Hoseok si passò una mano tra i capelli fini con l'intento di scompigliarli; non voleva dare l'impressione di essere troppo elegante. Prima di uscire dal bagno, controllò per l'ennesima volta la propria immagine nello specchio: sì, sembrava che potesse andare.
«Bah - pensò, mentre un senso di insoddisfazione si insinuava infido in lui - ci ho già riflettuto fin troppo per i miei gusti.»
Come a sancire i propri pensieri, si voltò, dando le spalle allo specchio e uscì. In salotto, disteso sul divano, c'era Jimin ad attenderlo con una certa impazienza.
«Ce l'hai fatta! È tre ore che sei chiuso là dentro, meno male che non ti importava! - e, dopo averlo scrutato da capo a piedi, continuò - uh, vedo che hai optato per un look "non ci ho messo affatto tre ore a prepararmi anche se ci ho messo tre ore a prepararmi", sei proprio in un bel casino.»
Hoseok cambiò all'istante espressione, sbattendo le palpebre leggermente offeso; anche se non lo avrebbe mai ammesso, quelle parole lo avevano colpito proprio perché temeva potessero contenere un certo grado di verità.
«Madonna quanto esageri sempre, sei insopportabile. Se non sembra che ci abbia messo tre ore a prepararmi è perché in effetti è così. E poi cosa rompi le palle, che tu impieghi di più solo a uscire dagli spogliatoi dopo lezione!»
Jimin lo guardò beffardo, mentre sgranocchiava divertito una patatina.
«Quanto ti scaldi, per così poco, poi! Questo Daniel ti mette proprio in agitazione, ma devi stare tranquillo: ho visto come ti mangiava con gli occhi l'altro giorno al bar, non hai assolutamente nulla da temere. Anzi, sinceramente sono sorpreso che abbia lasciato passare così tanto tempo per muoversi a invitarti a uscire.»
«Beh, un settimana... non è poi così tanto tempo, no? E comunque ho accettato di uscirci solo per curiosità e per prendermi una... rivincita? Non so bene come spiegarlo, in ogni caso non è come la vedi tu.»
Jimin non rispose, se non sorridendo insinuante: i dubbi che Hobi stava manifestando erano un chiaro segnale che Daniel non gli era di certo indifferente, nonostante tentasse di convincersi del contrario. Non continuò a stuzzicarlo, pensando che non fosse il caso di metterlo troppo sulla difensiva.
«No, è normale, direi. Solo che sembrava tanto impaziente di passare del tempo insieme, così tanto che avrei giurato ti avrebbe scritto subito il giorno dopo, ma avrà avuto le sue ragioni, immagino.»
Hoseok non rispose, rimanendo pensieroso, mentre, con lo sguardo rivolto verso il nulla, sembrava cercare le risposte alle sue stesse domande.
Jimin si ritrovò a osservarlo, rimanendo piacevolmente sconvolto da quell'immagine; era la prima volta, da quando lo conosceva, che vedeva Hoseok agitato per un appuntamento. Poteva sembrare una sciocchezza, ma quella circostanza gli riempì il cuore di tenerezza, tanto da non riuscire a trattenersi.
«Aaaaah! - urlò, incapace di gestire quell'ondata di emozioni - Hobi! Hobi pronto per uscire con un ragazzo per cui è cotto da tempi memorabili, non vedevo l'ora che succedesse! Doveva arrivare Daniel dall'altra parte del mondo per accontentarmi, ma finalmente ce l'abbiamo fatta!»
E, mentre ancora parlava, gli corse incontro per arrivare a stringerlo forte in un abbraccio. Hoseok alzò gli occhi al cielo, non riuscendo comunque a impedirsi di abbracciarlo a sua volta.
«Jimin, a parte che se continui così mi stritoli e manco ci arrivo vivo per l'aperitivo con Daniel. E poi ti pare il caso? Sembriamo due ragazzine del liceo al primo appuntamento.»
