CAPITOLO XLIV

231 46 20
                                    

Avendo trovato il cancello aperto, Jimin era già sul pianerottolo, dove bussò alla porta di Jungkook. 

Era ancora esaltato per ciò che aveva visto e ansioso più che mai di poterlo raccontare a qualcuno. Una sorta di insolita frenesia lo teneva in pugno: davvero Hoseok usciva con qualcuno? Qualcuno di così bello, particolare e raffinato, oltretutto. 

Si sentiva pervadere dall'emozione quasi come se lo riguardasse direttamente. Non aveva mai visto Hobi uscire con nessuno nel corso di quei mesi, non era riuscito a fargli ammettere neanche l'esistenza di un piccolo flirt, nonostante tutti gli sforzi di fargli confessare anche ciò che non esisteva affatto, e ora, inaspettatamente, aveva visto il ragazzo più dolce del mondo arrivare a casa loro chiaramente innamorato perso di lui. Sentiva il cuore riempirsi di speranza; Hobi meritava una ragazzo simile, era così felice di vederlo amato. 

Fu interrotto nelle proprie fantasie dai due grandi occhi neri di Jungkook che facevano capolino dalla porta.

«Uh, Jimin! Sei arrivato, finalmente - lo salutò, guardandolo con un'aria divertita di rimprovero - Su, entra, ho comprato qualche tonnellata di dolci e Yoongi non collabora per nulla.»

«Sono orribili, Jungkook - si difese subito quello - solo tu puoi riuscire a ingurgitare robe come "Pralline al cioccolato bianco e cannella"» Disse, leggendo disgustato l'etichetta di una delle miriadi di confezioni sparse sul tavolo.

Jimin li guardò divertito e, nonostante non avesse neanche ancora avuto il tempo di togliersi il cappotto, annunciò entusiasta ai due ragazzi quella che a lui pareva la più grandiosa delle notizie.

«Um, buona la cannella. Ma giuro che ho un ottimo motivo per aver fatto tardi, questa volta.»

«Immagino - lo interruppe Jungkook, guardandolo spiritoso - non trovavi la sciarpa che si abbina meglio alle scarpe, vero?»

L'altro lo osservò indispettito, facendo una dolce smorfia offesa, ma, troppo entusiasta per prendersela davvero, non diede peso alla frecciatina.

«No, è una cosa molto, molto più importante dell'abbinamento sciarpa scarpe, te lo assicuro.»

Jungkook finse un'aria di estrema sorpresa, spalancando i grandi occhi neri e aprendo leggermente la bocca.

Yoongi, vedendolo, non riuscì a fare a meno di ridire; era davvero un idiota quando si metteva d'impegno.

«È inutile che ridiate tanto, ma se non vi importa non fa niente. Avevo lo scoop del secolo a portata di mano e voi ve lo perderete.»

Disse il ragazzo, ostinato, lasciandosi andare mollemente sul divano e fingendo di concentrarsi sul cellulare per ignorarli intenzionalmente.

Yoongi non diede peso alle sue parole; si voltò e andò a prepararsi un caffè: certo, venire a scoprire qualche pettegolezzo poteva essere un passatempo carino, ma nulla gli interessava tanto da portarlo ad assecondare i capricci di qualcuno. 

Jungkook, invece, iniziò a stuzzicarlo continuando a prenderlo in giro.

A quel punto Jimin, capendo che quella non era la tattica più adatta per catturare l'attenzione di quei due ingrati, provò a cambiare strategia.

"Riguarda Hoseok.» Ammise, forse più speranzoso di suscitare una reazione di quanto fosse realmente convinto di riuscirci.

Yoongi sentì improvvisamente le mani farsi scivolose, per un attimo la tazzina non gli cadde a terra. Percepì un fastidioso nodo formarsi all'altezza della gola, un goccia di sudore scendergli da una tempia. Il solo nome di quel ragazzo lo faceva sprofondare in un'altra dimensione, una realtà parallela in cui esisteva solo lui, abbandonato ad affrontare quella marea di sentimenti incontrollata e incontrollabile che gli provocava.

Collision || BTS #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora