CAPITOLO XXXVIII

255 41 9
                                    

Quando Jimin mise piede nell'appartamento, Hoseok era da poco rientrato da lavoro.

Si ritrovò la tonica figura dell'amico di fronte, girata di spalle. Non appena si accorse della sua presenza si voltò verso di lui, sorridendogli lievemente.
Quello non era l'abituale benvenuto di Hoseok, anzi, Il suo comportamento era piuttosto insolito. Lo salutò quasi imbarazzato, di contro al tipico entusiasmo, mentre con una mano asciugava distrattamente i morbidi capelli: doveva essere appena uscito dalla doccia. Stando ancora in silenzio, continuò a mettersi la crema, massaggiando con vigore un polpaccio definito.

Se fosse stato un qualsiasi altro giorno, in una qualsiasi altra circostanza, probabilmente Jimin si sarebbe accorto immediatamente della stranezza del comportamento dell'amico, ma la sua testa tornava ancora allo strambo appuntamento da cui era appena tornato.
Si diresse distratto verso la cucina, prese al volo qualcosa da mettere sotto i denti e si rifugiò nella camera che condivideva con Hoseok, lasciandosi cadere sul letto. 

Non era triste; non avrebbe saputo spiegare a parole cosa provasse in quel momento, ma di sicuro non era né rabbia o risentimento, anzi: Yoongi si era dimostrato una persona onesta, sensibile; era felice di averci parlato, di averlo visto per qualche istante senza quella maschera di dura indifferenza che tanto amava portare. 

Deluso: forse era questa la parola più adatta a definire lo stato d'animo in cui si trovava. Non deluso da Yoongi, ma piuttosto da come tutto si era sviluppato. Si sentiva come qualcuno che si fosse lasciato sfuggire dalle mani una grande occasione.

Tuttavia non era incline a piangersi addosso; sapeva che quello non era semplicemente stato il momento giusto: se fosse dovuto succedere, prima o poi, ce ne sarebbe stata l'occasione. Certo era difficile ora come ora far finta di star bene, soprattutto perché si sentiva intristito, amareggiato. Sapeva che quella sensazione non era direttamente causata da come le cose erano andate con Yoongi; il fatto era che quella giornata lo aveva portato a riflettere sulla propria vita sentimentale e, sinceramente, preferiva evitare di pensarci. Non stava male da solo e sapeva divertirsi, ma ogni tanto il desiderio di avere qualcosa di più, qualcuno disposto a stargli accanto nonostante tutto, ad andare oltre e a comprenderlo, lo divorava. 

Sebbene razionalmente sapesse quanto improbabile fosse che tra lui e Yoongi potesse crearsi qualcosa di serio, ammetteva di averci sperato e di essersi illuso. Si chiedeva se sarebbe mai arrivato il tempo per lui di sentirsi davvero amato.

Prese il cuscino e vi nascose la testa sotto, come per soffocare quei pensieri. In quel momento entrò nella stanza Hoseok, che si fermò a guardarlo; aveva un'espressione tra il perplesso e il preoccupato, resa forse leggermente buffa dai capelli ancora scompigliati.

«Cosa succede? Qualcosa che non va?» Chiese, già in allarme per l'amico. 

Non aveva intenzione di confessargli quello che aveva saputo da Seokjin, non intendeva metterlo ulteriormente a disagio; voleva semplicemente che fosse consapevole che era lì per lui, come sempre, nonostante tutto. Voleva che fosse lui stesso, nel caso in cui lo avesse desiderato, a confessargli di essere uscito con Yoongi; sperava che non si sentisse giudicato, ma che, con lui, sapesse che poteva sentirsi totalmente libero.

Vedendo che l'altro non rispondeva, probabilmente perché non aveva neanche sentito rintanato com'era sotto quel cuscino, decise di avvicinarsi e si sedette a un capo del letto, discreto. Gli accarezzò delicato la gamba, per richiamarne con dolcezza l'attenzione e riuscì ben presto nel suo intento: Jimin spostò il cuscino, alzò a malapena il capo e lo guardò confuso.

«Scusa Hobi, non ti ho sentito entrare - disse, facendo ricadere la testa all'indietro - hai bisogno di qualcosa?"

«No, io non ho bisogno di nulla... e tu? Sei sicuro di stare bene?»

Gli rivolse la domanda continuando a coccolarlo teneramente; era come se sentisse che Jimin aveva bisogno di lui, del suo conforto. L'altro lo guardò, intenerito da quelle premure.

«Tutto a posto! Ho solo un po' di mal di testa... sai, stare tutto il giorno al computer per quello stupido esame non è il massimo» Mentì, sorridendo per celare l'imbarazzo che quella bugia gli creava.

«Hai studiato, oggi?» Chiese Hoseok, che già conosceva la risposta.

L'altro fece rapidamente un cenno positivo e, non riuscendo a sostenere lo sguardo preoccupato dell'amico che sembrava rinfacciargli le sue bugie, tornò sotto la protezione del cuscino.

Non voleva dire a Hoseok dell'appuntamento. Non aveva alcun senso dirglielo, dal momento che tanto non ce ne sarebbe mai stato un secondo. Conosceva il suo carattere e l'opinione che aveva di Yoongi e, nonostante lo facesse star male tenergli nascosto qualcosa, preferiva evitare di raccontargli l'accaduto. Anche se era dannatamente difficile rinunciare al suo appoggio e la tentazione di rivelargli tutto e di farsi consolare era grande. Fare a meno delle sue parole di conforto, del suo sorriso luminoso, di un suo abbraccio, era terribile, ma non aveva intenzione di farlo preoccupare per nulla; si sarebbe rivelato senz'altro più complicato dare spiegazioni su come tutto fosse potuto succedere che risolvere quella tristezza passeggera.

Hoseok non si mosse per qualche minuto, continuando a coccolarlo. Non sapeva cosa fosse accaduto e non pretendeva di scoprirlo; desiderava solo far sapere a Jimin che poteva sempre e in ogni caso contare su di lui.

Capì che era il caso di andarsene e, dopo essersi delicatamente alzato, prima di richiudere la porta, non riuscì a trattenersi dal domandargli qualcosa che gli premeva sul cuore da quando aveva parlato con Seokjin.

«Jimin, tu lo sai che io sono sempre qua per te, vero?»

«Certo, Hobi, lo so - rispose l'altro, alzandosi appena per guardarlo negli occhi - e tu lo sai che ti adoro, vero?»

Hoseok non rispose; sorrise, ora più tranquillo e sollevato, e chiuse la porta alle sue spalle.  Sperava solo che quel mal di testa improvviso non fosse colpa di Yoongi; poteva facilmente dimenticare il suo essere maleducato, i suoi atteggiamenti scontrosi e mille altri difetti che neanche ricordava, ma se mai avesse scoperto che stava facendo star male Jimin non ci avrebbe più visto dalla rabbia.











Speriamo che la storia vi stia piacendo! 😊Lasciate tanti commenti che siamo curiose di sapere che ne pensate e se vi va votate mettendo una stellina⭐️! 😚💕    

Speriamo che la storia vi stia piacendo! 😊Lasciate tanti commenti che siamo curiose di sapere che ne pensate e se vi va votate mettendo una stellina⭐️! 😚💕    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Collision || BTS #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora