CAPITOLO V

545 47 43
                                    

Mentre, tutto concentrato, finiva di versare due tequila negli appositi bicchierini, Hoseok udì una voce familiare rivolgersi a lui.

«Ehi, non sapevo che in questo bar lavorasse un cameriere così sexy, altrimenti sarei venuto più spesso.»

Riconoscendo immediatamente in quelle parole audaci il tono di Jimin, tentò con scarsi risultati di trattenere una risata, decidendo di stare al gioco.

«O beh - rispose sicuro, scrutandolo con un sopracciglio alzato - neanche tu sei niente male! Sei così carino che ti offro uno shot.»

E, mentre lo invitava ad avvicinarsi facendogli segno con l'indice in un gesto volutamente malizioso, entrambi, guardandosi, scoppiarono a ridere.

«Che ci fai qua tutto solo? Non dovevi venire con gli amici di Jungkook?» Domandò il maggiore, non appena riuscì a impedirsi di continuare a ridere.

«Penso stiano arrivando... Anzi, quasi, quasi vado a vedere se sono già fuori! Servici tu, mi raccomando, voglio farteli conoscere! Magari lì in mezzo c'è l'uomo della tua vita»

«Credevo avessimo stabilito che fossi tu l'uomo della mia vita» Controbatté Hoseok, fingendo un'espressione di scandalizzata sorpresa e costringendo l'amico a riversarsi sul bancone, scosso dalle risate.

«Dai, scemo! Ci stanno guardando tutti; smettila di farmi ridere!»

«Ma che ho fatto??»

Concentrando tutte le forze che aveva in corpo al solo obiettivo di controllarsi, Jimin riuscì in qualche modo a smettere di ridere di fronte all'espressione buffamente stranita dell'amico solo dopo qualche istante di dura lotta interiore. Preso un respiro profondo, decise di uscire per controllare se Jungkook fosse arrivato; rivolse quindi un languido e grazioso saluto a Hoseok, per poi allontanarsi verso la pesante porta del locale, che aprì senza troppe difficoltà. Riusciva ancora a sentire la musica proveniente dal locale affievolirsi pian piano, quando vide delinearsi in lontananza l'amichevole figura di Jungkook. Non poté dirsi infelice quando si rese conto che non era solo, ma che ad accompagnarlo c'era proprio il ragazzo che abitava con lui; subito pensò di aver fatto bene a prepararsi con tanta cura: si sentiva particolarmente attraente quella sera e decise in quello stesso istante che non avrebbe sprecato l'occasione per nulla al mondo; Yoongi sarebbe stato suo.

«Ehi! C'è Jimin!» Esclamò entusiasta Jungkook, facendo un ampio gesto di saluto per farsi vedere.

Jimin, che li aveva già notati, si avvicinò al gruppo con la solita ondeggiante camminata che lo contraddistingueva e un sorriso allo stesso tempo affettuoso e audace; si passò istintivamente una mano tra i capelli biondi, scompigliandoli appena.

«Jungkook! Finalmente puntuale - esclamò, accennando uno sguardo complice verso Yoongi, che non sembrò volergli dare la soddisfazione di guardarlo di ricambio - comunque piacere, sono Jimin, spero non vi dia fastidio che mi sia aggiunto a voi...»

«Assolutamente, nessun fastidio, anzi! - intervenne Namjoon senza esitare - Io sono Namjoon e lui è...»

«Noi ci siamo già conosciuti.» Lo interruppe bruscamente Yoongi.

«Ah, mi dovrete poi raccontare come, allora - rispose quello, un po' perplesso, mentre, guardando oltre Jimin, gli si delineava un caldo sorriso sul volto - Oh, guardate, sta arrivando Jin, così le presentazioni saranno ufficialmente complete.»

Jimin si voltò e vide avvicinarsi un bellissimo ragazzo, che difficilmente sarebbe potuto passare inosservato: la sua figura era imponente e la camicia blu che indossava, attillata al punto giusto, metteva in evidenza le due massicce spalle; il viso era invece reso dolce dalle soffici labbra carnose e da due limpidi occhi scuri e profondi. Lo accompagnava un'aurea di perfezione; si sarebbe potuto tranquillamente pensare che fosse un principe.

Collision || BTS #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora