Yoongi si era svegliato più inquieto del solito, senza sapersi spiegare il perché, o, meglio, senza volere ammettere a se stesso la causa di quel turbamento. La sua mente, solitamente perfettamente razionale, continuava a tornare incontrollata all'episodio della sera prima, nonostante i continui e ostinati tentativi di rifiuto; non appena si riscopriva a ripensare a lui e Hoseok così vicini, come di riflesso, istintivamente, cercava di scacciare via quel fastidioso pensiero purtroppo tanto difficile da ignorare.
Ora, dopo ore di lotta contro se stesso, stava sopraggiungendo in lui una certa stizza: odiava sentirsi in quel modo, oltretutto per un motivo così futile; un giochetto simile non lo avrebbe mai spaventato prima, insomma, è qualcosa che avrebbe potuto agitare un quindicenne alle prime armi, non lui. Eppure si era ritrovato travolto dalle sue stesse sensazioni, tanto inaspettate quanto intense. Non riusciva a spiegarsi quella reazione e questo non faceva che renderlo più inquieto, si sentiva fremere nella sua stessa pelle al solo pensiero.
Un sorriso impercettibile gli si formò sul volto, perché, per quanto turbato, in realtà l'ironia della vita non smetteva di divertirlo: la prima volta che aveva visto quel dannato cameriere non avrebbe mai pensato di poterlo trovare appetibile e ora si ritrovava costretto ad ammettere a se stesso che in fondo non gli sarebbe dispiaciuto così tanto avere nuovi contatti con quella lingua, con quelle labbra inaspettatamente tanto morbide.
Era sicuro che, volendolo, sarebbe riuscito ad averlo, ma non era sua abitudine concedersi al corteggiamento. Non era nella sua natura essere capriccioso, piuttosto di faticare per ottenere le attenzioni di qualcuno, preferiva rinunciarci, soprattutto dato il fatto che altre mille possibilità gli si presentavano senza richiedere il minimo sforzo.
Ora non rimaneva che capire come riuscire a superare quel senso di fastidio, poi tutto sarebbe continuato come prima.
Per fortuna entrò nella sala Jungkook, che riuscì a salvarlo, per lo meno momentaneamente, dai quei pensieri che, seppur sconcertanti, non erano poi così spiacevoli.
«Yoongi, io devo uscire. È possibile che passi Jimin, ieri ha dimenticato qua il caricabatterie del computer... quindi se suonano, apri.»
L'altro fece un cenno di assenso, cercando di ignorare l'imbarazzo che quelle parole avevano creato: non gli dava problemi rivedere Jimin, anzi, ma il ricordo del litigio con Jungkook lo faceva sempre sentire a disagio.
«E dove vai?» Domandò, cercando di cambiare discorso.
«Niente di che... Mi incontro con Yugyeom - e, dopo una pausa, capendo dal suo sguardo che l'amico voleva sapere di più, continuò - ci vediamo per farci gli auguri di Natale, perché poi parte...»
Il ragazzo sorrise, difficile stabilire se più malizioso o compiaciuto e, ironico come sempre, non seppe evitarsi di scherzare.
«Allora è ufficiale, se ti fa anche il regalo, direi che è fatta.»
Jungkook, indispettito da quelle insinuazioni che gli mettevano in testa paranoie di cui non aveva certamente bisogno, lo guardò seccato.
«Smettila, Yoongi. Ho già Jimin a farmi pressione, pensavo di poter contare almeno su di te e invece mi stai facendo capire perché andate tanto d'accordo!»
Yoongi rimase piacevolmente sorpreso da quella risposta, forse, addirittura, ne fu divertito. Finalmente un Kookie che non arrossiva alla prima insinuazione, ma che, anzi, sapeva tenergli testa a dovere.
A quanto pare quella giornata era iniziata con il proposito di ribaltare ogni sua certezza.
«Puoi dirgli di venire con noi a Capodanno, se ti fa piacere.» Propose, sapendo di star dando un consiglio gradito.
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Collision || BTS #Wattys2019
Fanfiction[Yoonminseok ◦ Taekook] "La vita è ironica, crudele, a volte, perché ti prende e ti capovolge ed è tanto più spietata perché lo fa servendosi di sentimenti irrazionali, inaspettati, incontrollati, che arrivano senza essere richiesti e riescono a far...