ϟ
Hoseok si accomodò su una delle due sedie di legno affiancate al tavolo; aspettando che l'altro si sedesse a sua volta, gettò un'occhiata intorno, distrattamente curioso. Senza neanche rendersene conto, si ritrovò a tenere il ritmo della musica che, con un po' di difficoltà, riusciva a percepire sopra il rumore diffuso delle chiacchiere.
In un attimo il cameriere fu al tavolo; non dovettero attende più di qualche minuto perché gli portasse le rispettive ordinazioni.
«Vuoi davvero farmi credere che ancora non bevi alcolici?» Gli domandò spiritoso, indicando l'analcolico di fronte a lui e ponendo di fianco a quello un bicchiere vuoto mentre un brillante sorriso andava a illuminargli il volto.
«A dire il vero ho imparato ad apprezzare di più l'alcol, ma cerco di non apprezzarlo troppo. Preferisco rimanere cauto.»
«E per quale motivo? - lo incalzò, alzando malizioso un sopracciglio e versando del vino nel calice che lui stesso gli aveva offerto - hai forse paura di dire qualcosa che non dovresti? In vino veritas...»
Hoseok sorrise, inumidendo con un lento movimento involontario le proprie labbra.
«No, più di quello che potrei dire è rischioso quello che potrei fare: non vorrei dovermi far portare a casa prima del dovuto.»
Daniel scoppiò a ridere, poggiando con naturalezza la mano sulla sua; lasciò che il loro occhi si incrociassero per un istante. Hoseok deglutì; dannazione: era un po' troppo bello.
«Beh, magari, tra qualche anno, quando ci rincontreremo di nuovo, avrai imparato anche a reggerlo! Ma nel frattempo dimmi: quali altre cose hai imparato? Cosa hai fatto in questi anni? Cosa è capitato all' Hoseok che ho conosciuto? È davvero da un'eternità che non ci vediamo e se penso a tutte le cose che potrebbero essere successe credo che non basterebbero dieci di queste uscite per sapere tutto.»
«Hai troppe aspettative, a dire il vero - confessò, sfilando la propria mano da quel contatto per spostarsi una ciocca che gli cadeva ribelle sugli occhi - sono sempre io, più o meno: voglio sempre diventare un ballerino, solo che ora ho dovuto trovare un modo per mantenermi e così, come sai, lavoro in un bar. Sono finito in Italia per caso, un'occasione di uno scambio culturale colta al volo, probabilmente per sfuggire alla noia della Corea o semplicemente perché non avevo molto di meglio da fare. Per il resto sono sempre Hoseok, forse solo leggermente meno sciocco. E tu, invece, sei sempre il solito Daniel?»
«Sicuro che sia tutto qui? - Chiese, ignorando la domanda - Non c'è davvero altro che pensi io debba sapere?»
«Cosa intendi?» Hoseok lo guardò dubbioso, alzando d'istinto un sopracciglio.
«Non so, mi sembra un po' poco per quasi cinque anni. Niente riguardo fidanzati, amicizie, coinquilini...?»
«Mi stai chiedendo se ci sia qualcosa tra me e Jimin?» Domandò, ridacchiando soddisfatto per l'interesse che quello mostrava.
«Non è una domanda lecita?»
«Più che altro mi sorprende che tu te lo sia chiesto, tutto qua: comunque no, siamo solo amici.»
E, finendo di parlare, sorseggiò un po' di quel vino che l'altro gli aveva versato.
«Vederti bere vino rosso è qualcosa di molto sensuale, Hoseok. Sono felice tu abbia smesso di essere astemio.»
Speriamo che la storia vi stia piacendo! 😊Lasciate tanti commenti che siamo curiose di sapere che ne pensate e se vi va votate mettendo una stellina⭐️! 😚💕
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Collision || BTS #Wattys2019
Fanfiction[Yoonminseok ◦ Taekook] "La vita è ironica, crudele, a volte, perché ti prende e ti capovolge ed è tanto più spietata perché lo fa servendosi di sentimenti irrazionali, inaspettati, incontrollati, che arrivano senza essere richiesti e riescono a far...