CAPITOLO VIII

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Non avevano idea di quanto tempo fosse passato, ma capirono dal leggero sentore di mal di testa che era il momento giusto per una pausa; si avviarono quindi verso l'uscita, sicuri che cambiare aria non avrebbe che potuto fargli bene. 

Abituati ormai al rigoroso silenzio che caratterizza le aule studio, si sentirono frastornati non appena si ritrovarono immersi nuovamente nel mondo reale: tutto sembrava andare più veloce, quasi come se, in quelle ore, la loro vita fosse stata messa in pausa.

«Potremmo andare a prendere un caffè se ti va, ne ho davvero bisogno.» Esordì Jimin, che, in effetti, aveva un'espressione leggermente stranita.

Jungkook si trovò perfettamente d'accordo; si diressero così verso il bar dell'Università e, mentre ancora stavano attraversando il lungo corridoio, furono costretti a rallentare, fermati dal saluto di un ragazzo che li accolse con un affabile sorriso: era alto, con lunghi capelli castani che arrivavano quasi a coprirgli interamente gli occhi a mandorla.

«Ciao Jungkook! Anche tu in sessione studio intensivo?» Chiese quello con entusiasmo.

«Ciao - rispose l'altro, ricambiando cortesemente il saluto - e sì, stavamo provando a combinare qualcosa con il programma per il corso di Montaggio Video...»

«Tu stavi combinando qualcosa, io mi sono solo fuso il cervello!» Intervenne Jimin, che aveva la buffa espressione di chi, disperato, ride dei suoi guai.

Gli altri due scoppiarono a ridere.

«Posso capirti, davvero. - ridacchiò il ragazzo - Comunque non penso di averti mai visto, piacere, Yugyeom.»

«Piacere, Jimin! È che seguo solo il corso di Montaggio Video, ma studio design, non cinema, per quello non ci siamo mai visti... In ogni caso, parlando di cose più interessanti, noi stavamo pensando di andare a prendere un caffè, vuoi venire?»

«Assolutamente sì, ottima idea!»

Si avviarono quindi insieme verso il Bar e Jimin, rimanendo volontariamente in disparte, osservò attentamente i due che parlavano, o meglio, poté essere testimone di come Yugyeom continuasse a cercare di strappare qualche parola di bocca al timido Jungkook.

Pensò che fossero carini: c'era un certo feeling tra loro. Cercò quindi di intervenire solo se era strettamente necessario per far continuare la conversazione e, quando giunse il momento di separarsi per tornare ognuno alle proprie postazioni di studio, tentò di introdurre il discorso con l'amico, con tono intenzionalmente sbadato.

«Secondo me gli piaci...»

Jungkook reagì con la sua tipica smorfia sorpresa, diventando rosso in un attimo.

«Oddio no, figurati! È solo gentile, sei tu che pensi subito male. Non ti facevo così malizioso!»

«Io? Malizioso? Guarda che mi offendo! Non ho mica detto che vuole chiederti di sposarti, Kookie, solo che secondo me è interessato... - e, lanciando uno sguardo esperto, aggiunse - Fidati.»

Jungkook, non sapendo come reagire, tentò di ridere, ma certo non si sentiva per niente a proprio agio. Il sapere di poter anche solo piacere a qualcuno lo agitava e in più non aveva mai pensato a Yugyeom in quel modo. Situazioni simili gli facevano sempre ricordare che non sapeva quello che voleva, né se lo voleva. Yugyeom sembrava essere un bravo ragazzo ed era bellissimo, su questo non c'erano dubbi, eppure perché piuttosto che essere elettrizzato dalle insinuazioni di Jimin, come ogni altro ragazzo della sua età sarebbe stato, si sentiva terrorizzato? Avrebbe fatto di tutto per liberarsi da quella sensazione di disagio e per fortuna riuscì a focalizzare ogni pensiero sul lavoro che dovevano finire.

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