CAPITOLO XXXII

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Hoseok slegò il grembiule che teneva stretto in vita; finalmente aveva finito il turno, era libero di andare.
Si avvicinò senza far rumore al tavolo in cui stava seduto Taehyung e, vedendolo immerso nel disegno, al posto di chiamarlo, decise di sedersi di fronte a lui, attendendo che si accorgesse da solo della sua presenza; non si sentiva in diritto di interrompere un momento tanto intimo di creazione. L'altro rimase ancora qualche secondo concentrato sul foglio quando, improvvisamente, dopo aver messo giù la matita, alzò lo sguardo, guardandolo dolcemente.

«Tieni! - disse, con un grande sorriso a donargli un aspetto infantile e porgendogli uno schizzo - Sei tu... sai, sei così serio quando lavori; è strano vederti così. Non so se te lo abbia mai detto qualcuno, ma ho pensato di disegnarti, così ti vedi anche tu.»

Hoseok, immensamente sorpreso da quel gesto, prese con delicatezza il disegno, lo osservò e rimase sbalordito dalla capacità che quel ragazzo aveva di imprimere l'impressioni di un istante solo con un foglio e una matita

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Hoseok, immensamente sorpreso da quel gesto, prese con delicatezza il disegno, lo osservò e rimase sbalordito dalla capacità che quel ragazzo aveva di imprimere l'impressioni di un istante solo con un foglio e una matita.

Non fu subito in grado di rispondergli. Quel dono spontaneo, per quanto potesse sembrare di poco conto, lo faceva sentire terribilmente speciale.

«Sei davvero bravissimo - e, dopo averlo guardato per un istante, ancora con espressione ammirata, aggiunse - mi sento importante in questo momento, grazie... mi hai lasciato senza parole e non è facile.»

Taehyung scoppiò a ridere e, come se la sua mente si fosse focalizzata all'improvviso su altro, cambiò bruscamente discorso.

«Allora, dove andiamo?» Chiese, mentre Hoseok ancora ammirava il disegno che teneva stretto tra le mani.

L'altro fissò gli occhi sull'amico, pensieroso.

«Mmm, so che il clima non è dei migliori, ma che ne dici di fare una passeggiata? Sono ore che siamo chiusi qua dentro, non ne posso più.»

Taehyung, come di abitudine, non rispose se non con un cenno positivo e prendendo subito il cappotto poggiato sulla sedia. Hoseok si alzò e, guardandosi intorno distratto, si imbatté nella figura di Namjoon seduta al tavolino; non pensava fosse ancora lì.

«Tae, ti dà fastidio se invito un amico con noi?" Domandò senza pensarci.

«No, anzi: se è tuo amico non può che essere simpatico.»

Sul volto di Hoseok si delineò un ampio sorriso e, allontanandosi, si avvicinò a Namjoon, che, colto alla sprovvista dalla proposta, accettò felice di poter prender parte a quella compagnia.

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Namjoon trovò fin da subito estremamente interessante il ragazzo che Hoseok gli aveva presentato; per quanto non riuscisse a decifrarlo con sicurezza, ne era affascinato. Non conosceva ancora nulla di lui e già aveva capito che c'era un mondo da scoprire. Così, presi dalla conversazione, nessuno ebbe il tempo di accorgersi del freddo, nonostante il clima di metà Dicembre. Non avrebbe saputo dire se fosse più a causa della cioccolata calda che presero lungo la strada o se per la solarità di Hoseok che riusciva ad amalgamare perfettamente due caratteri tanto diversi come il suo e quello di Taehyung, ma Namjoon si trovò davvero bene in loro compagnia, libero e leggero come da un po' non si sentiva.

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