Hoseok si passò una mano tra i capelli lisci e, avvicinandosi allo specchio per osservare meglio il proprio riflesso, divise la morbida frangia in due ciocche che lasciavano intravedere a malapena l'ampia fronte. Si sfiorò delicatamente un labbro per sfumare il leggero tocco colorato del burro cacao con il polpastrello. A lavoro compiuto, si ammirò moderatamente soddisfatto, studiando con analitica severità il proprio riflesso, in cerca di una qualche imperfezione nel trucco che desiderava assolutamente evitare. Fu la candida voce di Jimin a farlo risorgere da quella ipnotica contemplazione.
«Hoseok! Stai da Dio, non sembri neanche tu!»
L'altro lo guardò, confuso, forse un po' offeso.
«Beh, non so se sia esattamente un complimento, però... Grazie?»
Jimin gli rivolse uno sguardo affettuoso, accompagnandolo con quel suo sorriso luminoso in grado di riappacificare ogni animo; cercò di spiegarsi.
«Non fare lo scemo! Sai quel che voglio dire: di solito ti vesti diversamente, invece stasera sei una bomba di eleganza, per quello sono stupito.»
In effetti aveva ragione: Hoseok aveva sempre amato vestirsi a seconda del suo umore e, così, capitava spesso che si ritrovasse addosso capi che lui stesso avrebbe definito piuttosto originali. Questa sera, però, dopo settimane di lavoro, aveva finalmente la possibilità di andare a ballare e gli piaceva l'idea di apparire impeccabile. Per questo, contrariamente alle sue abitudini, aveva puntato su un abbinamento più classico: un dolcevita nero, leggermente ampio sulle maniche, e dei pantaloni grigi, stretti alla vita da una classica cintura nera dai dettagli argento.
«Sì - rispose, rivolgendosi all'amico - questa sera mi sento... raffinato? Elegante? Non lo so, in ogni caso mi dimenticherò di queste parole non appena sentirò la musica; ho intenzione di ballare fino a non sentire più le gambe! Non oso immaginare quando potrò di nuovo avere un sabato sera libero.»
Jimin lo squadrò e, dopo avergli lanciato un'occhiata compiaciuta come ad approvare quelle parole, gli chiese se fosse pronto: Jungkook gli aveva appena scritto che loro erano già là.
«Sì, ci sono. - rispose con un cenno di sorpresa nella voce - non sapevo ci fossero anche Jungkook e gli altri, beh, anche meglio!»
E, dopo aver preso la giacca di pelle nera poggiata sulla sedia, raggiunse l'amico che lo aspettava già sul pianerottolo.
ϟ
Jimin era a un tempo elettrizzato e spaventato da quella serata. Dopo quello che era successo con Yoongi sembrava aver perso tutta la sfrontatezza che prima lo aveva portato ad agire. Era come se l'attimo utile fosse stato ormai perso e il ricordo di lui che, imbarazzato, si dileguava dall'appartamento sotto lo sguardo di Seokjin non lo aiutava a sentirsi più sicuro. In ogni caso l'idea fossero in discoteca lo rassicurava: se poteva ballare, aveva un vantaggio.
Non appena misero piede dentro la sala, Jimin scorse Jungkook all'altro capo dell'ampia stanza e, subito, al suo fianco, vide Yoongi e Seokjin. Si bloccò di colpo e fece come per tornare indietro. Hoseok lo notò, stupito.
«Che fai? Vuoi già andartene? Non mi hai neanche concesso un ballo!»
L'altro, non riuscendo a ridere della battuta, cercò di spiegarsi, anche se era evidentemente agitato.
«No... è che c'è Yoongi e, boh, non mi aspettavo di vederlo subito. - dopo una breve pausa, continuò - Sì, okay, potevo immaginarlo, ma non mi va proprio di andare subito là, in più c'è anche Jin... Ti prego: facciamo un giro.»
Hoseok, non capendo davvero il motivo di tanta apprensione, decise in ogni caso di accontentare l'amico e, come se nulla fosse, si voltò in direzione del banco dei cocktail.
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Collision || BTS #Wattys2019
Fanfiction[Yoonminseok ◦ Taekook] "La vita è ironica, crudele, a volte, perché ti prende e ti capovolge ed è tanto più spietata perché lo fa servendosi di sentimenti irrazionali, inaspettati, incontrollati, che arrivano senza essere richiesti e riescono a far...