, non trovavo risposta e mi affrettavo a cercarla dentro i miei ricordi.
Nulla, non ricordavo nulla nemmeno del giorno procedente, il vuoto ormai aveva assediato i miei pensieri impossessandosene velocemente.
"Io non lo so. Ti ho sentito urlare nel tuo letto. Ho provato più volte a sfondare la porta ma era chiusa a chiave..Sono entrato dopo un bel po' e tu..beh tu stavi urlando nel sonno" la voce del mio amico tremava e potevo sentire la sua preoccupazione raggirarsi sulla pelle.
Volevo chiedergli cosa fosse successo il giorno prima, volevo chiedergli perché mi sentivo cosi..volevo chiedergli cosi tante cose ma semplicemente mi mancava la forza.
Mi lasciai cadere dietro di me sul morbido letto e mi addormentai mentre le sue braccia ancora piene di paura mi cullavano.

OTTOBRE

"Io esco!" urlò Chris sbattendo la porta di casa alle sue spalle.
Da quella strana notte erano passati molti mesi ma giorno dopo giorno mi interrogavo su cosa fosse successo, Chris insisteva sul dire che non era nulla e che non dovevo preoccuparmene ma sapevo che non era cosi.
Ancora adesso non ricordo nulla del giorno passato prima di quella notte, la luce che vidi continuo a sognarla notte dopo notte e mi prende un senso di vuoto e smarrimento.
Mi alzai con stanchezza e dopo una breve colazione mi trascinai verso il bagno per farmi una doccia rinfrescante.
Dovetti riordinare tutta la casa perché quella sera sarebbe venuto un ragazzo che aveva intenzione di affittare la stanza che Brian aveva lasciato.
Chris, io e Brian vivevamo insieme per poter dividere le spese e pagare meno, già la retta del college era elevata e pagarsi l'affitto di un appartamento da soli era impensabile.
Chris e Brian erano migliori amici, io li avevo conosciuti a lezione di economia e mi avevano offerto di vivere con loro dato che le spese erano troppo elevate anche divise in due.
Non avevo dove andare e dalla casa di mia mamma al college c'era ben un ora di pullman cosi accettai immediatamente l'offerta.
Brian veniva da Exeter un paesino a sud dell'Inghilterra mentre Chris da Mullingar credo una cittadina sperduta in Irlanda, si erano conosciuti all'inizio del college ed erano accomunati dal fatto che entrambi provenivano da paesi diversi dall'America per questo spesso erano visti come "stranieri", mi divertivo troppo ad ascoltare l'accento di Chris e spesso lo facevo parlare per ore intere rimanendo ad ascoltare.
Brian aveva avuto dei problemi in famiglia e dovette ritornare a casa finito il primo semestre, cosi eravamo rimasti solo io e Chris e ci serviva un altro coinquilino per le spese.
Finii in fretta le faccende di casa e mi distesi sul divano blu enorme, non sapevo più come passare il tempo, cosi guardando "American Horror Story" senza accorgermene mi ero già addormentata.
"Ma che diavolo fai?" urlò una voce svegliandomi dal sonno pesante.
Alzai la testa notando che ero sdraiata sul tavolo della cucina abbracciando un pacchetto di patatine.
"Non dirmi che è successo ancora" trillò la voce di Chris nella mia testa.
Era ormai qualche mese che soffrivo di sonnambulismo e mi risvegliavo in posti lontani dal mio letto, non ci facevo molto caso ma a Chris sembrava dare molto fastidio.
"Scusami scusami..Mi sono addormentata sul divano..e...." balbettavo delle scuse mentre riponevo il pacchetto di patatine nell'anta dietro a lui.
"Forse dovresti tipo farti consigliare qualche pillola" mi suggerì.
Annuì distrattamente mentre mi dirigevo in salotto pensando ancora a come avevo fatto a ritrovarmi dal nulla in un altra stanza.
"Tra poco arriva il ragazzo" continuò Chris sedendosi accanto a me.
"Allora mi cambio" gli risposi notando la mia maglia nera enorme che arrivava poco più su delle ginocchia che rappresentava il logo dei Guns N' Roses.
Arrivata poco prima della stanza sentii bussare alla porta e senza pensarci essendo a qualche passo la aprii.
Davanti a me sostava un ragazzo alto, una mano portata dietro alla testa in un gesto di imbarazzo e timidezza e l'altra giacente nella tasca dei jeans neri stretti che finivano in All Stars nere.
Un maglietta bianca abbastanza larga era racchiusa da un giacchetto di jeans smanicato che gli arrivava poco sotto al petto.
Aveva una carnagione molto chiara e i suoi occhi azzurri risultavano dalle gote rosse, i capelli erano biondi ma si vedeva che erano tinti perchè sotto spuntavano delle ciocche marroni, ma erano tirati su in una specie di ciuffo bloccati dai dei ray ban neri.
Mi scrutò dalla testa ai piedi restando immobile con un lieve sorrisetto sul volto.
"Piacere Niall" disse portando la mano dalla sua testa verso il mio petto.
"Entra" risposi ignorando il suo gesto e spostandomi verso la porta per farlo entrare.

Ciao ragazze :) Ho iniziato a scrivere questa storia perchè amo il mistero e amo i segreti, questo è solo il primo capitolo e di giorno in giorno ne pubblicherò uno. Spero davvero che vi piaccia e se è cosi vi chiedo di votarlo e commentarlo. Non sarò una di quelle scrittrici che vi assillerà con il votare o con il pubblicizzare la storia, semplicemente se vi piace fatemelo sapere. Grazie mille!

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